lunedì 28 marzo 2016

Fotografare gli uccelli: il bosco magico della Val Roseg, in Svizzera.







Finalemente, dopo lunga attesa, mi sono recato in un posto speciale che desideravo visitare da anni: la Val Roseg.

La Val Roseg si trova in Svizzera, a Pontresina. Dov'è Pontresina ? ...andatevela a cercare. Ero già passato da qui nel 2012, nel corso del lungo tour in bici verso il nord Europa, e ho potuto sia rivivere quella strada e le emozioni che mi aveva regalato all'epoca, sia fotografare gli uccelli del bosco incantato della valle in questione.

All'inizio non ci credevo, eppure è vero: basta sedersi vicino a un albero qualsiasi e iniziano ad arrivare uccelli colorati che cercano cibo. Gli animali si avvicinano sino a mangiare direttamente dalle mani - è semplicemente incredibile. Io gli ho dato le nocciole del mio terreno in Sicilia, e le hanno apprezzate tantissimo -

Ho passato ore a fotografare queste creature veloci, allegre e bellissime.
Queste sono alcune immagini che ho selezionato:


Cincia Bigia.


Cincia Bigia in decollo.


Picchio Muratore.

Picchio Muratore climber.




sopra: ci sono tre piste che risalgono la valle, lunga circa
sette chilometri: una pista per sciatori; un winter wanderweg =
pista invernale per camminatori; infine una strada in terra battuta
per carrozze trainate da robusti cavalli.




Cincia dal ciuffo.

Cincia dal ciuffo.


...e ancora Cincia dal ciuffo.



Uno scorcio della Val Roseg.


La Val Roseg è davvero un posto magico e alla portata di tutti. Se proprio non si vuole camminare, si può pagare il biglietto per risalirla in carrozza sino all'albergo posto alla fine del tragitto.

E' il posto perfetto dove portare bambini. L'esperienza con gli uccelli è qualcosa di unico e indimenticabile.


Dove alloggiare ?
La Svizzera è una delle nazioni più ricche del mondo, e si paga anche l'aria che si respira !   Ma il prezzo è sempre ricompensato con servizi eccezionali.
Io consiglio di alloggiare presso l'Ostello della Gioventù di Pontresina, come avevo d'altronde fatto quattro anni fa.

Per alloggiare all'ostello si può fare anche via internet la Tessera Mondo Youth Hostel, che costa 10 euro per un anno.

Il sito web dell'Ostello di Pontresina è questo.


Dove inizia il sentiero che risale la valle?
Davanti all'ostello di Pontresina si trova la stazione ferroviaria del treno rosso del Bernina ( altra meraviglia ) - si oltrepassa il passaggio a livello e si inizia a camminare in mezzo alle montagne.
 

Quando andare ?
La valle può essere molto ma molto fredda in inverno; consiglierei di andarci da marzo a maggio, quando le temperature sono più miti, c'è ancora neve che abbellisce il paesaggio e i turisti non sono ancora troppi.


Che attrezzatura fotografica portare ?
Le compattine e gli smartphone vanno "bene" per il paesaggio, non certo per gli uccelli ! Per questi occorre una buona reflex con teleobiettivo.
Io ho usato tutto il tempo il 70-300 mm di Nikon e settato la macchina in autofocus dinamico e ISO 250. Se fotografate nelle ore centrali di una giornata molto luminosa, attenzione alle sovraesposizioni.








sotto: al ritorno in Italia, nei pressi di Chiavenna, si può fare
una sosta presso le Cascate di Acquafraggia,
dichiarate monumento naturale.




Voto di Lupolibero per quest'escursione:
DIECI su dieci !










martedì 22 marzo 2016

In bici dalla Lomellina al Monferrato. 170 chilometri nel paesaggio delle risaie, tra borghi ricchi di storia.







Terzo mini-viaggio ciclistico. Dalla Lomellina al Monferrato con pernottamento lungo il Po. Due giorni e 170 affascinanti chilometri tra borghi agricoli, cascine e castelli. 









[...] "la bambina intuì che la vita è un insieme di attese. A volte così brevi che nemmeno te ne rendi conto, a volte così lunghe da sembrare infinite, ma con o senza pazienza, hanno tutte una fine."

Niccolò Ammaniti, Anna.




    Domenica mattina, ore 9. Bereguardo, adorabile piccolo borgo adagiato lungo l’omonimo naviglio, si è appena svegliato. Inizio a pedalare in direzione del Ticino, e subito il paesaggio agricolo del Pavese si dispiega in tutta la sua bellezza. In bici lo vivo al 100% - ne percepisco gli odori, i colori, i tempi lunghi che separano un paese dall’altro. I borghi sono oasi annunciate a distanza da campanili. Ognuno con la sua storia.

Sul ponte di barche di Bereguardo (Pavia).



Bereguardo, la corte del castello.



Ottobiano, uno degli innumerevoli borghi agricoli della Lomellina.



    Lomello è al centro di questo sterminato deserto agricolo che in tarda primavera si copre di verde. Regno di risaie, di canali, di geometrie infinite. Il battistero di San Giovanni ad Fontes, del secolo V, è un piccolo gioiello rosso mattone che visito con silenzio e rispetto. L’aria è fresca, piacevole – che privilegio viaggiare a marzo-aprile !
 



sopra e sotto: due immagini dell'antica chiesa
di Lomello.







     Facendo rotta verso ovest giungo a Breme per l’ora di pranzo. Mi imbatto in un monastero aperto al pubblico. Ne esploro la cripta e il refettorio dei monaci, poi mangio qualcosa nel cortile interno, usufruendo anche dei bagni – puliti e aperti a tutti. Quanto mi piacciono i posti curati e gratuiti, dove per immergerti nella Storia non devi pagare un biglietto ! Un anziano custode si avvicina e mi dice di fare come se fossi a casa mia, che posso stare tutto il tempo che voglio. Che bel posto questo monastero, che fu visitato anche da Vittorio Sgarbi.

Sartirana Lomellina, il castello.

Breme, cripta dell'abbazia.

Breme, refettorio del monastero.




    Debole vento contrario mi accompagna sino a Casale Monferrato, che raggiungo nel pomeriggio dopo aver oltrepassato il Po, che luccica nella sua corsa lungo la pianura. Città di complesse memorie storiche – oggi affollata per un mercato. In bici ne scopro i vicoli, le ricchezze nascoste. 




Casale Monferrato, centro storico e Torre Civica.

Mercatino della domenica a Casale.


      Mi dirigo quindi verso Frassineto, borgo a breve distanza dal grande fiume. La via Po incrocia la strada sterrata dell’argine, destinata a ciclisti e camminatori, e ne percorro circa tre chilometri prima di fermarmi a piantare la tenda in una posizione panoramica. All’imbrunire sostituisco una camera d’aria sgonfia, poi mi preparo la cena. Il suono della radio mi accompagnerà sino alle 22. Spenta la radio, dalla tenda ascolto il rumore sommesso del fiume che scorre a breve distanza.

Il fiume Po nei pressi di Frassineto.

In tenda lungo il Mississippi d'Italia, mi godo il tramonto.

prima il dovere...


...poi il piacere: cena, frutta in scatola e musica classica.




SECONDO GIORNO.


Sveglia alle 6 e colazione. Se restassi coricato fino alle 9 e oltre, perderei la luce più bella. Quella che mi permette di scattare foto come queste:


Il Po alle prime luci del giorno.









 sopra e sotto: un tratto della ciclovia dell'argine del Po,
detta VenTo perchè collega Torino a Venezia.
In gran parte preclusa alle auto, è un autentico paradiso.








     Magica luce del mattino, lungo questa pista in terra battuta che naviga tra vaste terre, pioppeti e cascine abbandonate. Seguono altri piccoli borghi - Valmacca, Rivalba, Bozzole, quindi ripasso sul Po sul ponte detto di Valenza. Mi sento bene in forze e avanzo di nuovo sui rettilinei della Lomellina. Superata l’area industriale di Sannazzaro de’ Burgondi,  giungo al castello di Scaldasole, dei secoli XII-XV, costruzione tra le più interessanti della Lombardia.






    Mentre sto riposando in pace su una panchina, ascoltando placida musica country, due cani di una villetta vicina iniziano ad abbaiare allarmati dalla mia presenza, peraltro minimale. Vanno avanti a disturbare per venti minuti, poi smettono. Al momento di ripartire, per ringraziarli mi avvicino e gli sparo dritto sui musi acqua dalla borraccia della bici. Prima rimangono interdetti, poi si inferociscono alla follìa. Ecco: almeno adesso abbaiàte col mio piacere - dio che risate che mi faccio ! (detesto i cani, soprattutto quelli idioti e aggressivi).



 



    Sono appena le tre del pomeriggio e il viaggio sta per giungere al termine. Per celebrare il traguardo mi concedo una birra fredda ( strana, questa birra - ho il forte sospetto che sia stata allungata con acqua ). Ma non mi sento di contestare la cosa, di far polemiche.

   Sono felice, su questa spiaggia di ciottoli che costeggia il Ticino, sotto il sole, con la mia bici e le mie gambe toniche e forti. Mi sento vivo e soddisfatto. Sono stati due giorni magnifici, ricchi di bellezze e di storia – ho anche rivisto il Po, fiume a me caro. E’ stato un piccolo gioiello di viaggio su due ruote che certamente ricorderò.
 

 
Una birra un tantino "sospetta"



Lungo il Ticino, a pochi chilometri dall'arrivo.




NOTE.
Non ci sono consigli particolari per questo percorso. Se possibile, eviterei la stagione più calda, cioè luglio e agosto. Fine marzo e aprile sono perfetti - anche se le risaie non sono ancora verdi, ci sono zero zanzare e un clima splendido. Prima di Sannazzaro de'Burgondi si passa accanto una vasta raffineria che appesta l'aria. Il traffico per qualche chilometro è più sostenuto, ma tutto sommato meno di quello che ci si potrebbe aspettare.
 Il tratto di ciclabile del Po tra Frassineto e Bozzole vale da solo il viaggio.