mercoledì 24 maggio 2017

Bici e campeggio libero. Consigli, foto e ricordi indelebili.






Gli anni passano e i viaggi si accumulano. E con essi i ricordi.
Nei miei tour in bicicletta ho sempre praticato con soddisfazione la formula del campeggio libero,  che ha dato al viaggio un impagabile senso di avventura. Non che sia uno cui non piace pianificare le cose, ma quella trepidazione - al calare della sera - consistente nel cercare un posto per la tenda... è una sensazione indescrivibile: sembra che sia la Strada a decidere. E' un'ora magica.

Accamparmi liberamente mi ha fatto stare vicino a luoghi di grande bellezza, e per un appassionato di fotografia questo significa tutto.
Ci sono due tipologie di wild camping, cioè al di fuori dei campeggi ufficiali:
- chiedendo il permesso
- senza chiedere il permesso

Nel secondo caso saranno l'esperienza e il sesto senso a decidere se un posto va bene o no.
La regola generale è:

Non essere visibile dalla strada e non farsi vedere da nessuno mentre si monta il campo.

Ai lati delle strade principali spesso si dipartono strade in terra battuta che si perdono nella campagna: sono il pane del libero campeggiatore. Io in genere aspetto che non passi nessun'auto, imbocco velocemente la carrareccia laterale e inizio a cercare un posto occultato a distanza di 500 metri e più dall'arteria principale. Quando una location sembra buona, lascio la bici ed esploro nel dettaglio a piedi un raggio di altri 100-200 metri.  Alla fine prendo una decisione senza farmi influenzare dalla stanchezza / voglia di fermarmi. Cerco di ascoltare il sesto senso, di non ignorarne la vocina. Ma questo è un dettaglio fine che si migliora, lo ripeto, con l'esperienza -


Lydd (Inghilterra, Sussex).
Nascosto in un campo di colza.
Il libero campeggiatore non dovrebbe
usare tende con teli colorati tipo arancio o rosso.




COSA NON FARE NEL CAMPEGGIO LIBERO

- piazzarsi in prossimità di periferie, tanto più pericolose quanto più è grande il relativo nucleo urbano
-  scegliere punti evidentemente frequentati da cattiva gente che ha abbandonato immondizia: lattine, bottiglie di alcolici, presenza di scritte spray balorde ecc.
-  campeggiare in vicinanza di campi nomadi: informatevi con la gente del posto, e se sapete che ci sono zingari mettete le ali ai piedi e distanziatevi almeno dieci chilometri da quelle zecche
- campeggiare in aree naturali frequentate da animali pericolosi come lupi (Appennino) o orsi (Slovenia, Svezia): con gran probabilità non succederà nulla, ma finirete per dormire malissimo

-  cercare posto per la tenda troppo tardi, quando la luce del giorno scarseggia: porta ad affrettare la ricerca e a farsi andar bene il primo posto che si trova -  e che magari non è ottimale




Le notti in tenda più memorabili sono quelle in cui mi sono risvegliato fresco e ben riposato, segno che la location era al 100% sicura. Ne racconto alcune di seguito:



FIORDI E LUCI NORDICHE.


17 maggio 2012. Norvegia, Bjerkvik.
E' la mia prima sera in Norvegia, e trovarsi in una nuova nazione è sempre emozionante. In riva a un ampio fiordo, guardo verso la sponda opposta dove si trovano montagne ancora innevate e penso: "cavoli, sono arrivato fino a qui in bici dalla porta di casa" !




GLI STRUZZI NON MI VOGLIONO.



11 aprile 2015. Gonzagone, Mantova.
Un viaggio memorabile, quello lungo il Po. Sono le 18 e mi fermo a chiedere dell'acqua a un contadino-allevatore di struzzi. Va a finire che chiaccherando si fa sera e mi fermo nel suo campo, subendo ostruzionismo da parte degli struzzi del suo allevamento. Poche cose sono belle quanto la campagna del Po immersa nella nebbia del mattino.






LA SPIAGGIA SILENZIOSA.



13 aprile 2015. Stellata (Ferrara).
Ancora l'indimenticabile viaggio lungo il Po. Mi fermo presso una spiaggia isolata e silenziosa, resistendo alla tentazione di fare un bagno. L'aria è tiepida e sa di alghe -  l'odore del Po, che è tutto particolare. Il mattino dopo scatto una foto dalla riva, dove il fango disseccato ha formato uno strano mosaico naturale.







MONTAGNE DA FILM.
( chiedere non costa nulla )



12 aprile 2016. Fiammes, Cortina d'Ampezzo.
Cortina è costosa e affollata, inoltre è un centro sciistico - nulla a che vedere con me. Chiedo a due donne dell'est dove posso trovare un supermercato con  prezzi onesti e me lo indicano; faccio scorte e pedalo fuori città. Chiedo a un runner dove posso trovare un buon posto per la tenda: "vai dietro la stazione ferroviaria abbandonata di Fiammes, sull'attuale pista ciclabile" - dice.

Detto e fatto. Una notte nel silenzio più assoluto. La mattina mi sveglio a zero gradi al cospetto di montagne spettacolari che sembrano uscite da un film con Robert Redford, e provo un indescrivibile senso di beata solitudine mista a felicità.






UNA SCOGLIERA A PICCO SUL MARE.



9 aprile 2017. Birling Gap National Trust, Inghilterra.
Il promontorio e le scogliere bianche di Birling Gap erano un must del mio viaggio di quest'anno. Intorno alle 19 quasi tutti i turisti sono andati via, e trovo un posto in pianura per la tenda in una depressione del terreno. Nessuno verrà a disturbarmi.
La mattina dopo all'alba parto come un razzo a fare foto al promontorio, poi torno in tenda e faccio colazione con le notizie della BBC alla radio, provando un'inebriante sensazione di viaggio.






WILD CAMPING !

In mezzo a boschi, in riva a fiumi o a canali, vicino cascine abbandonate, su spiagge solitarie, in campi di colza, ovunque...

Viaggio in bici, fotografia e campeggio sono un blend fantastico. Ho cercato di descrivere come ho potuto sensazioni e gratificazioni, che alla fine fanno capo alla gioia che viene dall'essenziale: pancia piena e un riparo. 
Senza dimenticare una lattina di birra ad alta gradazione tenuta al fresco nel vicino fiume, con la quale la sintonìa tra mondo e viaggio è davvero completa.






Galleriano (Udine).
In un campo di mele Royal Gala, nel
civilissimo Friuli che è pulito come la Svizzera.
Notte gelida, poi giornata splendida.
Alle 16 del pomeriggio raggiungerò Kobarid, in Slovenia.

quanti ricordi


5 commenti:

  1. Lago artificiale di Malciaussia, campeggio "Tira la corda e spera che non si spezzi mai" in un'area picnic con presente parecchia altra gente nella stessa modalità:
    https://preview.ibb.co/mCQMiF/DSC_0264.jpg

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    1. Tutta la mia approvazione. Non so se mi fa ridere di più la testa di capelli sulla destra o la gamba pelosa sulla sinistra -

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    2. Fanno parte della foto: aggiungono presenza umana. Altrimenti sarebbe stata una foto troppo "morta".
      Ok, la prossima volta mi depilo.

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    3. Sì, in effetti, riguardando.... fa schifo, anche di più dell'avanzo di segno nero causato dalla rotazione dell'immagine.

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    4. Sognatore: la gamba pelosa ho detto che mi fa ridere = nel senso che mi mette allegria; non fa schifo, perchè dovrebbe ? -
      L'elemento umano nelle foto mi è sempre piaciuto; conferisce naturalezza.

      Un saluto -

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