Perchè certe giornate non si possono descrivere che per sensazioni. Le foto non ci riescono, non renderebbero l'idea. Primo giorno dell'anno - un clima splendido, con aria tiepida e trasparente. Voglio dedicarlo a godermi la campagna senza lavorarci sopra; voglio percorrere il nuovo sentiero che ho ricavato a colpi di zappa, abbellito da gradini in pietra, che si snoda tra i noccioli potati a fatica i giorni scorsi. La legna accatastata a quintali, gli ulivi centenari, l'erba verdissima, le fioriture gialle dell'inverno siciliano. Cammino sul sentiero ripulendolo dalle ultime pietre. Anche quelle piccole, tolgo - dev'essere un tappeto.
Non voglio fare lo sdolcinato, ma anche gli uccelli sembrano felici oggi. C'è una coppia di cinciallegre giallo-blu che si insegue tra i nostri alberi di arance. Si vede che sono tranquilli, non hanno paura di noi - quasi verrebbero a mangiare dalle mani.
Raccolgo chili e chili di arance Vaniglia da uno degli "alberi del Barone". Sono una decina di agrumi secolari piantati alla fine dell'Ottocento dal misterioso barone-agronomo. E' il 1 gennaio 2013 e io sto raccolgliendo le arance da questi alberi. Non è una raccolta come le altre; è un rito reverenziale.
Pomeriggio trascorso a fare barattoli su barattoli di marmellata sulla stufa a legna.
L'odore di legna bruciata - il rombo sommesso della combustione. Una cena con pane di casa, lenticchie e un formaggio pecorino di una bontà d'altri tempi. Un bicchiere di vino e la stufa che continua ad andare.
Una giornata da non dimenticare. Buon 2013.
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