sabato 7 febbraio 2015

Carte, tempo, calcoli, Strada.



'La persona comincia anche a rendersi conto che la vita non va avanti all'infinito. [...] Ci si accorge sempre più di avere fretta, del volare del tempo e ci si domanda con insistenza: "Ho fatto bene?", "Mi è ancora possibile cambiare?".
Conoscere se stessi e gli altri, Selezione dal Reader's Digest, 1985



   Perchè è già la quindicesima volta che tiri fuori dal cassetto quella cartina che hai comprato ventuno anni fa, e lo sai bene perchè a quel tempo lo hai fatto - e anche perchè continui a farci sopra calcoli e progetti, quando puoi partire e quando puoi tornare e se ad aprile quel traghetto c'è oppure no, ma si che c'è, e ti sta aspettando da allora - e non ha importanza se lo pagavi in lire e adesso in euro. Quello che conta è che c'è ancora e anche tu ci sei. 

  Il tempo che ci hai passato, sulle carte - se lo impiegavi all'università ti prendevi una seconda laurea - il tempo, sì, che vorresti dilatare all'infinito ma sai che è finito, invece. Tre settimane o tre mesi, non ha importanza - l'importante è sognare e partire e sentire poi sulla faccia il vento e le prime gocce di pioggia e chiudere la cerniera della giacca a vento che si è bloccata ancora una volta, allora imprecare e nello stesso tempo ridere e piangere di felicità, perchè ancora una volta sei da solo sulla strada

  Linee e curve a due dimensioni che istintivamente proietti in 3D, ormai ci hai fatto l'abitudine; perchè lo sai che non esiste un mondo senza forme. Come sai, benissimo, che non ci sarà un altro giro di giostra, una seconda possibilità.  Andrai lontano, questa volta? Forse si, forse no - in ogni caso mai sarai così vicino a te stesso -


Hai sbagliato ancora a fare i calcoli, erano 790 chilometri, non 686.
< Rifai il conto e no, non ti dispiace rifarlo >
Solo l'inchiostro azzurro è adimensionale, senza tempo e senza forme.
Tu no.


Nessun commento:

Posta un commento