domenica 24 giugno 2018

In tenda sui Nebrodi per il Solstizio d'estate. Arance e granite, oggi come allora.




Nelle scorse settimane ho fatto qualche lavoretto in campagna, per lo più decespugliamento. Ho raccolto e venduto arance e trasferito legna da una catasta esterna alla legnaia. L'orto prosegue bene anzi benissimo; a seguito delle piogge che si sono avvicendate non c'è stato neanche bisogno di innaffiarlo più di tanto.

Spesso a metà mattina mi faccio delle spremute con arance da alberi vicini alla mia area di relax, dove indugio alle volte anche il pomeriggio - zanzara tigre permettendo.















Anche quest'anno abbiamo prodotto numerosi vasetti di marmellata di arance e kumquat. Quest'ultimo è un piccolo agrume ovale prodotto da un altrettanto piccolo albero. Il nostro è stato piantato per prova dal precedente proprietario allettato dall'idea che il mercato agricolo dell'epoca potesse farne grande richiesta per l'impiego nell'industria di essenze e profumi - cosa che poi non avvenne, nda.

Il pregio del kumquat sta nel fatto che la marmellata non richiede aggiunta di pectine addensanti durante la preparazione. Inoltre viene conferito un certo gusto amarognolo che non disturba affatto, anzi a me piace moltissimo.
Con questa marmellata andiamo avanti mesi a rallegrare le nostre colazioni.








Mescola di arance e kumquat.




Cottura, 20 minuti circa.




La nostra marmellata.



nota: il kumquat ovale è di origine cinese; informazioni in questa pagina.





SOLSTIZIO D'ESTATE 2018
IN TENDA SUI NEBRODI







Chi mi legge da tempo sa bene che non amo l'estate - meno che mai ne "festeggio" l'arrivo. Poichè avevo una gran voglia di scarpinare sulle vicine montagne ho sfruttato la scusa del Solstizio per passare una bellissima notte in tenda sui Nebrodi.

Solcate da ampie fiumare sassose, le valli di queste montagne si alternano a crinali tutti orientati in direzione sud-nord digradanti verso il mare; forse con la foto seguente riesco a spiegarmi meglio:







Le creste montuose sono quasi sempre percorse da carrarecce usate dai pastori. Si tratta di piste in cattive condizioni, danneggiate ogni anno che passa dal ruscellamento delle acque e percorribili solo in fuoristrada.

Per l'escursionista queste piste sono una manna dato che risultano sconosciute e precluse ai gitanti e nel caso specifico di chi ama la fotografia offrono panorami spettacolari direttamente orientati su albe e tramonti.

La pista di crinale che ho percorso si trova a breve distanza da casa mia. L'escursione che ho fatto è di sette chilometri sola andata con un dislivello di 450 metri.
Sono partito alle 15 e trenta lasciandomi alle spalle una profumatissima pineta e guadagnando quota verso un brullo ma affascinante paesaggio di collina:



La pineta all'inizio del percorso.
In questo tratto la pista è ancora asfaltata.



In cammino sulla pista del crinale montuoso.



Ho incontrato tantissime capre sorvegliate da cani che non mi hanno infastidito - si sono solo limitati ad abbaiare. 
Salendo di quota "emergono" formazioni rocciose di arenaria levigate dagli eventi atmosferici. Le rocce assumono forme interessanti che vivacizzano il paesaggio.



Un cancello rudimentale per non fare
sconfinare le bestie.



Mandrie di capre al pascolo.



Il paesaggio roccioso a quota più alta.



Alle 18 ho raggiunto il punto panoramico che volevo, a 1045 metri d'altezza. Un altopiano ventoso e desolato con i resti di un furgone verde abbandonato chissà quanto tempo fa, che conferisce un tocco di selvaggio a tutto l'ambiente:







A poche decine di metri si trova un ampio spiazzo orientato a est, perfetto per montare la tenda. C'erano basse nuvole che viaggiavano veloci mentre il sole scendeva velocemente e tramontava.








sopra e sotto: nuvole basse e tramonto
ripresi dal punto dove mi sono accampato.







Tra foto, selfie e riprese video il tempo è letteralmente volato via. Ho cenato con carne locale e qualche pera della mia campagna. Poi ho passato una notte tranquilla - il telo della tenda sporadicamente agitato da un vento fresco e leggero.










Dura la vita di chi ama la fotografia: la prima alba dell'estate è arrivata presto, prima delle sei. La luce si è diffusa sull'altopiano dipingendo le rocce di arancione. Il silenzio era rotto solo dalle campane di mucche che si muovevano nei dintorni.


L'alba del primo giorno d'estate.





in alto e in basso:
la luce arancione dell'alba colora
le rocce dell'altopiano.







Intorno alle 7 ho fatto colazione e un breve giro nei dintorni. Il cielo era completamente libero e si vedeva il lato nord dell'Etna in lontananza, con la cima fumante di vapore. Infine ho smontato il campo e mi sono incamminato verso il punto di partenza.









Alle dieci del mattino, prima di tornare a casa, mi sono concesso la prima granita della stagione presso un bar con i tavoli all'aperto. Lo stesso dove mi fermavo durante le mie uscite in bici da corsa all'età di diciotto, diciannove anni.

Anche le granite e le brioches sono sempre le stesse di allora. Buone, rinfrescanti ed economiche.
E' bello pensare che in un mondo turbolento e pieno di cambiamenti ci sia qualcosa che non è mutato.

Qualcuno recentemente mi ha detto che "vivo fuori dal mondo reale". 
Non so cosa questo significhi esattamente - ognuno vive il suo mondo pensando che sia il migliore o il più "giusto". Spesso ciò che viviamo o subiamo inevitabilmente lo facciamo passare per "giusto".

A me tutte queste elucubrazioni non interessano. 
Mi basta affondare la prima cucchiaiata in questa granita e dire a me stesso: che privilegio.

Questo è il "mio mondo" e mi piace. Mi piace da morire -
Buona estate a tutti.







NOTE PER L'ESCURSIONISTA

1) Il mese di giugno è l'ultimo utile per recarsi in queste località prima che il caldo diventi insopportabile e con esso gli insetti molesti;
2)  Le piste a queste quote sono quasi sempre esposte al sole. Portarsi un cappello è d'obbligo;
3) Le zone sono frequentatissime da animali. Indossate SEMPRE pantaloni lunghi per evitare zecche;
4) Lasciate a casa i bastoni da escursionismo e portate un buon bastone duro da mostrare ai cani più intraprendenti o - se è il caso - menarglielo sulla schiena.






4 commenti:

  1. Adesso vedo. Il fatto è che questo bastone ha il peso e la durezza giuste. È di legno di ciliegio, bello duro come la pietra, e non mi stanca a tenerlo in mano per tanto tempo.
    Contro i cani porto con me anche un emettitore di ultrasuoni fatto spedire dagli usa. Ne parlavano viaggiatori ciclisti nei loro libri e devo dire che funziona discretamente.
    Comunque valuterò un bastone più lungo.

    La panna viene aggiunta solo per due granite: quella alla fragola e quella al caffè.
    Faccio una confessione: la panna non mi fa impazzire e non la prendo mai. L'ho fatta aggiungere solo per fare una bella foto ricordo.

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  2. Wow, foto bellissime, escursione bellissima!

    Invidia massima per marmellate e granite... (ah, anche tanta voglia di spremuta, chissà che buona!)

    Bravo, bravo!

    Un saluto,

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    1. Le arance locali sono di varietà tardiva. Perdurano sull'albero sino ad agosto. Per quell'epoca è quindi ancora possibile farsi le spremute, anche se il 60% circa dei frutti tende a seccare internamente.

      La granita tipica della provincia di Messina è quella al limone. Di vero autentico limone locale; il bar in questione infatti li acquistava anni fa dai miei confinanti.
      Altre opzioni sono: pesca, gelsi neri, caffè (con o senza panna) e fragola (con o senza panna).
      In una pasticceria eccelsa di mia conoscenza a Capo d'Orlando (ME) propongono da un paio d'anni la granita al pistacchio, che è letteralmente sublime.

      Nel catanese sono invece specialisti in tutti i gusti citati ma la palma d'oro spetta alla granita alla mandorla, tipica della zona dell'Etna.
      E se proprio devo dirlo, ecco: quella sì che (qui) mi manca.

      Anzi te ne dico una: l'anno scorso mi sono fatto apposta 150 chilometri di strada SOLO per andarla a gustare.

      Un caro saluto.
      buona estate

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  3. Qualcuno, toh (!), ha scoperto che scaldando l'acqua in una pentola si ottiene l'acqua calda:

    http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13353175/sondaggio-ipsos-immigrati--italiani-assediati-casa-loro-non-razzisti.html

    Io è da due settimane che ripeto lo stesso mantra: se Salvini e Di Maio non fanno cappellate finanziarie possiamo andare avanti così i prossimi 40 anni.

    Solo solo non vedere più la Boldrini seduta alla Camera mi rende la vita più felice di quanto non lo fosse già.
    Anzi ecco: la prossima volta di granite me ne prendo due!

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