lunedì 9 dicembre 2019

Vivere l'autunno: risotto salsiccia e ortiche; accensione stufa a basse emissioni.









Ieri sole e temperature piacevoli, infatti ho percorso in bici 45 chilometri di costa da Capo d'Orlando ad Acquedolci (ME), sino a un vecchio castello sul mare.
Oggi giornata grigia, umida e fredda con tanta voglia di stare in casa.

Ho messo in atto due cose imparate sul web: il risotto con ortica e salsiccia e l'accensione della stufa a basse emissioni.




RISOTTO CON ORTICA E SALSICCIA


Mi sono procurato una piccola quantità di salsiccia e ho raccolto una ciotola di ortica a pochi metri da casa:







sopra e sotto:
ortica e salsiccia locale
(il coltellino in realtà non serve per raccogliere l'ortica,
mi era solo rimasto in mano)




 




Ho estratto il contenuto della salsiccia e buttato via l'involucro; a parte ho messo a bollire l'ortica. In una padella unta d'olio ho disposto la carne, della cipolla tritata, un pezzettino di dado vegetale e ho iniziato a soffriggere.








Una volta cotta la salsiccia ho versato nella padella il riso (80g) più l'ortica ridotta a una poltiglia verde ormai inoffensiva e ho usato l'acqua di risulta della bollitura dell'ortica per portare a cottura il riso.
Ho usato il riso Scotti per insalate, che si mantiene integro e va benissimo - i dieci minuti dichiarati sulla confezione sono in realtà diciotto.








La cucina si è riempita di un piacevole odore di salsiccia e cipolla. Il piatto è riuscito benissimo. Non ho aggiunto burro o altro - la salsiccia è sufficiente a condire tutto. L'ortica fa da verdura e ammorbidisce.
Insomma: una meraviglia gustata con vino rosso e pane casareccio.








STUFA A LEGNA:
ACCENSIONE A BASSE EMISSIONI


Ci sono due lassi di tempo in cui una stufa a legna emette polveri e sostanze non proprio balsamiche: all'accensione e allo spegnimento/raffreddamento.
Perché in questi frangenti l'apparecchio non ha la temperatura ottimale per una combustione completa.

Da cosa si vede che una stufa emette polveri?

- dall'aspetto del vetro: opacizzato e annerito = cattiva combustione; trasparente = combustione ottimale;


Tradizionalmente una stufa viene caricata con una piramide di legna sotto la quale si dispongono rametti, carta ecc. per accendere:



sopra: disposizione tradizionale di accensione;
una piramide di legna che sovrasta l'esca (legnetti per
l'accensione)



Ho scoperto su internet che questo metodo è sbagliato.

Perchè è sbagliato?

- perchè i fumi emessi dalla legna non ancora bruciata si dirigono subito verso l'alto e non attraversano la fiamma, che si trova in basso. Per questo gli stessi fumi non vengono ossidati completamente;


Cercando in internet ho scoperto il cosiddetto "modulo di accensione innovativo a basse emissioni" consistente nell'operare esattamente al contrario: la carica di legna in basso, l'esca per l'accensione in cima:



Accensione a basse emissioni:
il fuoco viene acceso dall'alto



Cosa succede con questo sistema?

- succede che la temperatura nella camera di combustione aumenta, la legna in cima inizia a bruciare e quella più in basso emette fumi che si dirigono verso l'alto e SONO COSTRETTI a passare attraverso la fiamma viva, ossidandosi completamente;


Da cosa si deduce che l'accensione dall'alto funziona meglio?

- basta guardare il vetro: nessuna traccia di nerofumo e sostanze incombuste. Inoltre non è necessario aprire la stufa per almeno un'ora a partire dall'accensione (che è quella più cruciale);




sopra: non mi piace trafficare con la carta per accendere la stufa
(tranne bruciare Repubblica, cosa che adoro fare);
uso da sempre l'accendifuoco Blinky totalmente inodore ed efficacissimo.
Divido in due ciascun elemento in modo da far durare la scatola
per 40 accensioni e non 20.




Stufa caricata con metodo dall'alto








sopra e sotto:
accensione dall'alto









Nelle foto seguenti ho documentato i primi venti minuti di combustione:



Incendio dell'esca




Combustione totale dell'esca




Combustione della legna posta più in alto




Il fuoco inizia ad attaccare la legna sottostante




Questa carica dura circa un'ora durante la quale ripeto la stufa non viene mai aperta. Il vetro risulta perfettamente pulito e si forma una quantità tale di brace da portare l'apparecchio a pieno regime.
Basta aprire ogni tanto lo sportello per alimentare come di consueto.

Questo sistema è davvero efficace per limitare l'emissione di polveri e gas incombusti. Unica accortezza è tagliare la legna in modo che entri nella camera di combustione a formare il castello che ho mostrato nelle prime foto.

E a questo punto mi godo la stufa per l'intero pomeriggio:




 




17 commenti:

  1. Uno dei miei interessi è la auto-costruzione di abitazioni in legno o pietra. Mi chiedevo giusto ieri la raqione di collocare una stufa o un camino presso una parete invece che al centro dell'edificio, come ho visto in certi esempi arcaici in cui il focolare era al centro della stanza. Te che sei un uomo pratico, si fa per semplificare il posizionamento del condotto dei fumi, magari aprendo un buco nella parete, cosi da portare i fumi all'esterno? Oppure per non avere la stufa in mezzo ai piedi? Altra domanda, sarebbe meglio posizionare qualche materiale riflettente dietro la stufa?

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    1. Tutte e due le cose. Credevo che il tubo 100% verticale tirasse meglio - invece anche con la soluzione a parete e due gomiti (non più di due però!) il tiraggio è perfetto. In cima metti l'elemento terminale a forma di "H", non quello a cilindro dal quale riesce a entrare acqua - e neanche quello rotante, che dopo un mese d'uso si mette a cigolare fastidiosamente.

      La stufa al centro del locale finisce per essere d'intralcio; io la reperisco in certa letteratura russa tipo i cameroni dei gulag dove essa stava al centro e tutt'attorno i giacigli/letti a castello.

      L'importante è non addossare la stufa al muro - lascia almeno venti, venticinque centimetri. Se ben dimensionata la stufa fa il suo dovere. Non ho messo materiali riflettenti dietro; i muri in pietra contengono una certa quota d'umidità che anzi è meglio venga evacuata dal calore.

      Se però la parete è IN LEGNO, il materiale riflettente ci può stare - in un rifugio sull'Etna ho visto che lo avevano messo.

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    2. Immagino inoltre che sei passato da questo filmato leggendario:

      https://www.youtube.com/watch?v=7rgGEkI510Q

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    3. Ovviamente seguo quel canale e altri, per esempio questo in italiano (con la triste considerazione che il tipo ha chiamato il canale "zapatistanovarese"):
      https://www.youtube.com/user/Zapatistanovarese

      Oppure questo a proposito della carpenteria finlandese, che è interessante per fare il confronto col modo di costruire del Nord America che vedi in "myselfreliance".
      https://www.youtube.com/channel/UCcaVClI50rGZmbYMhoSSDGA

      I Finlandesi sono molto più accurati, sopratutto fanno degli incastri molto sofisticati ma usano più tecnologia e non ho idea di quanto lavoro e tempo ci mettano. Se tu devi tirare su un "cabin" dalla primavera all'autunno, da solo e con pochi attrezzi, necessariamente sarà grezzissimo.

      La stufa al centro della stanza avrebbe più senso dal punto di vista del riscaldamento, anche perché il tubo di scarico a sua volta sarebbe un elemento riscaldante che potresti portare nell'eventuale soppalco.

      Io non sono partito dai gulag ma dalle antiche case in legno giapponesi che hanno un focolare incassato nel pavimento e una qualche sorta di cappa sopra che aspira il fumo. E' la disposizione classica delle antiche case vikinghe e di altri edifici analoghi.
      Vedi qui:
      https://youtu.be/KPKkU5jGNFY?t=15

      Però, non avendo io nessuna esperienza, mi preoccuperebbe il tiraggio. Nota che nel "cabib" di "myselfreliance" il tipo ha portato comunque il tubo praticamente in verticale sopra il tetto (forse c'è una piega a metà). Lui ha collocato la stufa al lato della porta di ingresso, che è il posto più comodo per pulire e portare dentro la legna ma ha due inconvenienti secondo me, uno ovvio, che è il punto dove disperdi più calore, l'altro meno ovvio che in caso di incendio, che è catastrofico sui sommergibili, le navicelle spaziali e i "cabin" di legno resinoso, sei tagliato fuori dalla porta che è la via d'uscita principale. Credo che abbia usato un insieme "stufa-canna fumaria" che vendono già preconfigurato per i "cabin", in Nord America c'è una fortissima tradizione di costruzioni fai-da-te con elementi semi-prefabbricati.

      Il tipo italiano che ha riadattato una baita in pietra, che è molto più sicura tranne che in caso di terremoto. Ha fatto uscire il tubo dalla parete direttamente dietro la stufa e poi l'ha portato in alto come si fa con le canne fumarie dei condominii. Sicuramente efficace ma in quel modo aspiri fuori moltissimo calore.

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    4. Curiosamente la foto in testa al blog che non ho mai cambiato da sette anni, quella che mi ritrae con la bici davanti la capanna di tronchi, l'avevo scattata proprio in Finlandia.
      Ho visto il video della casa giapponese; soluzione alquanto strana questa del focolare aperto. In genere il fumo in casa porta a lungo andare al sopraggiungere di mal di testa.
      Lo stesso avviene con la "conca" in metallo (rame di solito) che in passato veniva riempita di braci per scaldarsi i piedi. Io ce l'avevo e l'ho ripudiata sempre per questo motivo.

      La parola d'ordine è sì calore ma anche aspirazione efficace. Lo zapatista ha realizzato una lunga canna fumaria esterna che ha un effetto "accelerante" sui fumi: questo è positivo perchè il fumo viene evacuato alla svelta.

      Se hai idea di realizzare un soppalco, a questo punto puoi giocare la carta come dici tu della canna verticale indoor.
      Forse a quel punto la pulizia/ispezione annuale diventa relativamente più inquinante dato che il tubo da ripulire si troverebbe tutto in casa. Esiste a questo scopo, ma non l'ho mai comprato nè usato, un preparato della Saratoga che messo a bruciare ripulirebbe da sè la canna fumaria.
      Lo cito perchè me ne aveva parlato bene un addetto di un ferramenta locale che mai mi ha dato consigli sbagliati o inopportuni.

      Non dubito comunque che realizzerai qualcosa di buono, sia esso centrale o a parete.
      Precisione e buona volontà sono carte vincenti.
      E soprattutto ragionare prima di agire, come mi sembra stai facendo.

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    5. Non è strana la soluzione del focolare giapponese, era usata ovunque nella antichità.
      La ragione è abbastanza ovvia, non avevano nessuna stufa.

      A parte che a quel tempo non esisteva la tecnologia per colare l'acciaio o la ghisa in uno stampo, si forgiava a temperature più basse con l'incudine e il martello e la colata si usava per metalli più facili da fondere come il bronzo (con cui non a caso si fabbricavano i cannoni), qualsiasi cosa di metallo aveva dei costi astronomici per cui era impensabile fabbricare stufe d'uso comune o peggio ancora condotte di scarico di metallo.

      Esistevano i camini in pietra o in mattoni ma questi erano ingombranti e poi ovviamente non si prestavano a costruzioni in legno. Ci voleva più tempo a tirare su il camino che la casa. In una stufa col tubo suppongo che il tiraggio sia in qualche maniera "quasi-forzato" ma un camino non ho idea di come si debba posizionare e dimensionare la canna fumaria perché aspiri il fumo invece di farlo andare dentro la stanza.

      Appunto, come ti dicevo, il tiraggio o la aspirazione dei fumi è un problema.
      Nella antichità credo tutti respirassero il fumo, che veniva non solo dal focolare per cucinare ma da qualsiasi fonte di luce o di calore, pensa le candele o i lumi ad olio. Forse si abituavano o forse sopportavano. L'unico rimedio che posso pensare, a parte portare il fumo fuori, è quello dei soffitti alti.

      Del resto, un altro problema che mi sono posto nel contesto della auto-costruzione è quello dei sanitari. Noi non siamo abituati a defecare in un secchio e a buttare tutto fuori dalla porta o dalla finestra, quindi come minimo bisogna costruire uno sgabuzzino con un sedile che scarichi in un buco ma li non saprei come gestire l'accumulo. Ho provato a stare due settimane senza doccia ma non è una cosa che ti fa stare bene. In estate puoi andare al fiume ma in inverno? Ho pensato che si possa disporre di un mastello collocato vicino alla stufa, riscaldare una pentola d'acqua e poi usarla per insaponarsi e risciacquare ma non ho mai provato tutto il traffico.

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    6. Circa il lavaggio:
      - il lavaggio "a fondo" nel periodo freddo lo puoi gestire come detto. Un capace mastello vicino la stufa. Eventualmente disponi attorno al recipiente un ampio tappeto in modo da sentirti un po' più libero di schizzare a destra e a sinistra.
      Il resto dei giorni ci si lava "a pezzi": le sole ascelle; i soli piedi ecc.

      Circa il water:
      io ho vissuto due anni senza luce elettrica e senza cesso, in campagna.
      Se costruisci un cabinotto-water anche esterno le ipotesi sono due:
      1) lo doti di una tazza chimica, con tutto l'onere di trattamento che ne deriva - costo variabile dai 50 ai 150 euro per il solo water;
      2) scarichi in un buco e poi periodicamente dovrai rimuovere l'accumulo, lavoro ingrato che tenderai a rimandare per ripugnanza;

      Francamente io ho tagliato corto e mi sono trovato benissimo evacuando all'aperto a 150 metri da casa: esci con zappa e carta igienica, esegui e torni. Problema finito.
      La zappa è meglio della pala perchè intacca velocemente anche terreno duro.

      Se piove non muore nessuno. Ti metti su un poncho da quattro soldi e fai quello che devi fare, tanto non devi stare in ballo mezza giornata.

      Ho sentito di chi traffica con secchi, segatura e per giunta usa il tutto per "concimare". A parte che mi viene da vomitare solo a pensarci, maneggi comunque una massa immonda e carica di batteri.

      Sotterra tutto e vivi felice. In pochi mesi la digestione batterica non lascia più nessuna traccia.

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    7. E' una cosa da studiare se pensi di ospitare qualcuno.

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  2. Sulle istruzioni della mia cucina economica a legna erano riportate istruzioni su questa "accensione alla norvegese". La provai una volta con un insuccesso netto: si spense tutto.
    Ieri ho riletto questa pagina e, tornato a casa, ho riprovato: fuoco partito bene, questa volta.
    Ripetero' questa accensione alla... Lupo Libero"! :)
    Grazie

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    1. La carica ti si è spenta perchè sei stato poco generoso con l'esca o modulo di accensione che dir si voglia.
      Ricordati: esca abbondante!
      Al limite un'altra cosa in più che puoi fare è disporre in cima alla carica legni di diametro "medio".

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    2. Si potrebbe anche spendere il tempo mentre si guarda il fuoco ricavando dei trucioli di legno con una lama affilata, da usare come "esca" per l'accensione successiva.

      https://youtu.be/4w1y_wdyEh4?t=51

      Una obiezione che farei alla faccenda de ossidare il fumo facendolo passare dalla fiamma è che funziona se poi mantieni la fiamma sempre alta, viceversa, se aggiungi il legno ad un fuoco che si sta esaurendo, ritorni alla condizione dell'esca sotto.

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    3. Come esca io uso rametti secchi di nocciolo apicali, diam. circa mezzo centimetro e lunghezza da dieci a trenta cm. - li raccolgo a iosa tra giugno e luglio e li ripongo in legnaia così non beccano la minima pioggia. Ogni anno un metro cubo, tanto che alla fine ne restano in eccesso.

      In pratica il sistema con accensione dall'alto dà i suoi frutti dal tempo zero della stufa al raggiungimento della temperatura ottimale di lavoro. Non devi far nulla - ma soprattutto non devi aprire lo sportello facendo uscire fumi nella fase iniziale, quando la fiamma si trova l'intera massa di legna da bruciare e "fatica" ad attaccarla producendo fumo anche perchè il corpo dell'apparecchio è ancora freddo.
      Dagli elementi in basso della carica vedi proprio che si liberano fumi che vengono istantaneamente neutralizzati dalla fiamma più in alto. Ci vorrebbe un filmato.

      Poi la carica si esaurisce e a quel punto devi aggiungere legna come di consueto. Ma la stufa è a regime e la combustione ormai è pienamente avviata.
      Certo, ci devi stare addosso. La stufa va curata; fa parte degli "oneri".

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  3. Venerdi' u.s. ero stanco dopo la settimana di lavoro assai impegnativo.
    Troppo stanco per andare in milonga.
    Mi sono seduto vicino alla cucina economica guardando il fuoco.
    Molto meglio della televisione o della rete "televisionizzata" "piu' ciarpame per tutti!".
    Dopo alcuni "chiusure di occhi" me ne sono andato a dormire felice come una pasqua.
    Il fuoco e' un vero piacere!

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    1. Ho compreso ESATTAMENTE quello che volevi comunicare.
      Il fuoco è meraviglioso.

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  4. Ciao Lupo!
    Il risotto ortiche e salsiccia profuma anche attraverso il monitor :)
    La prossima primavera vorrrei fare una gran raccolta di ortiche per farne quella miracolosa pozione che pare essere il macerato (per il giardino e le piante) e per sperimentare qualche risotto. Ammetto di non averlo mai fatto, a mia discolpa posso dire che per reperire ortiche "moderatamente" meno intrise di inquinanti devo inoltrarmi parecchio in qualche zona boschiva. Dalle nostre parti pensavo di andare nel Parco Pineta.
    Sempre a proposito del carico d'inquinanti, credo che non sia saggio riutilizzare l'acqua di cottura, ma forse mi faccio troppi scrupoli... non saprei.
    Certo è che da noi con l'inquinamento c'è poco da scherzare e, anni fa, rimasi veramente male quando lessi le rilevazioni dei metalli pesanti piovute al suolo rilasciate in maniera preponderante anche dal traffico aereo di Malpensa!

    L'accensione che illustri è fenomenale e funziona benissimo anche nel camino!
    Pensa che le mie prime accensioni (senza nessuna esperienza precedente) fatte con il classico sistema dei pezzetti piccoli, a cui aggiungere man mano legna sempre più grossa, sono sempre state portatrici di gran fumo e scarsa combusione. Addirittura la legna non bruciava nemmeno per intero!

    Poi ho trovato un opuscolo informativo svizzero che illustra esattamente il metodo che hai descritto.
    L'ho provato e da allora non l'ho più abbandonato: accensione immediata, grande calore prodotto, assenza di fumo e legna interamente bruciata fino alla cenere!

    Ne approfitto per farti i miei migliori auguri e un arrivederci al prossimo anno!

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    1. Premesso che non sono cuoco ne botanico, per gli inquinanti puoi lavare l'ortica prima di cuocerla, alla fine la parte commestibile sono le foglie, con gli steli si faceva i tessuto. Poi, la bollitura serve per togliere la parte urticante e bastano tipo due minuti, non serve una cottura prolungata, la metti e la togli. A quel punto, usare l'acqua di cottura, dato che l'hai solo sbollentata, è abbastanza superfluo.

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    2. Un caro saluto anche a te.
      Leggevo che è in atto il tracciamento della ciclovia AIDA (Alta Italia Da Attraversare), da Susa a Trieste.
      Il tratto lombardo passa dal Villoresi Ovest, poi tra Lainate e Garbagnate NON prosegue per Monza ma si dirige verso Lampugnano/Rho/Milano e riguadagna la direzione verso est sfruttando il nav. della Martesana.

      Magari quando ci saranno meno "ghiacci" faremo insieme un sopralluogo.

      Saluti

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