Chi pensa che Etna voglia dire solo paesaggi di lave e sabbie nere si sbaglia. In autunno il vulcano assume una livrea spettacolare. Un giro a piedi fatto con l'amico Luigi sul versante occidentale, tra colori e scenari davvero unici.
Partiti alle dieci del mattino dal rifugio Forestale Bosco Chiuso-Case Pappalardo abbiamo imboccato la lunga strada in terra battuta che sale di quota raggiungendo la Pista Altomontana e successivamente il bivacco di Monte Maletto, a 1700 metri d'altezza.
Il rifugio Forestale Bosco Chiuso-Case Pappalardo (m.1240),
punto di partenza dell'escursione
In marcia verso la Pista Altomontana dell'Etna
sopra e sotto:
dettagli del bosco di lave antiche
a monte del rif.Bosco Chiuso
Raggiungiamo il bivacco di Monte Maletto, immerso in una nebbia fine, dove ci fermiamo a mangiare qualcosa.
Sosta al bivacco di M.Maletto, m.1700
Lasciato il bivacco, attraversiamo estasiati uno spettacolare tratto di bosco in cui spicca il giallo dei faggi. Procediamo in leggera salita sino all'interruzione della pista davanti alle lave del 1976.
in alto e in basso:
la meravigliosa faggeta compresa tra M.Maletto
e il banco di lava del 1976
Attraversiamo un tratto accidentato di circa 800 metri costituito da pietrame lavico recente; la nebbia sfiora ogni tanto il deserto di pietre e offusca gli alberi delle dagale - isole di vegetazione scampate alla distruzione.
In cammino sulle lave del '76
Dagale: aree isolate di vegetazione risparmiate dal fiume di lava
Superato il teatro eruttivo scendiamo di quota per raggiungere la Pista Altomontana all'altezza di Monte Scavo.
Dopo una breve sosta al bivacco di M.Scavo raggiungiamo la suggestiva grotta di scorrimento lavico di Monte Nunziata; inizia a piovere mentre il fianco occidentale dell'Etna si rivela in tutta la sua mole.
La grotta lavica di Monte Nunziata (m.1800),
a pochi metri dalla Pista Altomontana
Il fianco occidentale dell'Etna come appare dalla
pista Forestale
La pioggia dura poco. Il sole si abbassa tra due banchi di nuvole facendo intuire che ci sarà un tramonto memorabile.
Ci fermiamo su un deserto lavico e attendiamo -
E' un crescendo di luce. Le nere pietre laviche diventano d'oro - i boschi sembrano incendiarsi. Appare un arcobaleno.
Riesco a catturare l'ultima luce, quella più rossa, prima che tutto finisca lasciando l'Etna immersa nella penombra che precede la tarda sera e poi la notte.
La Bellezza ha raggiunto vette incredibili. Lascio parlare le immagini:
Tramonto sui banchi di lava
sopra e sotto:
le ultime due foto scattate al tramonto
con l'uso del treppiede e 1/20 di secondo di esposizione.
La saturazione non è stata modificata.
Concludiamo l'escursione con una marcia di rientro al buio e con le torce sino al punto dove abbiamo lasciato l'auto, consapevoli del privilegio che abbiamo vissuto e con altri progetti già in cantiere per il prossimo incontro.
sopra: illustrazione del percorso sul versante ovest
dell'Etna, lunghezza totale 18 chilometri