mercoledì 12 settembre 2012

Cosa mi è piaciuto e cosa no


Pecca di presunzione chi giudica un luogo dopo esserci passato per pochi giorni. Alcuni mesi sono già un periodo di tempo più importante. Dopo anni potremo dare un giudizio più completo, anche se alla fine molto di quello che emerge è costituito dai soliti luoghi comuni, molti dei quali corrispondono al vero. La realtà è inconoscibile, è troppo complessa, ma mi piace lo stesso imbottigliarla in una bella lista del "cosa mi è piaciuto della vita in Pianura Padana e cosa no". Eccola.

COSA MI E' PIACIUTO

La maggior discrezione da parte delle persone, il maggior rispetto per la privacy altrui
La relativa maggior pulizia e tendenza all'ordine e alla puntualità rispetto ai meridionali
La relativa vicinanza delle Alpi, scrigno di bellezze che il resto d'Europa ci invidia
Le strade mediamente più larghe, curate e razionali
Un servizio sanitario efficiente e in gran parte affidabile, salvo le dovute eccezioni
Il fatto che molti usino la bicicletta
L'agire e non soltanto il parlare

COSA NON MI E' PIACIUTO

Il pane, la frutta e il cibo: scadenti e costosi
Il colore slavato e grigiastro del cielo per larga parte dell'anno
L'inquinamento dell'aria, quella orrenda cappa marroncina che ristagna su tutto
Il paesaggio punteggiato dai capannoni di calcestruzzo e dagli enormi tralicci dell'enel
Il paesaggio troppo "schematizzato", asfaltato e piastrellato e recintato
La premura cronica delle persone, il loro vivere e muoversi sempre in fretta e furia
Le strade stracolme di auto inferocite e pericolose per i ciclisti
La presenza massiccia di extracomunitari

Ma più di tutto: la lontananza dalla natura, quella vera. Non si può passare la vita a guardare le montagne e la natura col binocolo o sulle belle fotografie delle riviste. Da Turate, poco a nord di Saronno, ci volevano centinaia di chilometri di autostrada prima di poter raggiungere le montagne e respirare un po'. Troppo per i miei gusti.







5 commenti:

  1. Già...
    Anche a me pesa parecchio quel dover far km per andare in montagna (ma non si tratta di centinaia, se non si hanno pretese particolari).
    Le vaste zone verdi in pianura non mancano (nella mia zona c'è il parco delle Groane) ma non è la stessa cosa.

    "Il pane, la frutta e il cibo: scadenti e costosi"
    Il pane è decente. Ho scoperto un panificio a Turate che non è male. Quello siciliano è meglio ma sopravvivo anche col nostro.
    Frutta ne mangio poca. Circa il "cibo" in generale, non puoi paragonare il cibo del supermercato con quello del contadino. La differenza è che al nord c'è poco tempo e si va al supermercato, al sud la casalinga fa il giro dei negozietti e aziende agricole.
    Circa i prezzi hai ragione.
    Però ho notato che al sud costano di più tutti quei prodotti non alimentari (perchè dovono fare più strada?).

    "Il colore slavato e grigiastro del cielo per larga parte dell'anno"
    Vero. Ahimè vero. Solo le montagne si salvano (basta alzarsi di 200-300mt).
    Idem per l'inquinamento luminoso che mi impedisce di vedere le stelle, anche in assenza di nuvole o foschia.

    "quella orrenda cappa marroncina che ristagna su tutto"
    Eeeeeeeh la madonna! Ma dove sei stato? Forse ti confondi con Catania quando l'Etna è incazzato! O con le vie di Palermo dove si può respirare solo grazie alla brezza sempre presente.
    E le strade dei paesini siciliani? Mezzi con motori a 2 tempi "arraggiati" in salita, camioncini degli anni 60-70 (tigrotto, leoncino...) che consumano più olio che benzina, veicoli euro -1000 che puzzano...

    "Il paesaggio punteggiato dai capannoni di calcestruzzo e dagli enormi tralicci dell'enel
    Il paesaggio troppo "schematizzato", asfaltato e piastrellato e recintato
    "
    Mah....sì..... ma non è tutto così...

    "La premura cronica delle persone, il loro vivere e muoversi sempre in fretta e furia"
    Vero. Ma sei vuoi vivere in un certo modo, ti tocca fare quanto è necessario.
    E' una legge di causa-effetto. Non dimenticare che il nord è pieno zeppo di meridionali! Cioè, la premura non è scritta nel dna del longobardo, bensì è la "giostra" che ti porta a girare.

    "Le strade stracolme di auto inferocite e pericolose per i ciclisti"
    Calma! Calma! Anche qui mi sa che ti stai confondendo con le città siciliane, dove le strade sono una distesa di bitume (senza segnaletica orizzontale) dove vige l'anarchia e non v'è alcuna percezione del pericolo e dell'importanza della vita umana.
    Parlo da motociclista: io ho ***P*A*U*R*A** a girare a Palermo. E quando arrivo in nave mi faccio il segno della croce prima di uscire dal porto, tirando un sospiro di sollievo solo quando arrivo alle strade del paesello.

    "La presenza massiccia di extracomunitari"
    Sì: al nord sono ovunque, anche nel paesino più sperduto.
    Al sud nei paesi non ci sono, ma quando ci si siede a bere qualcosa in un locale nel centro di Palermo di sera si deve mettere in conto di essere "addescati" da un vùCumprà mediamente ogni 3 minuti (verificato con orologio alla mano) e lì sono molto più insistenti che al nord.

    Vabbè, domani pomeriggio parto per Palermo. :D

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    1. Vecchie considerazioni. Magari rivisiterei qualcosa, dopotutto. Non esiste il posto perfetto, d'altronde. Il nord ha i suoi difetti e i suoi pregi. Il sud è disastroso in termini di mentalità facilona e pressappochista, più incline al rapporto umano ( che spesso poi sconfina nel volersi fare i cazzi tuoi ), più "messicano" nel rispetto degli orari, più appassionante nel paesaggio, più medievale negli usi e costumi.
      Dove vivere, allora ? Va bene ovunque, basta che non si tratti di Monfalcone o Taranto o certi borghi sovrappopolati del napoletano...!
      ( Palermo è un incubo a cielo aperto, non ci vivrei mai )

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  2. Minchia! Io sono palermitano e vivo a Catania da 30 anni...come dire dalla padella alla brace. Però scusatemi entrambi Turate rispetto a Palermo Catania o Siracusa non può reggere nessun tipo di confronto. Parere personale come il vostro ma il mio è così.

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  3. Infatti il paragone vuole partire dalla mentalità generale/da certi aspetti generali tra nord e sud. Non vuole paragonare direttamente singole città.

    Sono considerazione vecchie ormai di sette anni. Tuttavia parecchie di esse le riconfermo in pieno, prima fra tutte la facilonerìa dei meridionali.

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    1. Lupo su questo non mi trovi d'accordo: i siciliani per esempio sono riflessivi, attenti, introspettivi. La faciloneria,parente stretta dei luoghi comuni, non ci appartiene. Ho conosciuto contadini o percorsi acutissimi.

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