Rieccomi in Sicilia nella mia campagna, quest'anno in anticipo. Causa l'influenza presa a febbraio non mi sono allenato adeguatamente e ho deciso di non effettuare il tradizionale viaggio in bici.
Sono rientrato il 14 marzo e ho ritrovato la mia casa e il mio agrumeto. Ho già iniziato a decespugliare; rimarrò qui da solo sino al 18 aprile. La sera, indicibile piacere della stufa a legna accesa e tanto altro, soprattutto aria pulitissima e profumata.
Purtroppo ci sono pessime notizie sulla salute della nostra adorata gatta (11 anni), giunte nei dettagli proprio il pomeriggio della mia partenza in nave da Genova. Il povero animale, che per noi è stato letteralmente una persona di famiglia sin dalla ristrutturazione della casa e di tutto il resto, potrebbe avere ancora qualche mese di vita. Sono cose più grandi di noi, è vero. Emotivamente sarà comunque un'insanabile perdita -
Il 20 e 21 marzo ho fatto insieme all'amico Luigi un'interessante e originale escursione in un'area che in passato ho battuto poco o nulla: il versante Ionico dei monti Peloritani in provincia di Messina.
Siamo partiti da F., un comune di 1200 abitanti, e guadagnando faticosamente quota abbiamo raggiunto le rovine di un castello edificato nel XII° secolo, posto a 750 metri d'altezza su un cocuzzolo roccioso.
sopra: in cammino lungo il torrente; vecchi terrazzamenti con muri a secco
sotto: il sito del castello
Abbiamo trascorso il resto del pomeriggio esplorando le rovine del fabbricato, rese suggestive dalla foschìa. Infine abbiamo montato le tende.
in alto: in tenda tra le rovine
Il mattino successivo abbiamo assistito all'alba da questa postazione privilegiata. Il sole si è alzato dal mare illuminando un lungo tratto di costa, regalandoci un memorabile panorama.
Abbiamo lasciato il sito alle 8,30 e siamo ridiscesi al punto dove avevamo lasciato l'auto. Complessivamente abbiamo camminato per circa 14 chilometri con un dislivello di 600 metri.
La mancanza d'allenamento e d'abitudine al fardello personalmente mi sono pesate molto. Conto a breve di riprendere la forma con attività mirate.
Ho involontariamente eliminato un commento Anonimo e non riesco a ripubblicarlo. Tengo a precisare che le tende sono state collocate su strato erboso e di terra. I picchetti sono entrati per 5cm in uno strato di pura terra senza danneggiare nulla. Inoltre ho personalmente raccolto e portato a valle piccoli rifiuti altrui reperiti in loco.
RispondiEliminaMeno male che involontariamente non mi tiri sotto con la macchina. Lo so che sei coscienzioso, però bisogna dare l'esempio, anche se costa delle rinunce. Un sito archeologico non è posto per mettere la tenda. Io la penso cosi.
EliminaFormazioni geologiche pittoresche anche.
RispondiEliminaIn ca. 900 anni di quel castello non è rimasto che poche pietre.
Adoro i castelli e mi affascinano.
UUiC
La Sicilia ne è stracolma. Un saluto!
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