sabato 25 marzo 2017

Viaggio 2017: ultime preparazioni. Una settimana al via !





Ci siamo quasi. Una settimana e si parte. Malpensa - Londra, aeroporto di Gatwick con bagagli e bicicletta sull'aereo.

Chi ha tempo NON aspetti tempo. Stamattina ho fatto alcune prove di smontaggio bici e sistemazione nello scatolone. Il sito web della EasyJet è di una chiarezza esemplare: "bici nella scatola o in un'apposita sacca" - e significa la bici e basta. Tenda, borse, vestiti ecc. vanno in altri bagagli. Mi piace chi parla chiaro.
Complessivamente il costo del biglietto di sola andata è il seguente:

50 euro per il trasporto della bicicletta
20 euro + 20 euro  per gli altri due bagagli da stiva
40 euro circa per me persona fisica + il bagaglio a mano

Se due anni fa il trasporto via corriere espresso dello stesso materiale da Trieste a casa mia in Lombardia costò 80 euro ( = 10 euro meno ), la tariffa della compagnia aerea inglese mi sembra più che onesta.

Il volo aereo va prenotato almeno due mesi prima perchè l'algoritmo di calcolo premia chi prenota con un certo anticipo. Oltre a questo,

L'IMPORTANTE E' STUDIARSI BENE IL REGOLAMENTO SUI BAGAGLI.

Il trasporto di una bici con EasyJet dà diritto a una franchigia di peso di 32 Kg.
Ora, difficilmente una bici arriva a pesare così tanto. Quindi, se ad esempio la bici pesa 17 Kg compreso l'imballaggio, rimangono 32 - 17 = 15 Kg che posso "giocarmi" sui rimanenti bagagli da stiva i quali in caso contrario ( cioè senza il bonus "bici" ) non dovrebbero pesare più di 20 Kg ciascuno  - l'unico limite è a questo punto che nessuno di essi  superi i 32 Kg. E' dai 32 Kg in su che scattano le tariffe supplementari - attenzione !

La distribuzione della franchigia è un concetto importante quando si trasporta la bici con una compagnia aerea. Io ho fatto una copia in formato word del regolamento e me lo sono studiato con calma. Pesate tutti i colli a casa prima di partire. I margini sono ampii, ma è meglio evitare sorprese.




Le regole di EasyJet parlano anche di dimensioni degli imballaggi per i soli bagagli da stiva: massimo 275 cm dati dalla somma altezza + larghezza + altezza. E' un limite più che generoso.
Per la scatola destinata alla bici non vengono invece specificate dimensioni massime: meglio così. 

PENSATECI MOLTO - MOLTO TEMPO PRIMA A PROCURARVI LO SCATOLONE PER LA BICI !!!


Regola della ricerca dello scatolone:
Quando vi recate dal negoziante per chiedergli una scatola vuota per bici, la probabilità che giusto il giorno prima ne abbia buttate via diverse decine che giacevano in negozio, è di circa il 99%.


Per questo motivo, la scatola me la sono procurata a febbraio. "Addirittura due mesi prima "? -
 - sì, tanto non è un prodotto deperibile, e una volta a casa non ci si pensa più.

Serviranno anche:
plastica a bolle
rotoli di nastro da imballaggio ( non comprate quello più economico, che ha lo spessore di pochi atomi e si lacera in continuazione facendovi innervosire )

Fate una prova di smontaggio bici e imballaggio una settimana prima; non date per scontato che il manubrio sia "facilissimo" da girare di traverso. Smontate la ruota anteriore e mettete uno spessore tra le estremità della forcella. Rimuovete lo specchietto retrovisore ( se c'è ) e la luce posteriore ( che ha un'alta probabilità di rompersi ) - quando imballate quest'ultima assicuratevi che non rimanga accesa per sbaglio ( già successo ! ). Smontate i due pedali dopo averli contrassegnati ( sinistro e destro ); ricordate che il sinistro si svita in senso contrario, come se lo si dovesse cioè avvitare.

( Ragionate con calma e fate tutto in modo da semplificarvi la vita ossia il temuto rimontaggio. Considerate che all'arrivo sarete stanchi, stressati, ansiosi e per di più lontani centinaia se non migliaia di chilometri da casa. Gli aeroporti sono luoghi a dimensione dispersiva e iper-individualista, in cui ciascuno pensa a sè stesso e non è disposto a perdere più di un minuto per aiutarvi, se sarete soli ) 

Se fate tutte queste operazioni in un box condominiale, tenete abbassata la porta del locale in modo da non essere disturbati da vicini che vi intercettano e attaccano bottone: tempus fugit !


Bagagli, oggetti, borse e vestiti.
Possiedo da anni, anzi da decenni, una sacra lista delle cose da portarsi in viaggio.
Nel 2012, prima di partire per la Scandinavia, feci l'errore di preparare le borse appena due giorni prima, pensando fosse già prudente. Me ne pentii. 
Fate una prova di riempimento borse almeno CINQUE giorni prima. Vengono infatti fuori sempre sorprese: oggetti ancora da acquistare ( con perdita di tempo ) e problematiche varie di distribuzione del peso le quali sono risolvibili solo a mente lucida e con ancora del tempo davanti.


Navigazione.
Per questo viaggio e i futuri ho deciso di impiegare un navigatore GPS specifico per il ciclismo.
Perchè? Perchè in un mondo fatto a misura per le auto, sono stufo di vagare disperato per tre quarti d'ora cercando di capire come uscire da una metropoli senza finire su tangenziali a 4 corsie.
Il modello che ho acquistato è l'Edge Touring della Garmin, a destra nella foto:




Malgrado una relativa lentezza nel caricamento degli ingrandimenti mappali e una logica di funzionamento un po'... "francese", il gadget fa un discreto lavoro.  I risultati migliori ho visto che si ottengono facendogli cercare la destinazione, più che utilizzando tracce gps caricategli dal computer.
Il display risulta più assetato di energia di quanto dichiarato dal produttore ( cosa che mi aspettavo ), pertanto ho ovviato con l'acquisto di un battery-pack ( a sinistra nella foto ).
Questo perchè io non dormo ogni notte in albergo, ma passo numerose notti in tenda.

Si tratta di Geonaute OnPower 710, di Decathlon. E' dotato di tre porte USB, due normali e una micro che serve per la ricarica; a questo scopo, procuratevi un trasformatore da almeno 2A, sennò per portarlo in carica ci vuole la vita di un Papa.
Il modello in questione costa allo stato attuale 35 euro e ha un'autonomìa di 10050 mAh, quindi il rapporto prezzo/prestazioni risulta superiore al fratello più piccolo, di autonomìa 5200 mAh e che costa 25 euro = da una semplice proporzione il prezzo corretto non dovrebbe superare i 18 euro. Non a caso, il modello più potente in negozio non lo si trova quasi mai e bisogna ordinarlo - quelli meno potenti restano invenduti perchè non li vuole (quasi) nessuno.


Ecco, ho finito.
Volevo iniziare questo post parlando di ombre, di paure, di attentati, di terrorismo, di quanto può essere "stupida" una morte trovata perchè, fatalmente, un idiota convinto di conquistarsi il Paradiso con le vergini annesse, vi travolge con un superfuoristrada mentre passeggiate su un ponte. 
Potevo poi prendermela con quella logica tutta buonista di certuni che infastiditi dal fatto che l'integrazione è un quasi totale fallimento, ci dicono che la probabilità statistica di morire a causa dell'idiota suddetto è di gran lunga inferiore a quella di morire per un normale incidente stradale involontario, quindi è meglio che "ce ne facciamo una ragione e impariamo a convivere con certe cose".
Io li ringrazio dell'informazione, questi intellettuali.

E spero di non morire nè in un caso nè nell'altro.

 - nell'attesa che si compia la beata speranza:

POSSANO I SOGNI NON MORIRE MAI. 





2 commenti:

  1. Vale anche per i sognatori..."statici" e sfigati?

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    1. Potrei rispondere con fiumi di filosofia o con facile replica ottimista-andante del tipo "sì certo, vedi quelli finiti sulla sedia a rotelle che partecipano alle paraolimpiadi o quelli a cui manca una gamba che fanno il tour del monte Rosa grazie a speciali protesi".

      Invece ricordo una frase che lessi 29 anni fa su un giornalino da spiaggia di nome "CIOE'" e diceva: 'sognate pure, non smettete di farlo, però ricordatevi che nella vita i fatti contano più di sogni e parole'.

      I 'fatti' è la parola chiave = ciò che alla fine SI FA.
      Nella staticità si progetta, è bello sguazzarci. Ma il reale si nutre di fatti.
      Spietatamente vero, no?

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