sabato 20 aprile 2019

Mistral 2019, 1 di 3. Corsica in bicicletta.




Ho cercato vastità, Bellezza, libertà.
E le ho trovate.




26 marzo 2019. UN AVVIO NON PROPRIO INCORAGGIANTE



La nave Mega Express 1 della Corsica Ferries che mi porterà a Bastia.



Per fortuna non soffro drammaticamente il mal di mare. La grande nave partita da Vado Ligure viaggia tutta la notte in balìa di onde spaventose, tanto che l'attracco in Corsica subirà un ritardo di oltre un'ora. Il "segreto" per non star male è rimanere in cabina coricati sulla schiena, indossare i bracciali anti nausea, NON MANGIARE nè BERE assolutamente nulla.
C'è una donna pallidissima, accompagnata a braccia dal personale di bordo su una poltrona. Le ragazze alla reception sorridono ma tradiscono anche loro un certo nervosismo. La nave si muove davvero TANTO.
Tutti non vediamo l'ora di scendere e toccare terra. Terraferma.

Eccomi accontentato: alle 8 del mattino mi ritrovo al porto di Bastia sotto una pioggia torrenziale. Soffia un vento violento da nord-est che mi getta la pioggia in faccia. Mi fermo sotto una tettoia a mangiare finalmente qualcosa. Mi aspetta subito la salitaccia brutale al Col di Teghime, m.536 - che collega i due versanti orientale e occidentale del Capo Corso. Pigio sui pedali a faccia bassa - dove la pendenza è eccessiva scendo e spingo a mano. Nota positiva: il vento perlomeno è a favore.

Guadagno il colle alle 11; è una prima piccola vittoria che mi rincuora. Scendo verso St.Florent e la costa settentrionale dell'isola. Mi fermo a mangiare sotto un riparo, con addosso un freddo che neanche tre tazze di thè consecutive riescono a scacciare - che inizio, ragazzi.



 Desert des Agriates, Corsica settentrionale;
all'ora di pranzo trovo riparo da vento e pioggia
e cerco di scaldarmi senza troppo successo



Nel primo pomeriggio la perturbazione si allontana; qualche strascico di pioggia persiste ancora ma il più è fatto. Non ci sono salite sino alla zona di Ostriconi dove grossomodo dovrei fermarmi per la mia prima notte in Corsica.
C'è un campeggio ma risulta chiuso; si presenta una donna cui chiedo se posso ugualmente piantare la tenda sino all'indomani alle 8. Risponde di no invocando l'eventualità di un controllo della "Securitè" (che avrebbe la stessa probabilità di due vincite consecutive al Superenalotto, penso io).

Saluto e me ne vado. Grazie allo smartphone e a un'applicazione di mapping e orientamento ai cui autori darei il Nobel (altro che Dario Fo...) reperisco una pista che dovrebbe dirigersi verso la spiaggia.
Tale pista si trasforma dopo un po' in una mulattiera per soli camminatori, ma il posto è tranquillo; il sole tramonta su un altopiano di granito e arbusti mediterranei. Pianto la tenda nei pressi di un riparo per i pastori.



Desert des Agriates, pedalo nel primo pomeriggio
in direzione della costa settentrionale; vento e pioggia
stanno per placarsi




Ostriconi (Corsica sett.le);
l'ultima luce del giorno sul selvaggio altopiano




 La prima tappa di Km 61 termina nei pressi
di questo riparo per pastori, dove pianterò la tenda





LA CITTA' DI CALVI E SCOGLIERE MOZZAFIATO;
STRADE DESERTE TUTTE PER ME O QUASI



Uno scorcio della cittadella di Calvi protesa sul mare



Fresco e riposato da una notte pacifica, raggiungo Calvi - cittadina di 5500 abitanti dotata di una fortezza sul mare. La costa che seguirà è semplicemente spettacolare. Tutta un susseguirsi di calette rocciose in fondo alle quali brilla un mare verde e blu.
Viaggiare su questa strada è un piacere. Vengo disturbato solo dalle auto di un rally turistico che procedono in senso opposto, numerate come le greggi.
Mi fermo su una lunga spiaggia solitaria per un'altra notte in tenda nascosto tra enormi cespugli di mirto. Nascosto a chi poi ? Non c'è anima viva...


 Tanta cura per occultare la tenda, ma alla fine
chi dovrebbe venire a cercarmi a fine marzo
su una spiaggia deserta della Corsica ?
La Gendarmerìe mi multerebbe per una notte ?
Non farti troppe seghe mentali, Lupo.
Chiudi il sacco a pelo e buona notte al mondo.




La strada D81b a sud di Calvi è un susseguirsi
di scogliere mozzafiato




Pedalando a picco su un mare da sogno, dimentico di ogni fatica





PORTO E I SUOI CALANCHI DI PORFIDO ROSSO;
UNA SALITA INASPETTATA






La Corsica è un continuo saliscendi. Si va dal livello del mare a colli di 400-500 metri. Ogni giorno così - non si sfugge. Il fresco di aprile gioca a mio favore; non oso immaginare un cimento come questo in piena estate e in giornate afose.
L'aria è satura di profumi: mirto e cisto bianco ma anche eucalyptus: certi alberi sono immensi, secolari. Affiancano le strade per chilometri e chilometri.

Alla fine della terza tappa mi fermo in un campeggio ufficiale a Ota, nei pressi della città costiera di Porto. E' l'unico camping aperto e sono il primo e unico fruitore. Finalmente una chilometrica doccia calda e una pizza.



La costa a nord della città di Porto






sopra e sotto:
tratti di scogliera di stupefacente bellezza,
Corsica occidentale













La quarta tappa prevede il passaggio da una delle mete clou del viaggio: i Calanchi di Porto sono una foresta rocciosa modellata dall'erosione nelle forme più varie. Cuspidi e torrioni rossi con il mare a fare da sfondo. La strada è stretta e serpeggia in quest'angolo di costa dichiarato patrimonio dell'umanità. In estate si formano interminabili ingorghi di auto e camper - adesso la strada è pressochè deserta e tutta per me. Mi fermo ogni dieci metri a fotografare estasiato.





in alto e in basso:
tra i Calanchi di Porto,
foresta rocciosa costiera
dichiarata patrimonio mondiale







Il piccolo villaggio di Osani,
Corsica occidentale




Si avvicina il termine del quarto giorno; vorrei accamparmi liberamente sulla spiaggia ma ci sono ruspe al lavoro. La strada riprende nuovamente quota sino agli oltre 400 metri del colle di S.Bastianu. Gran salitaccia inaspettata e faticosa che si conclude con un accampamento nei pressi di un ovile.
A soli duecento metri, sul valico, si trova una trattoria dove mi reco a cenare.
Mi concedo un hamburger talmente buono da far resuscitare i morti più doppio giro di birra Pietra - la birra corsa ottenuta con le castagne.
Domani gran discesa di nuovo a metri zero sul livello del mare.



 In tenda al colle di S.Bastianu, m.400;
almeno per questa notte le capre mi lasceranno tranquillo ?




La goccia scava la pietra e questo è doppiamente vero per
i viaggi in bici: alla media di 70 Km al giorno si coprono in un
mese oltre 2000 Km - più dello sviluppo in lunghezza di tutt'Italia !





SALITE VA BENE, MA ORA SI ESAGERA;
MARI POLINESIANI


Plano velocemente verso Ajaccio e la oltrepasso; faccio rotta verso Porticcio, sul mare. E che mare: i colori sono incredibili, le spiagge di finissima sabbia quarzifera. Dei bovini indugiano sull'arenile e fanno la mia gioia di fotografo.



Porticcio, acque dai colori polinesiani




Bellezze al mare.
Spiaggia di Molini, Corsica sud-occid.le



Di salite finora ne ho digerite una marea. Posso arrivare anche al cielo purchè la pendenza della strada lo consenta. Ma quando il gradiente supera l'8% e sconfina oltre il 10 volente o nolente devo scendere e spingere a piedi.
Da Pozzaccio in poi è tutto così. Brutali rampe e brutali discese che consumano in un attimo la quota faticosamente guadagnata. Chi non ha la necessaria pazienza è meglio che lasci perdere attività di questo genere -
Arrivo provato a Olmeto Plage, al calar del sole.

Mi infilo in un campeggio apparentemente aperto ma in realtà chiuso e in fase di avvio. Si materializza una donna sulla cinquantina. Le chiedo se posso piantare la tenda per una notte. Con un gran sorriso mi dice di sì, che non c'è nessun problema, che posso usare docce - servizi - quello di cui ho bisogno.

Quanto è bella la gente che non ragiona rigidamente come i computer, con il loro codice fatto di 1 e di 0. E' tra gli 1 e gli 0 che c'è qualcos'altro che si chiama di volta in volta: ospitalità, generosità, gentilezza, elasticità mentale - in altre parole: vita.

L'indomani lascerò un biglietto di ringraziamento davanti la porta della direzione.



Olmeto Plage, Corsica sud-occid.le;
luce dell'alba sul mare




Olmeto  Plage.
Il campeggio sarebbe chiuso,
ma per un ciclista uno strappo alla regola si può fare perdìo !





ULTIMA GIORNATA DI SALITE;
ULTIMO ACCAMPAMENTO E ARRIVO A
BONIFACIO; ARRIVEDERCI CORSICA



Tra le case di pietra di Sartène, m.330



Ancora salite. Dal mare a Sartène, città di poco più di 3mila abitanti, nell'entroterra. E' una bella giornata di sole e la gente passeggia tra le case di granito leccando i primi gelati.
Mi godo la discesa di nuovo sino al mare. Faccio sosta in un selvaggio bosco con un relitto arrugginito di auto d'epoca.
Incontro un cicloviaggiatore olandese che procede in direzione opposta, stracarico - è in viaggio da mesi e mesi - Spagna, Maiorca, Sardegna, Corsica e Toscana, dove finirà il suo tour.

Ci annusiamo come i cani e ci auguriamo buon viaggio. Sguardo d'intesa e stretta di mano tra chi si accampa "in the wild", viaggiando con il massimo del carico.
La strada serpeggia verso Bonifacio, indecisa. 

Non farò in tempo a prendere l'ultimo ferry delle 17 per la Sardegna.
Mi accamperò liberamente nascosto alla vista a soli 4 Km da Bonifacio e dal suo porto; il profumo degli eucalyptus è l'ultimo regalo della giornata prima di richiudere la tenda e dormire.
Traghetterò domani alle 8 del mattino. Arrivederci Corsica -



Il relitto di un'auto in un selvaggio bosco 
dove mi fermo a mangiare




La strada T40 serpeggia verso Bonifacio
con un insolito asfalto rosso




Il quarto bivacco in tenda a bordo strada,
tra profumatissimi eucalyptus.
Il porto è a soli 4 Km.




Il porto di Bonifacio e i suoi bastioni alla prima luce del giorno.

Dall'inizio del viaggio a questo punto
ho percorso 402 Km esatti.




FOTO E NOTE A MARGINE


Calvi, un murale inneggiante alla lotta armata separatista corsa



Vasto assortimento di birra Pietra,
la birra corsa ottenuta da una miscela di malto e farina
di castagne




Cena in tenda: dopo una cinquantina d'anni circa i risotti in busta hanno raggiunto
la perfezione. In passato o erano troppo salati o erano insipidi.
A questo riso agli spinaci ho aggiunto pezzi di speck, che
si conserva più facilmente di altri affettati e aggiunge utili proteine




'
'La calorìa che move gambe e pedivelle' - Purgatorio del Ciclista, canto XIII

Ho sostituito il deperibile latte vaccino con quello di soia -
la tazza è anche più facile da lavare.
Seguono a ruota: muesli, biscotti all'avena, burro di arachidi o 
crema alle nocciole, miele, fette di pane con formaggio, caffè solubile,
eventuale succo di frutta.
Se ho passato una notte di buon riposo, con questo boost posso
spingere una bici carica di bagagli almeno per 4 ore prima di avere
nuovamente fame.



Vai alla seconda parte del diario
 Vai alla terza e ultima parte del diario





16 commenti:

  1. pur immaginando la fatica direi che la Corsica è uno dei posti da visitare in bicicletta. Belle foto (come sempre),

    Accennavi ad inizio post a un app di mapping per il cellulare- puoi dirmi come si chiama?

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    1. ciao, grazie.
      Ti dico: la Corsica è faticosa ma pensavo peggio nel complesso. Si sale in media dal livello del mare a 400 metri di quota, con pendenze accettabili.
      I problemi nascono a sud, dove le pendenze sfiorano il 10% in un continuo e frustrante saliscendi.

      La applicazione da me scoperta per caso è un tesoro che si chiama Mapy.cz;
      gli autori sono della Rep.Ceca. A differenza di un'analoga app chiamata Komoot, essa è molto più veloce, dettagliata, a colori, con l'opzione satellite-view, le piste ciclabili in rosa, i sentieri a piedi in rosso, le mappe dell'intero pianeta GRATIS.

      Ha un unico difetto: provoca dipendenza.

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    2. komoot la conosco bene, cercherò sicuramente questa nuova applicazione. grazie

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  2. Wow, bello!

    Bellissime foto, e splendido mare... ne hai approfittato per un bagno? Era caldo abbastanza? O se fai il bagno poi devi toglierti di dosso il sale?

    Ciao!

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    1. Ciao.
      Niente bagni: io ho freddo in acqua persino in estate !
      I mari di Corsica e Sardegna sono generalmente gelidi, soprattutto a fine marzo/aprile quando la temperatura dell'aria è ancora sui 10-15 gradi e non invita al bagno.
      Diciamo che il mare a me piace vederlo "a distanza", come parte del paesaggio.

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  3. Lo leggerò a puntate.
    Ho visto alcune immagini e devo dire che sono di una bellezza sbalorditiva.

    Incipit: freddo
    Devo dire che sei proprio spartano (la libertà è preziosa e costa): in tenda, col freddo, non mi attira.
    Preferirei un alloggio con una stufa, un bel fuoco.
    Ma questo sacrificio "termico" pare sia stato ben ripagato.
    Continuo a leggere, ora.

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    1. Ciao.
      Mi fa piacere sapere che "leggi" (non che ne dubitassi).
      Molti non leggono, se lo fanno è per pochi minuti. Poi la premura ha il sopravvento. Finiscono per guardare le sole foto e pensano di aver capito, di aver "visto".
      La comunicazione è già di per se difficile - più che mai lo è nel caso di un viaggio.
      Ancora più difficile è trasmettere, comunicare, nel caso di un viaggio non convenzionale come quello in bici.

      In tenda paradossalmente non ho mai freddo perchè ci dormo e basta, all'interno di un sacco a pelo adeguato e vestito con indumenti tecnici. Si forma un microclima interno gradevole anche nel caso di temperature esterne classificabili come "fredde". Diciamo che fino a zero gradi si sta benino.

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  4. > STRADE DESERTE TUTTE PER ME O QUASI

    Questa è una delle caratteristiche del Paradiso! :)

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    1. Lo confermo in pieno. In estate non farei mai un viaggio come questo. Ressa infernale, camper, moto, auto, gente infilata ovunque, minor tolleranza dei locali al libero accampamento, caldo infernale e zanzare.
      A che pro: farsi il bagno ? Quello me lo faccio in Sicilia da giugno in poi !

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  5. Asfalto rosso: penso siano gli inerti a dare ad esso quel colore.

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    1. Lo sono. La geologia di queste antiche terre comprende anche graniti rossi.

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  6. I Genovesi furono dei coglioni a venderla ai Francesi.

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    1. Meno male che a un tiro di schioppo abbiamo la Sardegna, che non ha NULLA da invidiarle.

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  7. Da qualche tempo ho organizzato ad aprile delle escursioni ad aprile in zona Maremma / Uccellina / Argenario.
    Sono periodi dell'anno nei quali puoi ancora evitare il merdoso caldo estivo.
    Prima o poi dovrò prendermi un paio di settimane di ferie, magari a fine marzo / inizio aprile, per scoprire il paradiso corso che hai così ben documentato.
    Grazie per questa bella pagina.

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    1. Aprile è il mese migliore dell'anno per queste cose. Maggio lo sarebbe pure, ma a volte è a sorpresa molto più piovoso, se non afoso verso l'ultima decade.
      Preferisco avere un po' più freddo che patire orde di turisti e insetti. Sardegna e Corsica sono piene di zone umide (stagni ecc.) e ti devo dire che già qualche avvisaglia in termini di zanzara tigre si faceva vedere. Non oso immaginare da giugno in poi...

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