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sabato 5 novembre 2022

Raccolta olive 2022, pioggia e riviste d'epoca.

 

 


 

 

Esaurita la breve e illusoria parentesi di "freddo" di inizio ottobre si può dire che non si è ancora visto l'autunno. Il "fiato africano" anticiclonico, come lo ha definito felicemente un amico blogger che mi segue da tanto tempo, ha continuato a soffiare portando sino a ieri temperature orrende prossime ai 27 gradi, quanto è bastato per farmi passare ogni voglia di bici e di escursioni a destra e a manca.

L'altroieri, in una delle innumerevoli giornate miti e soleggiate - per fortuna non troppo calda - ho raccolto le olive dagli alberi nella parte superiore della proprietà. Si tratta di sette ulivi non troppo grandi che però fanno da tamponamento nelle annate di scarsa produzione degli altri alberi "ufficiali" che si trovano da tutt'altra parte -

 


 

 

Quest'anno infatti gli ulivi sembravano promettere bene anzi benissimo. A giugno erano carichi e c'era chi profetizzava raccolti record. Io invece, da non-contadino venuto dalla città pensavo tra me e me che tra giugno e novembre può succedere di tutto - e così è stato. Le piogge torrenziali di agosto, il vento di scirocco di settembre e il caldo malefico di cui dicevo hanno fatto cadere quasi tutti i frutti per terra.

Con l'aiuto gentilissimo del mio vicino, in tre ore e mezza di lavoro abbiamo raccolto 50 chili esatti. Normalmente io viaggio sugli oltre 200 chili. La resa è stata buona e ho portato a casa poco più di 7 litri che si aggiungono agli altri 28 in attesa di consumazione. Insomma, meglio di niente.




Agire l'altroieri con tempo asciutto è stata una gran cosa: mi son tolto il pensiero e mi posso riposare. La scorsa notte la pioggia e i venti da nordovest hanno fatto breccia ed è finalmente arrivato un po' di freddo - di quelli che giustificano davvero accendere la stufa a legna la sera.

Oggi, dopo una piccola grigliata di carni locali mi sono steso a letto ascoltando la pioggia a tratti molto forte. In queste circostanze la casa è veramente isolata in un grigiore senza tempo che a me piace tantissimo. Ascolto la musica delle grondaie e qualche tuono poderoso che scuote i vetri; in una pausa dal maltempo esco fuori a bearmi dell'odore di bagnato, osservando le tegole lustre come specchi e le prime arance appena gialle dell'anno venturo - ognuna con la sua goccia in basso che stenta a staccarsi e cadere.





 

Non c'è davvero nulla da fare se non stare in casa. Mi piace allora tirar fuori le mie adorate riviste d'epoca degli anni Trenta, sfogliarne le pagine che sembrano stampate ieri, annusarne la carta che viene da un altro tempo, guardarne le pubblicità:





Sono le 17 e la luce è sempre più bassa. A breve accenderò la stufa a legna e tirerò le 19. Penso che mi cucinerò un piccolo risotto con un altrettanto piccolo porcino fresco su cui sono inciampato stamattina, facendo un giro fuori nel noccioleto.




Il resto della serata lo passerò a guardare forse mezzo film - o uno dei bellissimi documentari su storia e archeologia della Sicilia prodotti dall'architetto Gaspare Mannoia.

Alle 22 andrò a coricarmi e a leggere per la centesima volta uno dei miei Vangeli: il Diario Siciliano di Ercole Patti nella sua versione cartacea. Sono indeciso tra "Ore a Taormina" o "Una pioggia del 1932". 

Il tutto, spero, mentre fuori infurierà un bel temporale.

 


 



venerdì 12 novembre 2021

Campagna olive 2021: un gran successo.

 

 

sopra: alba in campagna il giorno della raccolta delle olive; gli alberi sono quelli argentati in basso sulla destra


 

Anche quest'anno con gran fatica abbiamo raccolto le olive e fatto il nostro olio. Gli alberi che hanno prodotto sono stati quelli nella parte bassa della proprietà - i più grandi; in totale quattro. Abbiamo terminato il lavoro alle 15 e la quantità mi ha sinceramente sbalordito: Kg 210. Pensavo meno.

 



 

 

sopra e sotto: le olive appena cadute sulle reti





Ho portato le olive al frantoio intorno alle 16. Da quest'anno il frantoio si avvale di una nuova gramolatrice a tenuta stagna: la rottura dell'emulsione acqua-olio non avviene più con esposizione all'aria ma in camere chiuse. Non è affatto vero che "l'olio di una volta era migliore": esso doveva essere sicuramente più acido e con qualità organolettiche più scadenti a cagione delle tempistiche di lavorazione più lunghe che esponevano la pasta d'olive più tempo all'ossigeno atmosferico; in altre parole la macina che ruotava per ore e ore azionata dal folkloristico asino costituiva già una prima fase di irrimediabile degradazione del prodotto, con buona pace di coloro che non fanno altro che vantare "gli antichi".



in alto: le mie olive in pesatura attendono la tramoggia di carico

in basso: la nuova gramolatrice a tenuta stagna








In serata ho portato a casa ben 23 litri di olio d'eccellenza Minuta dei Nebrodi DOP direttamente versato in appositi contenitori per alimenti senza intermediare con bidoni di plastica.




Il giorno successivo ho a mia volta collaborato alla raccolta olive del mio vicino il quale ha ottenuto 110 Kg di olive e 12 litri d'olio - quindi con la medesima resa (11%).

I due giorni di raccolta sono stati estenuanti - soprattutto il secondo. Ma la soddisfazione di gustare il caldo pane casareccio con olio e origano a metà mattina di questa uggiosa giornata di novembre non ha paragoni. La raccolta 2021 è stata insomma un successo - grazie ai vecchi alberi ultracentenari. E adesso riposo.

 


 

 

 

lunedì 16 novembre 2020

Campagna olive 2020.

 

 


 

 

La campagna è ammantata di verde - erba nuova, ancora bassa. I noccioli stanno perdendo le foglie e il grande noce vicino l'orto è tutto giallo. Stamattina ho smontato l'impalcatura per i pomodori, ancora visibile nella foto in basso:

 

 



 

Iniziano a maturare i mandaranci; le rare arance bianche pendono dagli alberi; i limoni attendono la concimazione. In basso, la grande quercia contempla il mare in lontananza.


L'albero di arance bianche, cultivar rara


Uno dei nostri venti limoni in attesa di concimazione


La grande quercia nella parte bassa della proprietà



Quest'anno è stato fortunato anche per gli ulivi; le piante erano abbastanza cariche. I cinque grandi alberi che ho potato l'anno scorso più altri quattro nella parte alta - non potati - ci hanno dato litri di prezioso olio, ottenuto lavorando in tandem con i miei vicini dalle 6 del mattino alle 17 per due giorni. 





Sopra: i nostri alberi di oliva varietà Minuta dei Nebrodi. Si tratta di un'oliva dalla bassa resa ma acidità praticamente nulla, particolarmente ricca in polifenoli e vitamina E.

In rete ho reperito un'ottimo articolo in questa pagina, dove si pone giustamente l'accento sulla difficoltà di raccolta, spesso e volentieri effettuata in terreni scoscesi.




In alto: prima della raccolta ho riempito cinque barattoli da 1 Kg con olive scelte, particolarmente grandi, per la conservazione in salamoia


sotto: la parte alta del terreno con i quattro ulivi in zona scoscesa da cui abbiamo ottenuto tre sacchi:




L'albero più in alto di tutti, non potato, da cui non avevamo mai raccolto


Ho portato le olive al frantoio intorno alle 16. Regnava un gioioso caos: muletti impazziti, fuoristrada in arrivo con il bagagliaio carico, camion che ripartivano, gente che urlava per farsi sentire al di sopra del fracasso dei motori della coclea e della supercentrifuga. Anziani contadini che andavano via con i bidoni d'olio e un sorriso stampato in faccia come quello dei bambini. L'atmosfera che pervade un frantoio nei giorni di picco di raccolta è indescrivibile - bisogna viverla.

Ho conferito in totale 150 Kg di olive da cui, un'ora e mezza dopo, sono usciti 17 litri di prezioso, meraviglioso, olio.

 







in alto (foto di scarsa qualità scattate con lo smartphone): pesatura, centrifuga e uscita del prodotto; invece di portare a casa l'olio in un bidone di plastica ho disposto che fosse versato direttamente nelle lattine d'acciaio da 5 litri l'una con contrassegno per uso alimentare.

Ci tengo a sottolineare che questa campagna di raccolta è stata fatta in totale autonomia senza impiego di aiuti esterni - raccoglitori, operai ecc.; disporre le reti, bacchiare i rami, togliere le reti, spostarle altrove, riempire i sacchi, movimentarli, rimettere a posto tutto il materiale, fare insomma chilometri in tutte le direzioni per 8 ore di seguito non è stato un passatempo.

Sono grato al mio corpo per quello che mi ha concesso e orgoglioso del mio olio e dei miei alberi. Anche questa volta è stata un'emozione.

 












giovedì 7 novembre 2019

Raccolta delle olive 2019.




E le piccole olive cadevano sulle reti.
Cadevano con ancora il sole dentro.








Due giorni intensi di lavoro e abbiamo finito con la raccolta delle olive. Sveglia alle 5 ancora col buio; colazione, ripulire la stufa, portare la legna in casa, rifare il letto, cambiarsi e via sul campo.

Abbiamo disteso le reti sotto gli alberi secolari mentre il sole sorgeva e quindi giù colpi vigorosi con le pertiche. Nell'arco della mattina di martedì abbiamo finito con i miei alberi. Il pomeriggio e la mattina del giorno successivo ci siamo occupati degli alberi dei miei vicini.







sopra e sotto:
alcuni momenti della raccolta delle olive 2019;
qui siamo sul mio terreno
















Il momento più bello è stato quando ho caricato i sacchi in auto per portarli al frantoio: finalmente il prodotto finito - le mie olive !
A mezzogiorno ci siamo stesi sui sacchi di juta a mangiare un panino e bere una birra.
Noi e la campagna.





in alto e in basso:
finalmente conferisco il prodotto al frantoio








L'olio mi è stato consegnato in un bidone provvisorio di plastica; l'ho portato a casa e l'ho immediatamente trasferito negli appositi contenitori da 5 litri l'uno.











Una caratteristica peculiare di quest'olio di oliva minuta dei Nebrodi è l'acidità pressochè nulla unita a una scarsa attitudine alla degradazione - a differenza di altri olii ad es. della zona dell'Etna molto più "fruttati" ma facilmente deperibili anche se ben conservati.

Qualcuno mi ha fatto osservare che "tanto prima o poi la xylella che ha distrutto gli ulivi della Puglia arriverà anche in Sicilia".
Orbene, tempo fa avevo reperito su internet un lungo e dettagliato articolo sulle origini e la lotta alla xylella - e nel testo si accennava ai tentativi di innesto di ...oliva minuta siciliana sulle piante malate. Ciò perchè a quanto pare questa antica oliva dei Nebrodi risulta resistente a questo flagello.
(io questo lo scrivo per rassicurare chi teme che ai miei alberi succeda qualcosa)


:-)    :-)    :-)


Ora piove, l'olio riposa dove deve stare; accendo la stufa a legna e mi faccio una tazza di caffè solubile da assaporare lentamente davanti alle fiamme.
Più tardi andrò a restituire il bidone al frantoio.
Per adesso...
...per adesso riposo.
E anche questa è fatta.
 









domenica 20 ottobre 2019

Riassunto di una mattina di Ottobre.








Da ieri rimarrò in campagna da solo sino a metà dicembre. Stamattina mi sono voluto alzare con il buio, alle 6. Ho fatto colazione in un silenzio rotto soltanto dal canto monotono di un uccello notturno - poi ho ripulito la stufa, rimesso a posto qualcosa e mi sono recato fuori a fotografare la prima luce sulla campagna.

Unendo l'utile al dilettevole ho fatto cadere qualche noce dal grande albero centrale:







Quest'anno la produzione di noci è stata medio-bassa, circa 30 chili. 

Gli ulivi sono carichi e promettono bene. Fino alla settimana scorsa ha fatto un certo caldo anomalo e a me sgradito, non solo perchè amo le basse temperature ma anche perchè il maggior proliferare di insetti favorisce l'attacco alle olive - e alcune erano infatti già state punte dalla mosca.




sopra e sotto:
luce dell'alba su ulivi e olive minuta dei Nebrodi








Il sole è ormai apparso dalla cresta della montagna di fronte. Illumina i piccoli meli gialli in basso nella proprietà:











 - e la grande quercia che segna il limite inferiore del terreno, col suo tappeto di foglie secche dove l'erba non cresce più di tanto e un piccolo pianoro dove mi piace sostare:







I filari di noccioli si stendono ormai su un tappeto di erba verde e nuova che raccoglie la rugiada della notte e si asciuga con il primo sole:


Filari di noccioli. Quest'anno la produzione è stata
pari a zero. Nei due anni precedenti il raccolto è 
risultato invece eccezionale, soprattutto il 2017.




Un altro ciclo si sta per concludere. Due settimane fa abbiamo soppresso l'acqua di irrigazione proveniente dalla sorgente e ripulito per bene la grande vasca:








L'orto regala ancora. La produttività dei pomodori di quest'anno è stata stupefacente - in particolare i costoluti e i cuore di bue:














E' rimasto un piccolo spazio dove crescono basilico e prezzemolo. So già che a mezzogiorno raccoglierò qualche foglia fresca del primo e mi farò un bel piatto di pasta.
A quell'ora trasmettono musica classica alla radio - e il sole raggiunge il punto più alto della giornata prima di scomparire dietro il bosco di querce e castagni, là in alto dove ho fatto certi lavori di cui a breve racconterò.



Ultimo basilico dell'orto 2019