Non volendo lasciare le cose a metà, ieri mattina ci siamo ripresentati all'appuntamento con la camminata lungo l'antica Via Regina, storico asse di comunicazione lungo la sponda occidentale del lago di Como.
Le prime due tratte le avevamo percorse a gennaio del 2016 - i link sono i seguenti:
parte 1 - da Colonno a Cadenabbia
parte 2 - da Menaggio a Rezzonico
In questo segmento, che impegna per 4 ore di marcia, si parte da Rezzonico, minuscola frazione abbarbicata sulle ripide pendici della montagna; dopo un tratto piacevole a mezzacosta, il sentiero guadagna quota dirigendosi verso la località Vezzedo.
Il piccolo borgo di Rezzonico, punto di partenza del terzo tratto di Via Regina.
Si cammina tra vecchi muri e manufatti.
L'arrivo a Vezzedo, m.327.
Vezzedo è semplicemente adorabile; poche case di pietra addossate le une alle altre - vecchi intonaci e stretti vicoli dove si sente odore di legna bruciata. La strada qui non arriva - e neanche le auto quindi. L'impossibilità di trasportare (grandi) materiali ha fatto sì che questa minuscola frazione si sia conservata intatta.
sopra e sotto:
scorci suggestivi di Vezzedo
Proseguendo verso nord lungo l'antica mulattiera si attraversano ponti in pietra, valloni, altri borghi caratteristici, edicole sacre e piazze lastricate in pietra dove il tempo sembra essersi fermato.
Ovunque, dal primo all'ultimo metro, la strada è stata restaurata e liberata dai rovi e dalla vegetazione invadente.
Un tratto della Via Regina tra Cantone e Camlago.
Panorama sul lago di Como ripreso poco prima di Camlago.
sopra e sotto: si attraversa la frazione di Maggiana,
tra case di pietra e prati
Campagnana (CO) - sulla sinistra la chiesa settecentesca di San Rocco
a quei tempi... si lavorava duro e si alzava un po' il gomito...
Appena superata Campagnana, laddove il sentiero supera la via Lancedo e un piccolo ponte in pietra, si trova l'unico tratto, di poche decine di metri, dove qualche incivile usa lasciare per terra i suoi rifiuti. Per il resto tutto il tragitto rivela una pulizia esemplare.
sopra: rifuti lungo il sentiero.
Voglio però spezzare una lancia a favore dell'incivile di turno:
deve trattarsi di un consumatore di wurstel AIA, che io adoro
e di cui faccio largo uso in viaggio!
Ti assolvo quindi - vai in pace figliolo -
Subito dopo Genico si affronta una dura rampa acciottolata in salita. Si suda e la fatica si fa sentire - è mezzogiorno e camminiamo da oltre 3 ore. Infine si giunge in uno dei posti più belli che abbia mai visto lungo tutte le tre tappe di Via Regina sinora percorse: la chiesa di Sant'Eufemia:
Alta sul lago, su una sporgenza rocciosa del Sasso di Musso, è un luogo incantevole e perfetto per la sosta; un declivio erboso e soleggiato con un panorama spettacolare sulle acque del Lario. Tre panchine in legno ai piedi di una chiesetta del 1662, immersa nel silenzio.
Questo posto da solo vale l'intera tappa.
sopra e sotto: pausa pranzo presso
la chiesetta di Sant'Eufemia, nella quiete
di un paesaggio degno di un quadro settecentesco
Lasciamo a malincuore quest'oasi meravigliosa e iniziamo a scendere. Un segnale indica 40 minuti per Dongo, punto d'arrivo della tappa della Via Regina. In breve siamo di nuovo a livello del lago, in un'adorabile piazzetta dove si trova la fermata del pullman che ci riporterà al punto di partenza.
Voto di Lupolibero: 10 su 10 !
in alto: Dongo, sul lago di Como; punto d'arrivo della terza tappa
della Via Regina.
CONSIGLI E SUGGERIMENTI.
Per camminare sul terzo tratto della Via Regina occorre seguire con attenzione le indicazioni del foglio 14.
Questa terza tappa viaggia sempre a mezzacosta senza mai toccare il lago; i panorami sono ovunque appaganti; la manutenzione della via sempre ottima.
Per le indicazioni: in primis il foglio 14 come già detto; pochi sparuti cartelli di legno del Giubileo del 2000, ma soprattutto il segnavia rosso e bianco del CAI Alpi Lepontine, ove presente:
Correzioni al foglio 14 pagina 2: dopo il paese di Coslia ( non "Coscia" come indicato sul foglio ), occorre superare il tornante perdendo un po' di quota e intercettando il sentiero in prossimità di un parcheggio dove si trovano dei contenitori per la raccolta differenziata; in pratica è il terzo sentiero a sinistra dopo la chiesa della Madonna della Neve.
Pagina 3: non appena usciti da Genico, il sentiero in salita per la chiesa di Sant'Eufemia lo si imbocca presso un piccolo parcheggio; presso di esso si trova un cartello in legno con scritto "Sant'Eufemia" - attenzione, il segnale potrebbe essere occultato da furgoni eventualmente posteggiati !
Rientro: da Dongo, piazza Parrachini, con pullman numero C10 per Como. Il biglietto costa poco più di 2 euro.
Quando andare: la domenica mattina, se si ha l'animo di alzarsi presto, l'autostrada e la trafficatissima statale occidentale del Lario sono quasi deserte - per lo meno in confronto ai giorni lavorativi, in cui fiumi di auto, camion e furgoni si dirigono da e verso la Svizzera.
La primavera o le belle giornate d'inverno sono il periodo migliore; in estate si muore di caldo e si è tormentati da milioni di zanzare. L'unica fonte di disturbo lungo il sentiero è costituita dalle centinaia di cani che abbaiano furiosamente al passaggio dei camminatori; e anche al passaggio di ogni singola mosca. Ma su questo flagello c'è ben poco da fare.
Ripeto qui i link di tutte delle tappe precedenti:
parte 2 - da Menaggio a Rezzonico