Le isole Eolie riprese dalla costa tirrenica messinese.
Ed eccoci qui. Mi sveglio come sempre alle 6 e aspetto che il Sole illumini la finestra di legno. Fuori, aranci e limoni salutano il nuovo giorno. Faccio colazione, ripulisco la stufa dalla cenere, rimpiazzo le legna da ardere, rimetto in ordine la stanza, faccio mangiare i gatti e poi mi reco al sedile sotto l'ulivo, quello lassù in alto da dove si vede il mare.
Il cielo è indeciso, metà azzurro-metà grigio. Vincerà il grigio e pioverà a breve. Anche questa stagione siciliana è finita. Lunedì riparto per il Nord Italia.
Sembravano lunghi questi mesi, invece sono passati anche loro. Scanditi da fotografie e tanti ricordi. I lavori fatti sotto il caldo feroce della scorsa Estate, i (pochi) bagni al mare, le spremute di arance a filiera-metri zero, le gioie dell'orto, le escursioni sui Nebrodi, sull'Etna e sulle Madonìe, i colori dell'Autunno, il dio-stufa che riscalda questa casa di pietra.
Perchè c'è tantissimo da vedere - e non basterebbero 500 anni. La Sicilia rimane sempre un posto splendido - seppur spesso violentato dall'inciviltà. Qui convivono squallore e cattedrali, immondizia e Bellezza, di quella con la B maiuscola. E devi sforzarti di comprendere l'insieme, di "intuirlo".
Sono soddisfatto di tutto ciò che ho realizzato e ringrazio gli amici che sono venuti a trovarmi. Abbiamo bevuto birra e mangiato carne alla griglia - abbiamo trascorso belle ore all'ombra di un vecchio Arancio così, semplicemente, a parlare.
Ho trovato molta felicità qui - e spero di poterne trovare ancora.
Chiudo la casa e vado via ma con molti progetti già in testa: per l'anno prossimo vorrei procurarmi una bici da montagna economica - nulla di eccezionale - e con essa percorrere tracciati di ferrovie in disuso e avventurarmi lungo la Magna Via Francigena di Sicilia, un'antica trazzera di 180 chilometri che collega Palermo ad Agrigento. Vorrei recarmi ancora sulle Madonìe, montagne bianche calcaree che mi hanno sbalordito, e passare la notte nei pagliai messi a disposizione per gli escursionisti. E tanto altro -
Ho citato spesso la parola "semplicità". Essa credo sia una componente essenziale della felicità, che comunque rimane un abito su misura affatto soggettivo.
Ammiro e apprezzo chi si sforza di uscire dai propri confini geografici e mentali e si arricchisce di qualcosa che si chiama esperienza. Privi della quale crediamo di conoscere il mondo per sentito-dire da Internet o dalla televisione.
Mesi fa due ragazzi mi hanno contattato per chiedermi informazioni sulla Dorsale dei Nebrodi, una pista di 70 chilometri che percorre la cresta montuosa delle Alpi siciliane. Con due mountain bike economiche e una piccola tendina hanno fatto un magnifico, memorabile, signor-viaggio. E posso assicurare che percorrere l'intera Dorsale non è impresa da poco.
Adesso si trovano in Inghilterra a lavorare nelle fattorie.
Si tratta di persone toste che fanno quello che dicono e non se ne tornano a casa dopo qualche giorno di pioggia, come fanno invece certi "viaggiatori".
Giorni fa hanno scritto qualcosa di veramente bello - mi hanno fatto ricordare il mio primo viaggio in bici in Sardegna a 19 anni, quando per attaccare le borse al portapacchi della bici usai dei ganci ricavati dalla catena di un lampadario. E fu il viaggio più bello della mia vita -
Alec&Sabrina da Parigi a Londra in bicicletta
Il cielo è indeciso, metà azzurro-metà grigio. Vincerà il grigio e pioverà a breve. Anche questa stagione siciliana è finita. Lunedì riparto per il Nord Italia.
Sembravano lunghi questi mesi, invece sono passati anche loro. Scanditi da fotografie e tanti ricordi. I lavori fatti sotto il caldo feroce della scorsa Estate, i (pochi) bagni al mare, le spremute di arance a filiera-metri zero, le gioie dell'orto, le escursioni sui Nebrodi, sull'Etna e sulle Madonìe, i colori dell'Autunno, il dio-stufa che riscalda questa casa di pietra.
Perchè c'è tantissimo da vedere - e non basterebbero 500 anni. La Sicilia rimane sempre un posto splendido - seppur spesso violentato dall'inciviltà. Qui convivono squallore e cattedrali, immondizia e Bellezza, di quella con la B maiuscola. E devi sforzarti di comprendere l'insieme, di "intuirlo".
Sono soddisfatto di tutto ciò che ho realizzato e ringrazio gli amici che sono venuti a trovarmi. Abbiamo bevuto birra e mangiato carne alla griglia - abbiamo trascorso belle ore all'ombra di un vecchio Arancio così, semplicemente, a parlare.
Ho trovato molta felicità qui - e spero di poterne trovare ancora.
Chiudo la casa e vado via ma con molti progetti già in testa: per l'anno prossimo vorrei procurarmi una bici da montagna economica - nulla di eccezionale - e con essa percorrere tracciati di ferrovie in disuso e avventurarmi lungo la Magna Via Francigena di Sicilia, un'antica trazzera di 180 chilometri che collega Palermo ad Agrigento. Vorrei recarmi ancora sulle Madonìe, montagne bianche calcaree che mi hanno sbalordito, e passare la notte nei pagliai messi a disposizione per gli escursionisti. E tanto altro -
Ho citato spesso la parola "semplicità". Essa credo sia una componente essenziale della felicità, che comunque rimane un abito su misura affatto soggettivo.
Ammiro e apprezzo chi si sforza di uscire dai propri confini geografici e mentali e si arricchisce di qualcosa che si chiama esperienza. Privi della quale crediamo di conoscere il mondo per sentito-dire da Internet o dalla televisione.
Mesi fa due ragazzi mi hanno contattato per chiedermi informazioni sulla Dorsale dei Nebrodi, una pista di 70 chilometri che percorre la cresta montuosa delle Alpi siciliane. Con due mountain bike economiche e una piccola tendina hanno fatto un magnifico, memorabile, signor-viaggio. E posso assicurare che percorrere l'intera Dorsale non è impresa da poco.
Adesso si trovano in Inghilterra a lavorare nelle fattorie.
Si tratta di persone toste che fanno quello che dicono e non se ne tornano a casa dopo qualche giorno di pioggia, come fanno invece certi "viaggiatori".
Giorni fa hanno scritto qualcosa di veramente bello - mi hanno fatto ricordare il mio primo viaggio in bici in Sardegna a 19 anni, quando per attaccare le borse al portapacchi della bici usai dei ganci ricavati dalla catena di un lampadario. E fu il viaggio più bello della mia vita -
Alec&Sabrina da Parigi a Londra in bicicletta
Nei prossimi mesi l'attività di questo blog potrebbe subire un rallentamento. Come la natura, anche la vita ha dei cicli - cosa che spesso dimentichiamo.
E' stata una splendida permanenza.
Arrivederci Sicilia.
Luglio. Ho appena finito di ripulire il noccioleto
sotto un caldo feroce di circa 35 gradi.
sotto un caldo feroce di circa 35 gradi.