Due settimane di viaggio e sono nel cuore della Germania, a Fulda. Un viaggio con il quale non è stato sempre facile entrare in sintonia, sintonizzarsi. Un conto e´viaggiare nel proprio paese, tra gente che conosce la tua lingua - un conto è trovarsi all´ estero con una bici stracarica e tanta fatica per spingerla. I primi giorni sono stati gratificanti, le energie erano al massimo.
Ho superato la frontiera italo-svizzera a Castasegna e sono entrato in Svizzera. Le strade erano circondate da neve, dovevo fare molta attenzione al ghiaccio nelle parti in ombra. Ho superato con fatica il Passo del Maloja, a 1800 metri di quota; gli ultimi due chilometri ho dovuto spingere la bici a piedi perchè la pendenza era tale che procedevo pianissimo rischiando di perdere il controllo della bici. Ho raggiunto l`ostello di Pontresina e ho fatto conoscenza con la pulizia e la precisione svizzera.
Dopo due giorni ho raggiunto l´Austria; alla frontiera non mi hanno chiesto documenti ma una bellissima donna mi ha fatto un sorriso e un cenno di passare oltre. In Austria ho avuto difficoltà con le piste ciclabili: gli automobilisti si arrabbiavano e pretendevano che andassi via dalla strada principale per usare la ciclabile, che era spesso e volentieri impedita da strati di neve, ghiaccio e persino interi alberi caduti come se ci fosse stato un ciclone pochi giorni prima. Ho mangiato come mai in vita mia presso ristoranti e pensioni con un rapporto qualità-prezzo altissimo. Se penso a quanto spendevo per i piatti indigesti nelle pause pranzo al lavoro mi viene da ridere. Tanto per fare un esempio, mi hanno servito carne di maiale+megainsalata+megabirra e montagna di pane a soli 12 euro.
A Landeck, in Austria, mi riposo un attimo su una panchina ascoltando della musica, allorchè intravedo un tipo che cammina avanti e indietro, mi guarda e poi se ne va; tre minuti dopo si materializza una bella ragazza vagamente abbigliata in modo provocante; mi chiede se le posso prestare il mio bancomat perchè lei ha "dimenticato il suo": certo, penso io, sono giusto qui a farmi fregare da te e dal tuo amico pappone il quinto giorno di viaggio - vai a cercarti un turista ricco da truffare, non un ciclista che si sta facendo un mazzo ogni giorno per realizzare un viaggio che attendeva di fare da 14 anni !
Uscire dall`Austria ha richiesto un`immensa fatica per superare il valico di Maurach Am Achensee. In cima mi sono rifocillato con uno strudel di mele e ho puntato verso la Germania. La prima grande città è stata Monaco, che ho trovato fresca, pulita e riposante. Dopo è stata la volta di Dachau, tappa obbligatoria per visitare il campo di concentramento. La baracca principale ospita una galleria di gigantesche immagini fotografiche che illustrano la vita nel lager, gli ufficiali, i detenuti e le loro condizioni, la loro diversa tipologia: ebrei, zingari, omosessuali ecc. - ho visto i forni crematori e le docce ad essi collegati. Sono rimasto colpito dalla leggerezza con cui numerosi visitatori si atteggiano in un posto come questo: vada bene per le scolaresche, che sono un continuo ridere e chiacchericcio data la giovane età che ne giustifica la scemenza. Ma ho visto una famiglia numerosa di turchi con mogli al seguito che ridevano sfacciatamente accanto alle foto del tipo "nothing but bones and skin" scattandosi le foto a vicenda.
Ho puntato a nord e incrociato il Danubio a Donauworth, dove esso e`ancora un fiume ben poco imponente; ho sudato tra le colline della Baviera, attraversato innumerevoli borghi agricoli. La Germania odora di campagna, di letame, di legna. Ovunque mi hanno sorriso, incoraggiato e dato indicazioni. Gli over 50 conoscono pochissimo l`inglese ma si accaniscono comunque a fornire spiegazioni in tedesco che io ascolto lo stesso per farli contenti. Ho percorso la parte ciclabile della Romantische Strasse; quella destinata alle auto è solo una strada (mediocre) di lunga percorrenza. Ieri ero stanco, avevo percorso 92 chilometri. Mi sono accampato selvaggiamente in tenda nascosto in un bosco, scaldandomi del latte per cena. Al mattino c`erano solo 2 gradi, poi il sole ha di nuovo riscaldato la strada e con essa me e il mio viaggio. Mi sono fermato a mangiare del pane e due mele per pranzo lungo la strada per Fulda, osservando i germani reali che nuotavano sul fiume omonimo - ho controllato il contachilometri e ho visto che in quel punto cadeva giusto il millesimo chilometro. Mi e`scappato un sorriso, sono risalito su quella maledetta bici stracarica e sulle note di un'allegro brano di musica country sono scivolato verso la città.