giovedì 8 novembre 2012

Nebbie e arcobaleni


Nebbie e arcobaleni si avvicendano in campagna. Silenzi, mele selvatiche, braci nella conca e il primo orto, ottenuto zappando a mano.

 
nebbia nell'agrumeto
Alba sull'altro versante
 
 
La conca confortante
mele selvatiche
 
 
 
Io ricordo che alla scuola elementare l'insegnante, quando doveva dare dell'asino a un alunno gli diceva: vattene a zappare. Mi piacerebbe tornare indietro nel tempo, incontrare quell'insegnante e dargli dell'imbecille. Nell'atto di zappare non c'è niente di degradante, perchè esso è rituale antico come l'uomo, che dalla terra riceve alimento. Nella nostra società sofisticata e liofilizzata aver a che fare con la terra assume il significato di "lavoro sporco". Io quando tocco la mia terra non mi sento sporco; essa mi parla con il suo odore e non ho bisogno di manuali d'agraria: lei mi dice cosa fare. 24 metri quadrati zappati a mano, il nostro primo tentativo di coltivare un orto. Agro redento lo voglio chiamare, e sporco non mi sento affatto. Ma in caso spero remoto di crisi e crollo dell'economia la gente mangerebbe i computer per sfamarsi ?   
Lunario 2012
 

 
"Non ci credo ma ci provo". Abbiamo piantato gli ortaggi tenendo conto della fase lunare, calante nel nostro caso. Forse qualcuno penserà che si tratta di stupidaggini, di credenze medievali. Ma mi piace lo stesso questo discorso della Luna - mi fa partecipare a un rituale cosmico. E tutto sommato non c'è niente da perderci.
 
Piantumazione delle prime verdure del nostro "orto pilota"
piantine di cipolla
 




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