Il primo post del 2017. Bassa energia, sonnolenza diffusa e poca voglia di fare. Sì lo so, così non aiuto - Ma il fuoco cova sotto la cenere, e sto comunque studiando il prossimo viaggio - le prime uscite in bici o a piedi. Quello che aiuta poco, a sua volta, è la televisione, che nella campagna in Sicilia non ho e non guardo - al nord Italia invece sì:
gli orrori, le paure, gli allarmismi, il flagello degli sbarchi, l'ennesimo governo non eletto, le promesse, le malattie di cui tutti parlano ma nessuno dice da dove sono realmente arrivate; le cronache di inizio anno come il bagno di gruppo nelle acque del Tevere - chi è la prima nata del 2017 ( e chi se ne frega ) - i mutilati dei botti ( peggio per loro che se la sono cercata ) - quanto hanno speso gli italiani per "le bollicine" ( darei l'ergastolo a chi ha coniato per primo questo termine ) ecc.
- no, ancora: la manìa modaiola giornalistica di numerare le perturbazioni: partito il primo idiota, tutti a seguirlo a ruota. Per finire con la new entry: il robottino di Poste Italiane che prende lezioni di "umanità" , spot insopportabile sia nella lunghezza che nella colonna sonora - e molto altro. No, proprio la televisione non aiuta.
Orbene, per dimenticare almeno in parte tutto questo occorre alienarsi leggendo.
Quindi ho selezionato una dozzina di libri che ho letto e riletto, e che mi hanno dato tanto. In essi trovi il leitmotiv del viaggio, a me caro. Pagine che mi hanno fatto pensare, sognare, ma anche - sovente - mi hanno dato l'energia per riprendere, per fare. Perchè fare è meglio che parlare, ma alle volte ci vuole una spinta esterna.
Si tratta spesso e volentieri di pubblicazioni non facilmente reperibili in libreria. Se così fosse, si possono magari trovare su quella onnipotente piattaforma web che risponde al nome di maremagnum libri.
Luigi Vittorio Bertarelli
Diario di un cicloturista di fine Ottocento
TEDA, 1989
Il milanese Bertarelli fu uno dei fondatori dell'attuale Touring Club Italiano. Quest'uomo sportivo, ironico e audace fu protagonista di tour in bici che per la sua epoca costituivano vere e proprie imprese. Il suo diario di viaggio di 500 chilometri sulle strade polverose del profondo sud d'Italia nella primavera del 1897 è semplicemente epico e straordinario. Una lettura che è stata tra i pilastri della mia vita di ciclista.
Elio Vittorini
Sardegna come un'infanzia
Bompiani
La felicità di vivere, di sentirsi vivi emerge da ogni singola pagina di questo racconto di viaggio in Sardegna fatto insieme ad alcuni amici. Il privilegio di viaggiare, esperienza preziosa e rara per il giovane scrittore siciliano che a quell'epoca non nuotava certo nell'oro. La Sardegna e la sua natura viste e vissute con spirito di adattamento e stupore, dimèntichi di disagi e contrattempi. Una grande lezione per tutti noi, insofferenti viziati del terzo millennio.
Pep Subiròs
La rosa del deserto
EDT 2002
La cronaca di un viaggio fatto nel '92 attraverso il Marocco e l'Algeria su mezzi precari. L'Algeria che mi ha sempre affascinato e che probabilmente non vedrò mai perchè mèta pericolosa e sconsigliata a tempo indeterminato.
Ann Mariah Cook
La mia Alaska
PIEMME, 2001
La storia avvincente di tre novellini - Ann, suo marito George e la piccola figlia Kathleen, partiti per partecipare alla Yukon Quest, la corsa per cani da slitta più dura del mondo. Ghiaccio, rifugi, bufere, neve, difficoltà ma anche caffè caldo e sentimenti, voglia di farcela. Una profonda dichiarazione d'amore per l'avventura - quella vera, fuori dagli schemi.
Varlam Salamov
I racconti di Kolyma
Einaudi, 1999
Un viaggio forzato, stavolta. Gli orrori e gli stenti della vita portata al suo limite estremo, nelle miniere d'oro della remota regione russa della Kolyma. Il libro di Salamov è una testimonianza toccante sui lager dell'epoca stalinista nonchè un inno al concetto di sopravvivenza. Il racconto intitolato 'Lida' l'ho riletto almeno quindici volte e lo reputo una delle pagine più struggenti della letteratura russa sull'argomento.
Diana Preston
Scott l'eroe dei ghiacci
Mondadori, 2001
La tragica e sfortunata spedizione del capitano Scott al polo Sud, nel 1912. Le vicissitudini di uomini che si avventurarono sui ghiacci dell'Antartide con i mezzi dell'epoca, privi di radio, tra nebbie e tempeste. Se ne avessi il potere, renderei la lettura di questo libro obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado. Una lezione di coraggio e di adattamento come poche. Uomini come questi non ne nascono più.
Mark Mann
Sul Gringo Trail
TEA
Tre amici lasciano Londra per un lungo viaggio nel Sudamerica: Equador, Perù, Bolivia e Colombia. Il racconto di un tour che ha per filo conduttore un'insaziabile curiosità e tanta voglia di libertà.
Carlo Sgorlon
La conchiglia di Anataj
Mondadori
E qui mi si consenta di dire che questo libro di Sgorlon, che lessi per puro caso una quindicina di anni fa, è e rimane il libro più bello della mia vita ex aequo con Cristo si è fermato ad Eboli di Levi.
E' il racconto di un gruppo di operai friulani emigrati in Russia che collaborano alla costruzione della storica ferrovia transiberiana. Le pagine sono intrise di neve, freddo, pericoli ma anche di amore, malinconia, nostalgìa per l'Italia lontana. Commovente, unico, meraviglioso. Forse l'acuto più alto dello scrittore friulano, scomparso nel 2009. Nell'ultimo mese trascorso in Sicilia ho letto di Sgorlon un altro libro, La Foiba grande, anch'esso molto toccante.
Paul Bowles
Il Tè nel deserto
Garzanti
"Non sappiamo quando moriremo e quindi pensiamo alla vita come a un
pozzo inesauribile. Eppure tutto accade solo un certo numero di volte.
Quante volte ricorderemo un certo pomeriggio della nostra infanzia, un
pomeriggio che è così profondamente parte di noi che non potremmo
nemmeno concepire la nostra vita senza? Forse quattro o cinque volte,
forse nemmeno. Quante volte guarderemo sorgere la luna piena? Forse
venti. Eppure tutto sembra senza limiti".
Il deserto del Marocco fa da sfondo al viaggio, fatto nel 1947, di una coppia americana in crisi. Da questo libro è stato tratto l'affascinante film di Bertolucci. Una storia enigmatica ed emblematica sulla mancanza di pace interiore tipica dell'uomo occidentale.
Bernard Ollivier
La lunga marcia
Feltrinelli Traveller
Da Istanbul a Xi'an in Cina lungo la Via della Seta. A piedi, ultrasessantenne e con uno zaino pesante come un macigno, da solo e senza GPS. I tre volumi di Feltrinelli raccontano l'impresa di questo attempato giornalista e scrittore francese, capace di scarpinare per decine di chilometri al giorno in luoghi desolati e pericolosi dell'Asia. Avvincente e istruttivo. La traversata drammatica della Turchia fa pensare a tante cose.
Giorgio Bettinelli
In Vespa da Roma a Saigon
Feltrinelli Traveller
Il libro forse più bello di Bettinelli, autore di un'odissea intorno al mondo durata anni in sella a una Vespa Piaggio tradizionale. Malmenato in Sudamerica, derubato in Polonia, recluso senza motivo in Nigeria e uscito alla fine vivo dopo anni di peripezìe, alla fine dei suoi viaggi Giorgio si stabilì a vivere in Cina dove morì per aver bevuto acqua sospetta da un fiume. Strana la vita, alle volte.
Nota personale. Bettinelli era letteralmente il sosia di Alberto Castagna.
Nota personale. Bettinelli era letteralmente il sosia di Alberto Castagna.
in effetti ,al nord, ti immagino anch'io come un lupo...un po' in gabbia
RispondiEliminaAll'iperattività dell'autunno in Sicilia è seguito uno sprofondamento in poltrona. Ho avuto anche una pesante influenza che mi ha indebolito, e dire che mi ero / ci eravamo vaccinati come ogni anno.
EliminaTuttavia la permanenza al nord ha pure dei vantaggi, quali la possibilità di avere il resto d'Europa molto più "a tiro". Solo per fare un esempio, l'anno scorso ho raggiunto l'Ungheria dal Trentino: la stessa cosa, partendo dalla lontanissima Sicilia, diventerebbe già molto più problematica e meno fattibile.
L'importante, alla fine, è la libertà di base.
Un caro saluto e buon 2017.