Trent'anni fa, durante una delle mie innumerevoli escursioni in bici da corsa lungo la costa e nell'entroterra della provincia di Messina lato-Tirreno, mi imbattei in una antica costruzione isolata consistente in un torrione adiacente al rudere di un palazzo nobiliare.
Ieri sono ritornato esattamente nello stesso posto ritrovando intatti quegli edifici che all'epoca mi avevano colpito -
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La giornata è fredda, invernale; appena intiepidita da un pallido sole. La torre medievale è ancora lì che svetta, solidamente piantata nella campagna verdissima coltivata ad aranci e limoni - giusto a pochi metri da una strada provinciale pochissimo trafficata.
L'edificio ha due elevazioni. Sul lato nord si nota uno stemma perfettamente conservato e collocato su un'architrave: probabilmente è lo stemma della famiglia degli Altavilla, i Normanni che liberarono la Sicilia dai musulmani. Questo farebbe datare la costruzione intorno all'anno Mille.
La porta al piano terra è aperta. Si entra in un locale con volta ad arco - cosa che probabilmente ha contribuito a conferire ancora più stabilità alla torre, che di fatto è intatta. L'interno è spoglio e (miracolo) pulito e privo di scritte balorde sui muri.
Si potrebbe (ma non l'ho fatto) accedere al piano superiore tramite una incredibile scalinata ad aggetto esterno, con i gradini millimetricamente incastrati l'uno sull'altro:
Il prospetto sud mostra lo stesso schema; le merlature sul lastrico solare sono quasi tutte conservate così come le bellissime cuspidi con la palla di pietra scolpita:
A pochi metri dal torrione si trova un manufatto più recente, probabilmente del 1600-700, il quale non versa affatto in buone condizioni. La copertura è completamente crollata e all'interno cresce un albero dal tronco colossale.
Il prospetto principale è quello che mostra i decori più belli, realizzati con gran precisione nella pietra arenaria:
sopra: il palazzo signorile adiacente alla torre. Si notano i resti della doppia scalèa di accesso al primo piano
sotto: dettagli decorativi
Proprio al di sotto della scalinata di destra si nota una vasca in pietra con un mascherone scolpito in rilievo adibìto a getto d'acqua. Gli interni sono illeggibili perchè ingombri di detriti.
sopra: il mascherone-fontana e l'interno del palazzo nobiliare
sotto: corte esterna
Questo posto trasmette Storia ma è stato evidentemente dimenticato sebbene di facilissimo accesso. Il terreno su cui insiste viene probabilmente decespugliato e nulla più. Se il tutto si fosse trovato in altra provincia di mia conoscenza i vandali avrebbero portato via anche l'erba - invece si trova qui e tutto sommato è la sua fortuna -
Niente asfalto sulla corte antica nè pacchiani lampioni moderni a illuminarlo. Nessun guardiano in garitte di legno nè comitive di turisti che leccano gelati e fanno finta di interessarsi di storia dell'arte.
Una torre del medievo intatta e solitaria in questa campagna d'inverno. Una torre da cui si scorge il mare distante diversi chilometri. Chissà che gente ha posato le pietre per costruirla. Chissà che lingua parlavano.
Innumerevoli piogge si saranno abbattute su quei muri. E terremoti. E dominazioni storiche.
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Riprendo la bicicletta e saluto il torrione che pare incurante della falce del tempo. Una lunga discesa mi riconduce alla costa dove ritrovo il mare e una immensa spiaggia dalla ghiaia ancora umida per la pioggia recente.
Le onde sono fragorose, sembrano oceaniche.