domenica 31 marzo 2024

Pasqua bucolica.

 

 


 

 

Tuttavia, stare qui è meraviglioso. Due mattine a settimana mi reco in un parco a 600 metri d'altezza, pieno di pini e abeti - faccio un'ora di camminata veloce con notevoli e immediati benefici. 

Rientro in campagna e cammino ancora. Cammino tra gli alberi, sui sentieri che ho decespugliato. Gli agrumi sono rigogliosi, stracarichi. Ci sono arance rosse, arance Spina, arance Bianche. Limoni a non finire: è un altro anno ricco.

 







Ci sono fiori di ogni genere. Acetosella, fiori di Ciliegio, di Peri, di Ciclamini. Questi ultimi diffusi a tappeto, sotto i noccioli che hanno le prime giovanissime foglie.




sopra: ciclamini e fioritura di un vecchio ciliegio potato l'anno scorso

sotto: prime foglie dei noccioli




Ho decespugliato quasi tutti i terrazzamenti; li esploro, cammino nell'aria pulita, esamino alberi, raccolgo legna rotta dal vento. Ascolto musica classica dal secondo canale radio svedese, ascolto fiumi di notiziari in inglese, la sera guardo film in lingua originale nella vecchia cucina al buio, con la candela accesa.

Dipingo acquerelli ispirati ai paesaggi di qui - quelli che amo. Ne esporrò cinque a una mostra cui mi hanno invitato, a fine aprile.



Barche in secca a fine primavera, Torrenova (ME) cm 23x31


Attendo che finisca questa ondata di Scirocco che pure non ha la "forza" che avrebbe in estate. Auspico che da martedì in poi riaccenderò la stufa a legna e farò qualcosa di bello a piedi o in bici.

E oggi? Oggi Buona Pasqua.

 

 

 

 


 

lunedì 25 marzo 2024

Addio Giovannona.

 


 

Giovanna, la nostra bellissima gattona storica, ci ha lasciati. Se n'è andata stanotte, dopo qualche settimana di malattia diagnosticata come linfoma renale.

Con Lei va via un pezzo della nostra vita. Tutto, qui intorno, parla di Lei - gli alberi su cui saliva, la panca su cui si sedeva accanto a noi, la pietra piatta su cui prendeva il sole, la sedia di vimini su cui si faceva le unghie, i mille sentieri su cui correva, il punto preciso in cui mangiava, la pianta di rosmarino su cui si strusciava.

L'abbiamo seppellita vicino a suo fratello scomparso nel 2021, tra i noccioli. Dentro la cassetta di legno d'abete ho messo un topo-giocattolo, un pensierino scritto e tre rametti di rosmarino.

Grazie per tutto quello che ci hai dato in questi undici anni.

Grazie per tutto il tempo trascorso con noi.

 

venerdì 22 marzo 2024

Di nuovo in Sicilia. In tenda presso le rovine di un castello.

 

Rieccomi in Sicilia nella mia campagna, quest'anno in anticipo. Causa l'influenza presa a febbraio non mi sono allenato adeguatamente e ho deciso di non effettuare il tradizionale viaggio in bici.

Sono rientrato il 14 marzo e ho ritrovato la mia casa e il mio agrumeto. Ho già iniziato a decespugliare; rimarrò qui da solo sino al 18 aprile. La sera, indicibile piacere della stufa a legna accesa e tanto altro, soprattutto aria pulitissima e profumata.

Purtroppo ci sono pessime notizie sulla salute della nostra adorata gatta (11 anni), giunte nei dettagli proprio il pomeriggio della mia partenza in nave da Genova. Il povero animale, che per noi è stato letteralmente una persona di famiglia sin dalla ristrutturazione della casa e di tutto il resto, potrebbe avere ancora qualche mese di vita. Sono cose più grandi di noi, è vero. Emotivamente sarà comunque un'insanabile perdita -


Il 20 e 21 marzo ho fatto insieme all'amico Luigi un'interessante e originale escursione in un'area che in passato ho battuto poco o nulla: il versante Ionico dei monti Peloritani in provincia di Messina.

Siamo partiti da F., un comune di 1200 abitanti, e guadagnando faticosamente quota abbiamo raggiunto le rovine di un castello edificato nel XII° secolo, posto a 750 metri d'altezza su un cocuzzolo roccioso.

 



 

sopra: in cammino lungo il torrente; vecchi terrazzamenti con muri a secco

sotto: il sito del castello






 

Abbiamo trascorso il resto del pomeriggio esplorando le rovine del fabbricato, rese suggestive dalla foschìa. Infine abbiamo montato le tende.







in alto: in tenda tra le rovine


Il mattino successivo abbiamo assistito all'alba da questa postazione privilegiata. Il sole si è alzato dal mare illuminando un lungo tratto di costa, regalandoci un memorabile panorama.

Abbiamo lasciato il sito alle 8,30 e siamo ridiscesi al punto dove avevamo lasciato l'auto. Complessivamente abbiamo camminato per circa 14 chilometri con un dislivello di 600 metri.

La mancanza d'allenamento e d'abitudine al fardello personalmente mi sono pesate molto. Conto a breve di riprendere la forma con attività mirate.