sabato 29 novembre 2025

Fine Novembre in solitaria sui Nebrodi.

 

 


 

 

Volevo concludere il meraviglioso Novembre con un'ultima escursione sui miei Nebrodi, stavolta però in bici. Sono partito alle 16 in direzione della faggeta e del bivacco dove volevo passare la notte; prima di giungervi ho fotografato il versante settentrionale dell'Etna imbiancato dalla neve.

Con sollievo ho constatato che il bivacco era libero e tutto per me. L'oscurità è arrivata dopo le 17 - ho atteso l'ora di cena e mi sono goduto la stufa alimentata a legna di faggio.




 

 

SECONDO GIORNO

Mi sono alzato alle 5 e trenta con il buio e ho riacceso la stufa. Ho fatto colazione ascoltando soft jazz e alle prime luci sono ripartito. Fuori era tutto ghiacciato. In un freddo glaciale a me gradito sono risalito in sella e ho pedalato sulla dorsale dei Nebrodi in direzione ovest.

 




 

 

 sopra e sotto: scatti fotografici all'alba del secondo giorno




C'eravamo solo io, la bici e un silenzio assoluto in questo tratto poco battuto della pista, immersa nel bosco di faggi che avevano ormai perduto tutte le foglie.

Intorno alle 9 sono giunto al lago Biviere di Cesarò a quota 1279 m.





 Qui si trova un grandioso punto panoramico - la vista spazia verso nord, il versante occidentale del massiccio calcareo delle Rocche del Crasto e il mare. Sono visibili anche le isole Eolie.




 Avendo fatto colazione molto presto il corpo reclamava energie. Dopo aver provveduto a incamerare opportune calorie ho preso la strada del rientro, superando un dislivello di soli 200 metri. 

Ho ripercorso la pista del giorno precedente in discesa provando l'ebbrezza della bici - niente dolore ai piedi nè vesciche, solo un divertente continuo slalom tra rocce affioranti e pozzanghere gelate sino al punto dove avevo lasciato l'auto. E' stata una bellissima escursione.





sabato 22 novembre 2025

Un attimo di luce giusta.

 

 


 

Dove ha fine l'interminabile provincia di Messina lato tirrenico, lì è Castel di Tusa dalle pietre ocra. Da sempre mi affascina recarmi qui a Novembre quando il carrozzone estivo è finito da un pezzo. Alle 8 del mattino la spiaggia è affatto deserta - ci siamo in giro solo io e alcuni gatti che si aggirano tra le barche.

La luce fa fatica a filtrare attraverso basse e scure nuvole che vengono da sud est. Passa veloce un treno sul cavalcavia a ridosso della spiaggia.

 




 

 

Mi reco a San Mauro Castelverde, un paese dell'entroterra a quota 1000 metri. Ma al ritorno passo di nuovo da Castel di Tusa. Sono le 16, piove e prendo una birra al bar aperto di fronte alla spiaggia. Esco fuori e mi accorgo che il sole filtra per qualche secondo fuori dalle nuvole, illuminando lo scoglio iconico. Corro veloce a prendere la Nikon e scatto. Appena in tempo. Forse una delle migliori foto che abbia scattato in questo posto magico -





giovedì 20 novembre 2025

Ricami estetici di Novembre.

 


 

Come da tradizione, non posso fare a meno di scattare qualche foto dei miei alberi in autunno. Noci, fichi e il vecchio albicocco hanno bellissime foglie gialle e rosse.

Il piccolo gruppo di ulivoni secolari dopo aver dato l'olio giace sul pendio verdissimo. Mi aggiro a piedi sino all'impianto ormai esausto di pomodori e melanzane: qualcosa da raccogliere c'è ancora.

Prendo anche qualche foglia di basilico, pregustando il piatto di spaghetti al pomodoro con ricotta salata grattugiata sopra che mi preparerò di lì a poco. Messa la pentola a scaldare, accendo la stufa a legna.

L'autunno è meraviglioso, vivrei così per sempre -

 





 



sabato 15 novembre 2025

In cammino tra faggi secolari sui nostri Nebrodi.

 

 


 

 

Pubblico, dopo colpevole prolungato silenzio-blogging, le immagini della magnifica escursione fatta con l'amico Luigi nei Nebrodi orientali. 

Siamo partiti più tardi del solito e ci siamo incamminati in una storica faggeta sino al bivacco dove abbiamo passato la notte. Al crepuscolo ho fatto belle riprese della parete settentrionale dell'Etna, complice l'aria pulitissima.

 



 

in alto e in basso: immagini dalla prima giornata

 


 

 

La sera e la notte al bivacco sono state piacevolissime anche grazie a un ottimo vino portato da L. e all'altrettanto ottimo tiraggio della stufa-camino, che a differenza di altri posti non ci ha riempito i polmoni di fumo.




L'alba del secondo giorno d'escursione è stata fresca e luminosa anche se priva di nuvole fotogeniche come avremmo sperato. Incamminandoci verso est abbiamo fatto un breve fuoritraccia passando per un vallone in ombra dove cerri e faggi, protetti dal vento, avevano mantenuto molte più foglie e apparivano pertanto splendidi:





 

sopra e sotto: boschi spettacolari di faggi e cerri






 

Continuando incessantemente a camminare abbiamo intercettato un percorso corrispondente alla nostra prima escursione di oltre dieci anni fa. Vi si trovano freschissime sorgenti e boschi che si spingono sino alla quota massima di quest'area chiamata 'Foresta Vecchia': la Serra del Re - m.1749.




 

 

in basso: presso l'obelisco di Serra del Re, m.1749




Per tornare alle auto mancavano 500 metri di dislivello e altri sette chilometri che abbiamo in parte percorso su sentieri nuovi - ossia non esplorati da noi in precedenza.

Tornare al punto di partenza è stato un sollievo perchè avevo da diverse ore un notevole dolore alla pianta del piede destro e vesciche che bussavano a entrambe le dita dei piedi. La cosa è strana per me - con gli scarponi della Lowa che uso da sempre non ho mai avuto problemi di compressione di sorta.

Complessivamente abbiamo camminato per 24 chilometri con un dislivello totale di 700 metri nei nostri magnifici Nebrodi.




NOTA: non fornisco tracce gps nè indicazioni sull'ubicazione del bivacco