mercoledì 8 gennaio 2014

Rotta verso nord ?

2014 l'anno della svolta. Così mi hanno detto - così mi sono detto.
Forse alla fine ce l'hanno fatta a farmi sloggiare, a farmi desistere dal progetto di vivere qui stabilmente. Complimenti, ce l'avete fatta! L'organo estraneo viene espulso dopo crisi di rigetto.

Otto mesi dietro alla promessa comprevendita di un immobile che ci interessava, a pochi chilometri dalla campagna. L'UNICO immobile papabile. Il resto come ho già detto è solo catapecchie, case enormi, case nuove ma senza ascensore, case nuove ma non complete e che non lo saranno mai, casermoni incomprabili. Il tutto a prezzi osceni e a rivendibilità zero. Questo è il mercato immobiliare di qui. Anch'io non ci credevo, ma è così.

Mi sono chiesto alla fine dei conti se è il caso di investire oltre un centinaio di migliaia di euro in una casa qui, facendomela andare bene a ogni costo, piegandomi a "quello che passa il convento". Magari con l'acqua che manca quattro volte l'anno, con l'ascensore che non funzionerà mai e tante altre magagne. Si può scendere a compromessi alle volte nella vita, ma quando è troppo è troppo. Perchè regalare denaro a certi deficienti di paese ? Forse che me l'ha prescritto il medico di abitare per forza qui ?

Credo che Lupolibero farà rotta verso nord.
La campagna non la rinnego, non è stato un errore acquistarla; è un posto da sogno e dopo il nostro intervento è un sogno diventato realtà. Una persona che all'inizio era incredula e mi derideva due giorni fa mi ha detto: "avete fatto in un anno quello che altri qui non hanno fatto in quarant'anni".
Ho sorriso.

Ho continuato in questi giorni a potare i limoni; erano in abbandono da oltre dieci anni. Rivivono con me. E tra i rami appare il mare. E' bello qui, dannatamente bello. Ma la mentalità delle persone, la loro inaffidabilità, lo rende invivibile a lungo termine.
Tornerò per quattro, cinque, anche sei mesi l'anno e mi godrò la terra: tutto sommato è un privilegio.
Non devo dimenticare che il privilegio di Lupolibero è fondamentalmente la libertà di muoversi, di vivere dove più mi aggrada, di agire a 360 gradi senza vincoli.

I progetti non sono e non devono essere blocchi monolitici. I progetti possono cambiare.
I deficienti e gli inetti, i furbetti, i finti-poveri, restano invece tali.
Sono loro gli sconfitti, non io.

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