Un risultato che mi lascia soddisfatto e orgoglioso.
prima di tinteggiare rimpiazzo l'intonaco sfarinato e incoerente |
macchie d'umido |
cuciniamo per terra nel corso dei lavori |
E' stupefacente la resa, la produttività di un orto minimale creato per gioco. Chili di pomodori e fiori di zucca. Le fragole: all'inizio una al giorno - ora una tazza al giorno. E domani ?
Come se non bastasse, in mezzo a questa baraonda, il restauro di un tavolinetto sgangherato che abbiamo trovato in casa. Non l'ho buttato via contrariamente a come alcuni mi avevano suggerito. Nei primi anni successivi all'acquisto della terra lo avevamo usato come tavolo da pranzo. Sembrava di mangiare su un desco da calzolaio, veniva da ridere. Io ho cura delle cose a cui resto affezionato: l'ho carteggiato, stuccato e verniciato; ho rimesso a posto il cassetto.
Lo riporrò a riposo in un angolo della casa che sta nascendo; avrà una pensione dorata con riviste d'epoca e un lume a petrolio poggiati sopra.
Lupolibero è questo.
Infine, abbiamo iniziato a raccogliere nocciole. Mosche e zanzare mi tormentano - la schiena fa male.
Poi penso che l'azienda dove lavoravo ha già riaperto i battenti - ricordo i veleni che respiravo, le pause al caffè e l'ora di pranzo contando nevroticamente i minuti. La vita regolarizzata e triste che facevo.
E allora rido, e continuo a raccogliere. Le zanzare non mi uccideranno, le mosche neanche.
Quello che uccide veramente è la noia.
Non è una banalità.
Devo vivere qui, attivo. Dentro questo spazio fisico e mentale.
Non devo perdere tempo. Non me lo posso permettere.
le prime nocciole raccolte. Sopra esse, un tecnico del controllo qualità (CQ) |