domenica 12 maggio 2019

Di nuovo in Sicilia.








Quasi cinque mesi di assenza e sono di nuovo in Sicilia nella mia campagna, dove rimarrò sino a dicembre.
Sono arrivato alle 23 e ho riaperto il cancello, la porta della vecchia casa.

Voglio subito rassicurare chi mi vuole bene: non ho trovato finestre sfondate, porte divelte col piede di porco nè muri crollati. E neanche una colonia di nigeriani a occupare la casa e riprodursi sul mio letto.

Per contro:
L'acqua c'è e la pressione è ok; lo scaldacqua a gas funziona perfettamente; ho riattivato i pannelli fotovoltaici e constatato che la carica è soddisfacente. Da aprile/maggio in poi le ore di luce sono tali che si può accendere anche il frigorifero.
E quando questa terna di cose che sembrano ovvie e scontate funziona, io sono felice.

L'inverno deve essere stato rigido e con un po' di neve - lo deduco dall'erba relativamente bassa. Deve anche aver piovuto molto dal momento che è tutto molto verde con poca traccia di secco. Gli alberi di agrumi sono floridi, i limoni stracolmi come due anni fa.












Ho fatto la spesa, recuperato decespugliatrici e motoseghe che erano al sicuro ben lontane da qui e che non vedo l'ora di usare. Ho raccolto le prime arance, freschissime, e un paio di cedri.
La provincia sembra addormentata; ritrovo le stesse botteghe con l'odore di salumi e detersivo dove mi conoscono da anni e dove sanno già in anticipo cosa comprerò.
Come il pane caldo di stamattina: mezzo chilo poco cotto come piace a me.

La sera quando il sole scompare dietro il costone della montagna fa ancora freddo. Freddo e umido.
Faccio andare per un'ora o due la stufa a legna e mi preparo un risotto con gli asparagi. Mi ero dimenticato di aver lasciato una bottiglia di amaro Jagermeister nella credenza, e me ne verso un dito nel bicchierino colorato vecchio di 70 anni.

C'è un silenzio profondo, la notte.
Domani inizierò a lavorare sulla terra, se il tempo lo permette.
Non vedo l'ora di piantare l'orto, rimettere a posto il terreno, affondare nella Bellezza che permea ogni cosa, qui.

PS ho ritrovato i miei gatti, ed è stata una festa per tutti.

14 commenti:

  1. Wow, arance e cedri, il pane artigianale... mamma mia che invidia! (buona ovviamente :D )

    Dai allora, un sacco di lavoro ti aspetta ma intanto... ben tornato a casa!

    :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E dimenticavo una cosa: è bellissimo tornare a esprimersi nel proprio dialetto.
      Ciao, grazie.

      Elimina
    2. :D

      Sì anche a me piace quando torno sfogarmi un po' nel mio dialetto... anche se però a me non è che manca così tanto (perché comunque parlo con mia madre al telefono) e tutto sommato nel mio paese non ci avrei voluto vivere tutti i giorni della mia vita :)
      Mi piace tornarci ma sono contenta di vivere altrove, credo che non sarei stata bene laggiù, anzi avrei proprio sofferto di solitudine (intellettuale).

      Dai, buona serata :)

      Elimina
  2. Bentornato in Sicilia. Bella sensazione accendere la stufa a maggio...e la cosa bella é che lo fai in Sicilia, questo perché noi conosciamo un angolo di paradiso chiamato Nebrodi e ci abbiamo investito. Quando vuoi ci si organizza per vederci.
    Intanto siamo alla seconda parte del viaggio in bici "da casa a casa" e oggi il nostro saluto te lo mandiamo da Grisi(PA)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qua continua piovere a dirotto e sto facendo ben poco, ma a breve inizierò con i lavori. Buona continuazione del viaggio.

      Elimina
  3. I racconti di questo piccolo angolo di mondo affascinano parecchio!
    A quando un raduno siculo in bici? ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In genere in bici in Sicilia mi do da fare a ottobre/novembre. Un caro saluto.

      Elimina
  4. > cose che sembrano ovvie e scontate funziona, io sono felice

    Penso sia una sorta di ubriacatura di piacere, soddisfazione, senso di completezza, senso di indipendenza che produce questa felicità di piccole cose grandiose negli effetti che procurano.
    Comprendo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si tratta della felicità che viene dal non avere rogne con cose che sembrano scontate, ma che spesso in Sicilia non li sono affatto.

      Elimina
  5. > ritrovo le stesse botteghe con l'odore di salumi e detersivo

    Beh, anche questo, dovrei scriverci ancora una piccola storia. Le piccole botteghe del paesino della nonna, questa volta, invece che la sua cucina. :)

    RispondiElimina
  6. Jaegermaister forse un po' troppo dolce.
    Saranno gli amari ad esserei addolciti, per aumentare vendite incontrando l'apprezzamento di un numero maggiore di palati, oppure sarà la mia percezione dell'amaro ad essersi fatta meno sensibile?
    Penso che il sapore amaro sia proprio inviso a bambini e ragazzi e poi, col passare degli anni, venga apprezzato via via più (o detestato via via meno).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche secondo me gli amri tendono ad essere troppo dolci, così come le marmellate commerciali (che per fortuna non compro), forse per venire incontro ai gusti delle masse.
      Quest'anno vorremmo provare con il liquore fatto con le (nostre) noci.

      Elimina
  7. Marco SognatoreFallito13 giugno 2019 alle ore 02:45

    Ma i gatti li lasci in Sicilia liberi e quado torni li ritrovi?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ufficialmente i gatti sono dei ns. vicini, che gli danno a mangiare da dicembre a maggio. Quando arriviamo noi vengono nutriti da ambo le parti.

      Elimina