lunedì 17 febbraio 2020

Pedalando sull'acqua: in bici nel Parco Agricolo Sud Milano.





L'inizio del giro in località San Vito (Gaggiano, MI)




Nel corso degli ultimi due mesi, complice l'assenza pressochè totale di precipitazioni, ho praticato un intenso e costante allenamento in bici alternando uscite su sterrato a uscite in bici da corsa -  Pianificando a casa i percorsi gps ho scoperto nuove ciclabili su cui allenarmi, totalizzando oltre 1500 chilometri.

Questo percorso che ho testato domenica 16 febbraio si svolge per una sessantina di chilometri nel Parco Agricolo Sud di Milano e costituisce una full immersion nella bellezza della pianura lombarda.










Ho lasciato l'auto a San Vito di Gaggiano, una minuscola frazione poco a ovest di Trezzano sul Naviglio (MI). A pochi passi dal parcheggio si entra in un piccolo bellissimo parco ricco di canali, ponticelli di legno e filari di pioppi - il Bosco dei Centopassi:








Pochi colpi di pedale e sono arrivato a Gaggiano, un centro di 9mila abitanti posto lungo il Naviglio Grande; da qui mi sono inoltrato in direzione sud lungo il percorso denominato 'Camminando sull'acqua', tra campi sconfinati e cascine isolate. 








sopra e sotto:
due scorci di Gaggiano (MI)













in alto e in basso:
a sud di Gaggiano inizia il percorso tematico
'Camminando sull'acqua' in direzione del 
Naviglio Pavese










Appena oltre San Pietro Cusico ho costeggiato la bella area umida del Lago dei Mulini giungendo quindi a Badile, proprio a ridosso del Naviglio di Pavia.



Pedalando tra vie d'acqua in vista di S.Pietro Cusico





Km 14. San Pietro Cusico, la via XXV Aprile








sopra e sotto:
Km 16. Si costeggia su sterrato il pittoresco
Lago dei Mulini di Cusico









Cascina in località Badile




sopra: il punto più a sud del percorso - in prossimità
del piccolo centro di Badile si sfiora il Naviglio Pavese





Lasciato il Naviglio Pavese ho fatto rotta verso Zibido San Giacomo. La ciclabilità di questo tratto è semplicemente da sogno, almeno sino al centro di Noviglio.
Un nastro asfaltato liscio come la seta si snoda tra campi e cascine in un'atmosfera da altri tempi; ho fatto sosta presso la cascina Tavernasco, nei pressi di una chiesa del 1500 circondata da case coloniche e altri edifici agricoli.



sopra: tra Badile e Noviglio si pedala per chilometri
su una strada solitaria e silenziosa con un asfalto da sogno








in alto e in basso:
Km 24. La chiesa campestre di
cascina Tavernasco, dedicata a 
San Rocco









Lasciata Noviglio ho pedalato per un lungo tratto in terra battuta sino a raggiungere di nuovo Gaggiano e il Naviglio Grande.



Un'immensa cascina appare in lontananza
in località Tainate





Ho proseguito il giro percorrendo il Naviglio Grande in direzione ovest, parte del Naviglio Ticinese sino ad Albairate e ho costeggiato il canale scolmatore di Nord-Ovest sino a Cisliano, dove ho mangiato qualcosa presso un giardino pubblico.



Ciò che resta di un mulino ottocentesco 
poco prima di Albairate




Km 60. Chiesa dei Santi Andrea e Rocco a Fagnano,
ormai in vista dell'arrivo




Ho concluso il giro intorno alle 13 rientrando a San Vito e indugiando ancora un po' nel bel parco affatto deserto.




La conclusione del giro a San Vito, Km 62





NOTE


Il percorso è adatto a tutte le bici tranne quella da corsa. I tratti in terra battuta sono in buone condizioni, senza buche profonde e rattoppi con materiale edile di scarto - come spesso ho visto altrove.
Poco traffico ovunque ma attenzione ai tratti di strada stretta in mezzo ai campi: concedete spazio agli automobilisti ma senza eccedere, col rischio di finire fuori strada e cadere nel canale laterale.

Il tratto da Albairate a Cisliano (punti da 16 a 18 nella mappa) costeggia il cosiddetto canale scolmatore delle piene di nord-ovest: dei cartelli proclamano il divieto di accesso in quanto "area demaniale". 
Io ho proseguito lo stesso senza capire il motivo di tale divieto: si tratta di due larghissime piste che costeggiano un canale, come molte altre in Lombardia - e mi sono imbattuto in altri ciclisti e camminatori, sebbene fossero pochi perchè si era fatta ora di pranzo.

Tuttavia consiglio di eliminare questo tratto, che ho trovato poco interessante.
Quindi non attenetevi strettamente al percorso che ho illustrato sopra ma modificatelo sia per l'esistenza di questo (?) divieto sia per fare ritorno al punto di inizio lungo strade più piacevoli.

Da fine maggio in poi credo che per quanto verde e affascinante diventi il paesaggio, le zanzare costituiranno un tormento difficile da sopportare. In passato mi sono allenato tante volte dalle parti di Pavia e ne so qualcosa.