domenica 3 marzo 2013

Con Littoria sui Nebrodi


Erano quattordici anni che non rimettevo i pedali in terra di Sicilia. Forse anche di più, dato che negli ultimi anni di università non è che avessi praticato chissà che gran ciclismo. Riprendo Littoria e la porto con una certa emozione su una strada che avevo adocchiato mesi fa sulla carta. E' un percorso che segue il crinale montuoso, con un dislivello di oltre 500 metri -

Parto da casa alle 6,30 del mattino e raggiungo il posto. Conifere e boschi ben tenuti, pozzanghere ghiacciate e freddo mi ricordano il paesaggio del nord Italia. La salita inizia subito, e dopo mesi di inattività pensavo di soccombere presto, invece le gambe reggono alla grande - merito del lavoro in campagna probabilmente. Finito l'asfalto mi ritrovo su una sterrata che guadagna un altopiano. E' una strada frequentata solo dai pastori - ci sono tracce di fuoristrada. Ma non vedo nessuno, solo cavalli e mucche. Sembra di essere in Etiopia.

 
paesaggio arido: ma è l'Etiopia o la Sicilia ?
Avanzo ancora. Tocco i 900 metri, tocco i 1000. Arrivo su un pianoro - credo di trovarmi in località Rocca di Poggio, oltre 1100 metri sul livello del mare. Il silenzio è surreale, assordante. C'è un furgone abbandonato colore verde che mi ricorda per qualche motivo il pullman del film 'Into the Wild' - mi fermo a mangiare pane, formaggio e arance.
 
 
La strada inizia a scendere e le condizioni del fondo a disastrarsi sempre di più. L'acqua ha scavato voragini profonde mezzo metro piene di detriti e ghiaccio. Più avanti ancora il paesaggio cambia ancora. Il deserto etiopico lascia il posto a un bosco di conifere - adesso sembra di essere in Scandinavia. Ma non posso distrarmi troppo, rischio di cadere ogni metro. Alla fine la bici si incaglia nella neve e scendo a spingere. Il tratto che sto attraversando non è segnato chiaramente sulla cartina, e di cartelli neanche a parlarne. Alla fine del bosco scorgo dall'alto un paese, deve trattarsi di Ucrìa. Ancora due chilometri e giungo a Portella Rinazzo, m.1037. La strada torna asfaltata e mi riporta a casa, ancora sconvolto dalla felicità che questa escursione mi ha regalato.

 
spingendo tra la neve in località "?"
 
condutture ghiacciate
a Portella Rinazzo, m.1037
panorami lungo la via di ritorno
tra le strade di Ucrìa, m.700
il pranzo frugale del rientro a casa
 

 
 

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