martedì 28 aprile 2015

Pernottamenti, alimentazione, musei e letture.



Pernottamenti e accampamenti.
  Il pezzo forte di questo viaggio sono stati gli accampamenti liberi; non mi stancherò mai di ripeterlo: le notti in tenda danno il senso dell'avventura, le pratico da sempre e non ci rinuncerei mai. Molte delle mie foto migliori le ho fatte all'alba e al tramonto proprio dalle location che avevo scelto per dormire.

  In media ho intervallato una notte in Bed and Breakfast ogni quattro notti di 'savage camping' ; ritengo sia stato un giusto compromesso.
Nella tenda ho ascoltato la mia radio, letto libri alla luce di una torcia a led e mi sono sentito molto ma molto felice.



  Questa tranquillità discende comunque da una buona scelta. Accamparsi in libertà implica una regola d'oro: nessuno vi deve individuare. Strade laterali che si dipartono dall'arteria principale, magari sconnesse o dall'accesso sbarrato con catene o blocchi di cemento; cascine abbandonate ma pulite, prive di rifiuti come bottiglie rotte o scritte spray; boschi occultati lontani dalla strada...

  L'abbandono di molte campagne ha generato un oceano sconfinato di posti dove piantare la tenda in tutta sicurezza, e la pianura Padana non fa eccezione. E non solo quella -
Una spiaggia lungo il fiume, una bevanda che si scalda mentre monto la tenda, quindi un tramonto spettacolare e l'oscurità che scende su un'altra giornata di viaggio: chi rinuncia a tutto questo per avere ogni giorno comodità e sicurezza non sa cosa si perde. 



  E per lavarsi ? Fiumi e fontane. Mi sono sfacciatamente, spesso e volentieri, lavato le ascelle sfruttando le fontane delle pubbliche piazze. La gente guarda, poi tira dritto facendo finta di niente e sotto sotto mi invidia, lo so bene... Sorrido e riparto fischiettando, pulito dentro e fuori: che vita !
  Sulla strada non possiamo fare i difficili, e nemmeno gli schizzinosi: poche concessioni gastronomiche, se no il costo del viaggio aumenta esponenzialmente. Una scatoletta di carne o un semplice piatto di pasta a pranzo, la sera wurstel rigorosamente di pollo e tacchino - facili da scaldare, non ungono, non sporcano e non rilasciano acqua. Quelli di Aia sono una favola, quelli denominati Golosino di Negroni risultano invece mollicci e insapori, li sconsiglio. Qualche fetta di pane e una birra (anche se non è fredda va bene lo stesso) e la giornata è finita. La colazione è fondamentale: sempre ricca e di stampo nordico cioè latte, caffè, fette di pane, Muesli, uva passita e biscotti.

 In alto: avevo detto "abbondante" e sono stato accontentato.
Certo se la facevano cuocere altri cinque minuti buoni non era male,
dato che era quasi cruda. "avresti dovuto dirmelo la facevo cuocere
di più" mi ha detto la deliziosa cameriera dell'est. Certo dolcezza,
hai ragione tu...
Ma in viaggio ci si accontenta !




Capitolo Bed and Breakfast: ogni tanto un po' di civiltà.
Ho pernottato per una notte nei seguenti posti, e siccome mi sono trovato benissimo voglio citarli:

a Mantova il B&B Piccola Mantova, in via Conciliazione, 122 tel.349 2352882:
elegante, pulito, impeccabile, gestori cordiali e sorridenti. 10 e lode.



a Chioggia il B&B I Ponti di Chioggia, www.chioggiabridges.com, in Calle Ponte delle Zitelle Vecchie, 717 tel. 340 5883654. Fausto vi sistemerà in una mansarda pulita e curata a neanche dieci metri dal canale della bella città lagunare. 10 e lode.

per Trieste avevo contattato tre alloggi: uno era chiuso, l'altro pieno; al terzo mi ha risposto una donna che mi ha chiesto l'abnorme cifra di 60 euro. Ho replicato che il costo era alto e lei mi ha risposto che "il prezzo era quello ed ero libero di cercare altrove". Il B&B in questione dichiara sul sito web B&B30 che il prezzo massimo è di 50 euro (che è comunque già elevato). Voglio segnalarlo, si chiama Cats - i Gatti, via Mazzini, 13 Trieste.

  Il giorno successivo per fortuna ero "libero di cercare altrove" e così, arrivato in città mi sono diretto all'ufficio informazioni dove in una manciata di secondi mi hanno prenotato una stanza con bagno esterno per soli 30 euro in un alloggio splendido, pulito e curatissimo, dentro un palazzo storico a un tiro di schioppo dal centro e dalla stazione.
Si chiama Marta, in via Valdirivo, 11 tel. 040 660242. 
10 e lode anche a loro, magnifico !

il corridoio del B&B Marta, nel centro di Trieste.


Il Museo della Grande Guerra a Caporetto.
  I 5 euro meglio spesi della mia vita. Il Museo della Prima Guerra Mondiale è una perla, già premiata dal Consiglio d'Europa nel lontano 1993. Due piani di cimèli di guerra, mappe, carte, plastici, armi, vestiti, di tutto e di più.
Andateci come ho fatto io già all'apertura, alle 9 del mattino. Con le sale ancora vuote tutte da visitare in santa pace senza scolaresche chiassose tra i piedi.

  Accanto al Museo si trova l'edificio della Fondazione Poti Miru (per la pace), che fornisce un mare di depliant su cosa fare in Slovenia con tutti i mezzi possibili e immaginabili: canoa, bici, arrampicate, escursionismo ecc.
Io ho fatto scorta di mappe di percorsi ciclabili, magari per un futuro. Inoltre mi hanno fornito una cartina ben dettagliata sull'escursione a piedi alle gole dell'Isonzo e alle relative cascate Kozjak, che ho fatto nel pomeriggio con immenso piacere.




La strada dell'argine Maestro del Po.
  Per lunghi tratti interdetta alle auto. Per infiniti tratti ciclabile. Un sogno.
Percorrerla nel mese di aprile è stato un privilegio. Poca gente, poche auto, pochi insetti, erba verde non alta, profumo di pioppi, temperature miti, fioriture celestiali, nebbie mattutine fotogeniche.
Francamente non farei MAI questo viaggio in piena estate. L'aria pesante, afosa - niente ombra, zanzare e mosche a miliardi renderebbero il percorso un inferno.
  A livello ciclistico vorrei dare un consiglio in merito ai cosciali ( = pantaloni da ciclista ) : quando l'aria era fredda ho usato una calzamaglia intera di ottima qualità già testata nel lungo tour in nord Europa del 2012 (Marcello Bergamo); quando in altri giorni il clima si è fatto più caldo ho invece indossato dei cosciali corti acquistati al Decathlon anni fa. Questi ultimi sono stati un disastro: un'imbottitura interna di poco spessore e con cuciture esposte, che dopo alcune ore irritava e infiammava l'interno coscia per micro escoriazioni.

  Ho tentato invano di buttarli in un cassonetto e di reperirne di migliori in negozi specializzati, ma questi ormai si sono arresi di fronte allo strapotere della grande distribuzione: vendono biciclette e accessori di ogni genere, ma NON abbigliamento. Vi indirizzeranno ancora una volta nei grossi centri, quasi sempre fuori città lungo tangenziali disumane e pericolose.

Quindi: comprate e usate pantaloncini ciclistici
 di alto livello, con imbottitura generosa e SEAMLESS.
Il tessuto Lycra sono capaci tutti di farlo:
è la qualità dell'imbottitura che conta !



Letture.
Almeno per il tratto fluviale, il vangelo è costituito dal libro Ciclovia del Po di Pedroni e Vicari, ed. Ediciclo 2011, euro 16. Carte 1:75000, struttura ad anelli, descrizione minuziosa fatta e studiata per soli cicloamatori. Indispensabile. Il primo volume riguarda il tratto dalla sorgente a Cremona, il secondo, quello che ho usato io, va da Cremona al mare Adriatico, descrivendo entrambe le sponde.




"Facciamo gli intellettuali"; altre letture:
Il Mulino del Po di Riccardo Bacchelli.
Il romanzo Una Vita di Italo Svevo, che coglie bene l'atmosfera eterea di Trieste.

L'idea di percorrere il Po lungo l'argine l'ha avuta forse per la prima volta Ermanno Rea, autore de Il Po si racconta (Il saggiatore, Milano 1996), che l'ha percorso in auto ove era possibile. Forse oggi lo è ancora meno, per fortuna.
La narrazione è approfondita, meticolosa, colta. Purtroppo ritmata da divagazioni polemico-borbottanti che alla lunga finiscono per stancare e in qualche modo avvilire vagamente il lettore - ma questa è solo la mia opinione. Se non lo reperite, ve lo presto io.



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