Sassi, acqua e cielo.
Fuoco.
Rumore del mare.
Aprile ormai alla fine. Aprile mese sacro dei viaggi in bici che facevo ogni anno prima della peste venuta dalla Cina. Amo vivere in campagna, tra il verde dei miei alberi e i terrazzamenti ad agrumi - ma i viaggi mi mancano.
Poichè sono e resto un cicloviaggiatore.
Così sono partito in tarda mattinata da Capo d'Orlando in direzione Palermo allo scopo di accamparmi da qualche parte con bici e tenda. Una giornata semi soleggiata con uno scirocco di quelli ancora lievi, primaverili. La costa è ancora ammantata di verde - quel verde che tanto mi piace in contrasto con l'azzurro del mare -
In quel verde che sa ancora di mare d'inverno ci sono tantissime fioriture. Pittoresche barche in secca - prima a Torrenova, poi ad Acquedolci dove mi sono fermato a mangiare qualcosa presso un'imbarcazione azzurra in disuso.
sopra: barche in secca a Torrenova (ME)
sotto: sosta per pranzo ad Acquedolci
Nel pomeriggio ho continuato a pedalare sino a Marina di Caronìa, dove avevo intenzione di accamparmi poco a ovest del paese. Lo spazio in verità c'era ma il terreno era ovunque troppo pietroso in prossimità del mare.
Ho incontrato una coppia di stranieri con un van che mi hanno salutato - e questo ha destato in me una furiosa nostalgia di passati viaggi all'estero.
Riprendendo in parte la strada fatta all'andata ho deciso di ritrovare una spiaggia dove mi ero accampato lo scorso giugno 2020: il posto è perfetto, panoramico e comodamente erboso per la tenda.
A differenza dello scorso accampamento, non c'era anima viva. Regnava un silenzio rotto soltanto dal mormorìo delle onde, quel tanto che bastava da non essere assordante e fastidioso. Il sole di aprile è via via sceso all'orizzonte - la luce scomponeva il paesaggio nei suoi elementi essenziali: sassi, acqua, cielo.
A tramonto avvenuto ho acceso un piccolo fuoco. La legna raccolta sulla spiaggia, disseccata dall'acqua marina, si è accesa all'istante:
Su questo fuoco ho scaldato la cena - wurstel con contorno di finocchi e patate. Sarò nostalgico, ma il pensiero è andato a un analogo accampamento in Norvegia, nove anni fa. Anche lì con vento da sud - anche lì in bicicletta:
foto sopra: Norvegia (2012), un fuoco sulla spiaggia
Intorno alle 22 sono entrato in tenda e ho letto un po' prima di dormire. La notte è stata tranquillissima - nessun treno dalla vicina ferrovia mi ha disturbato.
Ad Acquedolci ho fatto una breve sosta al castello Cupane, la cui corte ho trovato fortuitamente aperta.
sopra: Acquedolci (ME), il castello
Intorno alle 13 sono rientrato a Capo d'Orlando, dove ho mangiato un arancino di fronte al mare. C'era un certo caldo e qualcuno prendeva il sole sulla sconfinata spiaggia.
Sono il primo a portare avanti l'idea del viaggio all'estero - tuttavia voglio ricordare che si possono vivere piacevoli e memorabili "avventure" anche sulla breve distanza.
Come sempre dico, i sogni sono belli ma poi occorre agire - e questo vale anche per una singola micro-fuga con bici e tenda.
Le emozioni non dipendono dai chilometri fatti ma dallo stato mentale.
Il tuo stato mentale è comunque contagioso, hai parole che cadono nel silenzio dell'immaginazione, soprattutto se i luoghi che mostri sono ben conosciuti da chi legge come me.
RispondiEliminaNell'ultima foto al tramonto sul profilo dell'orizzonte si distinguono alcune delle Eolie. Il tuo fuoco ha riscaldato anche il sottoscritto.
E mi è presa una voglia bruciante di imbarcarmi proprio per Salina il prossimo novembre.
EliminaUn caro saluto e grazie per le Tue belle parole.
Oltre allo stato mentale, vedo che è guarito anche il pipino. :)
RispondiEliminaSi, come suggerivano gli studi americani, dalle 4 alle 6 settimane per il recovery. Ed è esattamente così.
EliminaAnch'io sto approfittando della libertà e della zona gialla per fare un po' di quelle selvaggiate solitarie che piacciono a me.
RispondiEliminaIn bici sono ancora una schiappa e temo si non riuscire ad arrivare ,partendo da casa mia, in zone adatte al bivacco, soprattutto se bisogna superare dislivelli.
Forse dovrei comprare un portabici, perché in auto non mi entra nemmeno smontando una ruota.
Cmq con in spalla zainone e tenda l'ho fatto giusto venerdì sera.
Una cosa semplice. Cmq è sempre emozionante ritrovarsi al calar della sera da soli a contemplare un panorama e dormire in tenda.
La questione fuochi è spinosa. Sarebbe anche un bel passatempo soprattutto quando le giornate sono corte e fredde, ma se ti beccano te ne fanno pentire. E il fuoco è molto visibile anche da lontano.
Oltre che effettivamente pericoloso, in mezzo alla vegetazione e senza tanta acqua a disposizione (in spiaggia è diverso).
Puoi recarti in bici + auto a Pavia e da lì percorrere il Ticino e quindi il Po in un paesaggio d'altri tempi. La ciclabile passa proprio sull'argine maestro del fiume.
EliminaI dislivelli sono ridicoli e ci si può accampare con la tenda al sicuro e praticamente ovunque.
Tutto cosi' inaspettatamente lindo, senza rifiuti... cosi' bello!
RispondiEliminaPenso che uno degli ingredienti della Grande Bellezza sia anche lo spazio, l'assenza di masse umane, di costipazioni umane. Cosi' anche questa stagione aiuta, nel suo tener sgombra la Natura, a questa Grande Bellezza.
RispondiEliminaInfatti prediligo queste spiagge costituite da ciottoli durissimi e scomodi, poco fruibili e praticate solo dai sub. Per non avere nessuno attorno. Bellezza "multitask" cui concorrono solitudine, colori, profumi e sensazione dell'altrove, del viaggio.
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