sabato 16 gennaio 2021

Un balcone sul mare. In bici al Belvedere di Piraino (ME).

 

 


 

Un breve ma intenso giro in bici di 17 chilometri dal livello del mare ai 400 metri d'altezza di Piraino (ME) tra castelli, torri e spettacolari panorami sulla costa tirrenica messinese.


 

8 del mattino. Il piccolo centro costiero di Brolo (ME) è quasi deserto. Pochissima gente sul lungomare - giusto qualche runner e me. Nessuna nuvola e tempo freddo, splendido. Il mare è appena mosso e il basso scoglio piatto è illuminato dalla prima luce del giorno -

 


 

 

Prima di iniziare il giro faccio un salto al vicino castello, che si erge su una rupe ed è circondato da un piccolo borgo medievale.

 




 sopra: tre riprese del castello medievale di Brolo (ME)




Lasciata la cittadina mi dirigo verso Piraino, che sembra svettare altissima e irragiungibile. Inizia il primo di una lunga serie di tornanti che mi porteranno a 400 metri d'altezza. Le gambe girano bene e dopo il riscaldamento mi portano su senza problemi. Questa salita non la percorro da almeno trent'anni - all'epoca mi cimentavo in bici da corsa in pieno agosto a 35 gradi. Follie.

 



 
in alto: la salita che mena a Piraino (ME), m.400 ab.3800

 sotto: l'arrivo al paese





 

 

Piraino si trova in posizione panoramica a breve distanza in linea d'aria dalla costa. Dopo un giro tra strette strade che conducono ad antiche chiese e a una torre saracena mi dirigo verso il pezzo forte dell'escursione: il famoso Belvedere, probabilmente il più spettacolare dell'intera costa tirrenica siciliana - 

Affacciarsi da questo bianco balcone sul mare è sempre emozionante:

 




 

 Indugio una ventina di minuti - appena in tempo per scattare qualche foto con l'ultima luce. A breve il cielo si fa scuro e inizia a soffiare un vento di maestrale molto forte. 

Immediatamente a lato del belvedere si stacca una stradina ripidissima, stretta e priva di protezioni che riconduce alla costa. Prudentemente ieri sera avevo dato una buona stretta ai freni e ho fatto bene: controllo la bici senza problemi.

 



 

Adesso sono di nuovo sul mare, a zero metri di quota. Faccio una foto alla vicina Torre Gliàca (foto sopra), sempre suggestiva, e inizio a chiudere l'anello del mio giro. Grazie all'applicazione di orientamento percorro anche un tratto di costa che non avevo mai visto:

 




 

 

Sono le 13 e mi procuro un panino e una lattina presso un negozio di alimentari a Brolo. Il tempo volge al peggioramento deciso. Il mare d'inverno resta bellissimo - con gli stabilimenti deserti e questo vento freddo e umido che esalta l'atmosfera di solitudine, di "viaggio".

 



 

Lo scoglio di Brolo è l'elemento focale del paesaggio. Lo fisso ipnoticamente mentre consumo il panino su una panchina di legno. Arriva la pioggia e indosso la giacca impermeabile di fabbricazione svedese - la stessa che mi ha accompagnato in tanti viaggi. Ecco, il giro è finito.

La felicità è fatta di tutte queste cose. Almeno la mia -

 



 

 

sopra: cartina del piccolo tour di 17 Km (Mapy.cz)

Io l'ho effettuato in senso antiorario e in questo caso ci si ritrova a percorrere in discesa il ripido tratto tra il belvedere di Piraino e la Statale 113. Attenzione ai freni e possibilmente evitare quando la strada è bagnata. Il tratto in questione è quello compreso tra i punti 5 e 6.

 

 

 

6 commenti:

  1. la bellezza del mare in inverno esaltata dalle tue (come sempre) belle foto. Una curiosità: la discesa dal belvedere è asfaltata o un sentiero sterrato ? ciao.

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    1. La discesa è tutta asfaltata. L'asfalto è piuttosto liscio - anche troppo, vista la pendenza da brivido. Grazie, un saluto.

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  2. Sto facendo qualche pedalata in questi giorni di ferie forzate (oggi però piove) ma non essendo allenato mi sto massacrando.
    E nemmeno faccio salite...!
    Come sono scarso!

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    1. Se fatichi così tanto anche in pianura o sei fumatore o sei appesantito - o entrambe le cose. Fai tre uscite di 30 km e vedi come va alla quarta.
      Nella cd.zona rossa si può anche sconfinare in altri comuni - per ciclisti e runners.

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  3. In quei luoghi di spazio e natura il vento è colonna sonora e sinestesia della pellicola della quale sei regista, interprete, scenografo.
    Anche l'inverno con la rarefazione umana contribuisce a 'sto film dell'infinito.

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    1. Vento, solitudine, Bellezza e senso del viaggio - se a ciò uniamo il ri-trovare luoghi dei vent'anni (intatti ancora) é vera emozione.

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