martedì 20 novembre 2012

Frutta color arancione


Novembre è il mese della frutta arancione. La mega zucca donataci dai vicini, gli immancabili cachi, il melograno, i primi mandaranci. Questi ultimi li ho raccolti dopo la pioggia. Emanano profumo intenso che preannuncia l'inverno, le feste di fine anno.

 
 

Ogni due settimane una pausa a mare. Sognando le Eolie, ove andremo quando gli infiniti lavori sulla terra subiranno un calo...spero non tra vent'anni.


Vulcano vista dalla spiaggia tirrenica

 
La potatura del (solo) settore alto dell'agrumeto volge al termine: abbiamo potato 44 alberi per un totale di oltre 100 ore individuali di lavoro. Anche la Micra ha contribuito nel suo piccolo a movimentare le decine e decine di metri cubi di materiale di risulta. Ogni volta che si tocca qualcosa, anche pochi semplici noccioli, il materiale vegetale da smaltire è impressionante.

 


lunedì 12 novembre 2012

Una cosa da non fare

Una delle 4 reti da 12 cm di diametro completamente intasata
 
Che bello il riscaldamento a legna, che bella l'autarchia. Una sera però, dopo neanche dodici ore complessive di esercizio della stufa, ci ritroviamo la casa affumicata. Canna fumaria che non tira più e fumo scuro che esce allegramente e copiosamente dallo sportello della stufa. Abbiamo pagato il dazio della libertà, mi dico. La legna a cui facevo tanto affidamento è il realtà un fallimento e un fastidio. Poi però mi ricordo di una cosa: quelle reti a maglie fitte che avevamo collocato sul tubo del camino per non fare entrare lucertole - devono essere loro la causa. E infatti il mattino dopo le ispeziono e le trovo completamente intasate.
 
Anche questa è esperienza preziosa. Esperienza elementare ma valida. Ne facciamo a quintali ogni giorno, di esperienza, ed è benvenuta.
 
Abbiamo scoperto una cosa da non fare. L'idea delle reti era stata nostra, certo. Ma chi ha acconsentito a montarcele, e vanta quarant'anni di esperienza di stufe, legna ecc. però poteva anche dircelo.
 
Quindi la conclusione è questa: l'esperienza vale ben poco se non è accompagnata da un minimo di cervello, di uso della testa.

giovedì 8 novembre 2012

Ciccio


Ciccio, all'anagrafe Francesco, è il cane dei vicini. Gli voglio dedicare due righe perchè lo merita. Io non amo i cani, ma questo si. Mi avevano avvertito che un cane a poca distanza da casa nostra sarebbe stato un disastro, ci avrebbe tormentato giorno e notte abbaiando. Invece questo cane se ne sta buono al suo posto e sembra muto. Ti dimentichi che esiste. Ciccio quando lo slegano impazzisce di gioia, parte a razzo come la pallina di un flipper. Non ringhia, non morde, non si lamenta mai. Ha una pazienza infinita. Mi ha eletto ufficialmente a vice padrone. Nei ricordi che ogni giorno scolpiamo nella memoria anche questo cane occupa un posto importante.

Forse in futuro il suo vero padrone lo porterà via, in un'altra casa. E so già che a noi dispiacerà.

 
 

Nebbie e arcobaleni


Nebbie e arcobaleni si avvicendano in campagna. Silenzi, mele selvatiche, braci nella conca e il primo orto, ottenuto zappando a mano.

 
nebbia nell'agrumeto
Alba sull'altro versante
 
 
La conca confortante
mele selvatiche
 
 
 
Io ricordo che alla scuola elementare l'insegnante, quando doveva dare dell'asino a un alunno gli diceva: vattene a zappare. Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo, incontrare quell'insegnante e dargli dell'imbecille. Nell'atto di zappare non c'è niente di degradante, perchè esso è rituale antico come l'uomo, che dalla terra riceve alimento. Nella nostra società sofisticata e liofilizzata aver a che fare con la terra assume il significato di "lavoro sporco". Io quando tocco la mia terra non mi sento sporco; essa mi parla con il suo odore e non ho bisogno di manuali d'agraria: lei mi dice cosa fare. 24 metri quadrati zappati a mano, il nostro primo tentativo di coltivare un orto. Agro redento lo voglio chiamare, e sporco non mi sento affatto. Ma in caso spero remoto di crisi e crollo dell'economia la gente mangerebbe i computer per sfamarsi ?   
Lunario 2012
 

 
"Non ci credo ma ci provo". Abbiamo piantato gli ortaggi tenendo conto della fase lunare, calante nel nostro caso. Forse qualcuno penserà che si tratta di stupidaggini, di credenze medievali. Ma mi piace lo stesso questo discorso della Luna - mi fa partecipare a un rituale cosmico. E tutto sommato non c'è niente da perderci.
 
Piantumazione delle prime verdure del nostro "orto pilota"
piantine di cipolla