giovedì 21 gennaio 2016

Addio Glenn, e grazie per avermi fatto sognare.





    Ascolto gli Eagles da una vita, da 28 anni per l'esattezza. Le loro note, la loro musica mi hanno accompagnato in montagna, in bicicletta, nei viaggi, nei rifugi, nelle passeggiate, nelle ore di pausa durante gli studi all'università, in quelle passate in campagna nel corso della mia nuova vita. Sono stati e saranno sempre una pietra miliare nella mia esistenza.

Glenn Frey è deceduto all'età di 67 anni. E io sono uno solo dei milioni di fan sul pianeta Terra che stanno in questo momento scrivendo necrologi in Sua memoria.

   L'ultima volta che ho ascoltato, per la milionesima volta, Take it Easy, è stato sul gran cratere dell'isola di vulcano. Pertanto dedico a Glenn, per quello che possa valere, quest'immagine:




   
   67 anni, amico. Potevi andare avanti ancora un po', dannazione. E lo dico perchè sotto-sotto sono un po' incazzato. Perchè ? Perchè penso a tutti quegli anziani ultraottantenni ingrugniti e insopportabili, ostili e viziati, che campano ancora. Quelli che hanno una fretta della malora al supermercato, che si fanno prescrivere farmaci e visite specialistiche a iosa con lo scopo di vivere altri cent'anni; che bivaccano negli studi medici pesando come macigni sul Sistema Sanitario e facendo perdere tempo a chi ha veramente bisogno; che proclamano di aver "fatto l'Italia", di aver vissuto fame e stenti - e poi li vedi che comprano pacchi di patatine e schifezze e in casa tengono il riscaldamento a 30 gradi; che pesano con le loro lamentele e malattie immaginarie sui figli, rendendogli la vita un inferno.

   Quelli che a 91 anni guidano contromano in autostrada e rischiano di far fuori ignare e innocenti persone, come il grande eroe in questo articolo del 4 gennaio scorso. Dio stramaledica loro e chi gli ha rinnovato la patente -

   Sono un po' incazzato perchè - sì lo so - è pura statistica, o destino, o quello che volete, ma sembra che spesso e volentieri va prima al camposanto chi non lo merita. Ma avete ragione, chi sono io per stabilirlo ? Ecco, ho finito.

Buon viaggio, Glenn. 
E grazie per avermi fatto sognare -

 

2 commenti:

  1. Anch'io ho notato che muore prima chi non lo merita e viceversa. Al punto che ho iniziato a pensare anche che...beh... vediamola da questo punto di vista: non sapendo cosa ci sia "di là", e invece sapendo bene che la vecchiaia è spesso un pezzo di vita triste, pieno di problemi di salute e spesso di solitudine... chissà, forse il non permetterci di viverla è...un premio.
    Non prendermi per depresso: è solo un punto di vista alternativo che ,se ci pensiamo seriamente e mettendo da parte la nostra inestinguibile paura della morte, non è che sia poi così illogico.

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    1. Io infatti ritengo che se a una certa età avanzata mi diagnosticheranno la malattia di Alzheimer o un cancro allo stomaco senza via di uscita se non lunghe e penose degenze in ospedale, sarà d'uopo fare un bel viaggetto in una certa clinica svizzera dove ti addormenti e muori in pace, tu e gli altri.
      E non inorridisco affatto a quest'idea nè la trovo amorale come certuni.
      Basta farsi un giro di qualche oretta in una corsia d'ospedale per convincersene. Blaterare di vita vissuta fino in fondo è facile, ma bisogna vedere caso per caso, e COME.

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