La Sicilia è spesso fucina di buone idee che finiscono nell'oblìo a tempo di record.
Quarta escursione mia e di Luigi, sul versante meridionale dei Nebrodi, stavolta. Il Sentiero delle Sorgenti è un percorso di 18 chilometri ( variante a piedi ) che si snoda dai boschi di roverella che sovrastano Maniace (CT) alle quote del Faggio, poco a sud del crinale dei Nebrodi.
L'itinerario figura in Internet su certi articoli del 2013 scritti con toni appassionati che non tralasciano di lodare gli "sforzi" delle amministrazioni locali per l'opera di individuazione e di segnalazione.
Devo francamente dire che:
NON HO MAI VISTO, IN OLTRE VENT'ANNI DI ESCURSIONISMO, NULLA DI PEGGIO CURATO E SEGNALATO.
I cartelli di legno sono in gran parte mancanti; laddove la loro presenza sarebbe cruciale, cioè in prossimità dei numerosissimi bivii, non c'è che un palo solitario, oppure assolutamente nulla. Quelli sopravvissuti, sono comunque segnali già di fatto inadeguati: una tavoletta di legno con la scritta 'Sentiero delle Sorgenti' incisa con un chiodo, sottilissima e quasi illeggibile -
e comunque senza indicazioni su dove ci si trova esattamente, cosa si reperisce prima e dopo e a che distanza ( o tempo ).
Tra i vari esempi: un bivio importante privo di indicazioni, con il cartello mancante e il palo solitario |
Un altro bivio privo di indicazioni, anzi... forse no: chi ha fatto questa freccia a sinistra, e perchè ? E' un segnale ufficiale ? Come lo devo interpretare ? |
Le testimonianze di un addetto alla sorveglianza del territorio nei pressi del rifugio Donnavida hanno costituito l'ulteriore conferma a quanto pensavamo: in quest'area fortemente boscosa e priva di indicazioni, sono state soccorse innumerevoli persone che si erano perdute.
Le mie conclusioni.
Un bel giro comunque, tra querce secolari e boschi dove sgorgano per l'appunto freschissime sorgenti. Un giro da affrontare con una certa conoscenza dell'orienteering, pena il vagare a vuoto o perdersi, o nella migliore delle ipotesi la sgradevole sensazione di procedere senza capire se la strada ( dietro la quale ci sono fatica e costoso carburante speso per giungere qui) è quella giusta.
Il consiglio che mi sento di dare alle amministrazioni locali è:
interpellare gente qualificata delle regioni dell'Italia Settentrionale, esempio Lombardia o Trentino, e affidare loro in toto il rifacimento della segnaletica e la sua successiva gestione. Nient'altro.
In alto: uno dei punti più belli del percorso. L'obelisco dedicato a Nelson Duca di Bronte, eretto nel 1905, svetta solitario e surreale in località Serra Mergo, m.1550
Sopra: non affrontate questo percorso senza una cartina
dettagliata
Il rifugio Arcarolo, m.1565, a nord del percorso.
Chiuso agli escursionisti e male indicato; la vicina sorgente d'acqua
era completamente asciutta quando siamo passati noi.
Luigi cerca di instaurare inutilmente un dialogo con un cavallo del posto |
Il segmento ovest del percorso, in località
Piano Pomaro, è caratterizzato dalla presenza di
enormi e suggestive querce secolari
Intorno all'ora di pranzo riusciamo a reperire per puro caso
in quanto non segnalata, la sorgente forse più bella, quella detta 'del medico' in quanto l'acqua avrebbe proprietà terapeutiche.
Alla fine della giornata ci siamo fermati nei pressi di un ampio deserto lavico tra Maniace e Randazzo, assistendo al tramonto sul grande vulcano e chiudendo questa nostra ulteriore escursione a piedi.
Dove e quando la prossima ?
Suggestivo tramonto sulle sciare dell'Etna.
Il colore arancione sulla roccia in primo piano è
dovuto a licheni che colonizzano le lave antiche.
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