Qui mi alzo prima dell'alba, quando il paese dall'altra parte della vallata è ancora immerso nella penombra. E apro le imposte della vecchia finestra di legno - e faccio colazione e apro la porta mentre la luce è ancora incerta.
E' tutto pronto, tutto perfetto. Tutto a posto prima della raccolta delle nocciole. Tutto pulito a tappeto, anche e soprattutto la parte "montana", quella più in pendenza. Dove anni fa a colpi di zappa avevo anche aperto un sentiero che si snoda tra i noccioli e sette ulivi antichi di piccole dimensioni.
Ed è qui che mi reco ogni mattina alla prima luce. Qui dove presso un ulivo c'è un sedile. E leggo per la trecentesima volta un racconto del Diario Siciliano di Ercole Patti.
Il sole continua a salire e inonda gli alberi di luce. Ogni tanto un piccolo tonfo segnala la caduta di una nocciola; in terra ne è pieno.
Poi scendo giù verso l'orto, passando per l'area dove ho accumulato metri e metri cubi di materiale vegetale di risulta - tutto il lavoro faticoso di giugno e luglio. Che bello vederlo lì fermo e accatastato.
E passo a trovare i miei adorati cetrioli che crescono a ridosso del muretto di pietra e si allungano in tutte le direzioni.
I pomodori esplodono uno dopo l'altro. Passano dal verde al giallo all'arancione al rosso nel giro di pochi giorni. Alcune melenzane che poche settimane fa erano ridicole e minuscole ora sono pronte. Apro l'acqua per tutti.
Grappolo di pomodori Murano
Melenzane ormai mature
Vado a dare un po' d'acqua anche a una pianta di pomodoro cresciuta per sbaglio tra la cenere. Ha persino prodotto un singolo frutto che sta crescendo:
Torno a casa a lavare a mano alcune cose. Le stendo fuori davanti la ex stalla, ora investita dal sole. Il mare oggi non si vede - l'aria è carica d'umido e farà molto caldo.
Vado nella parte più in basso del terreno e raccolgo i fichi per oggi.
A questo punto sono le 8 e trenta. Sposto il tubo di irrigazione da un'altra parte; aspetto mezzogiorno facendo qua e là qualche lavoretto.
Mi preparo degli spaghetti con il pesto del mio basilico - li decoro per gioco con piccole fette di pomodoro appena raccolto:
Di andare al mare non ho nessuna voglia. Folla, caldo e stanchezza. Forse nel pomeriggio uscirò in bici fino a un passo a 1000 metri d'altezza dove fa più fresco. Forse andrò a una festa di paese nella frazione qui vicino, così - tanto per vedere gente. Ci saranno bancarelle, luci, un palco con una cantante e i fuochi d'artificio a mezzanotte.
Nel frattempo il sole è ormai altissimo - appaiono fette di cielo azzurro oltre le foglie dei noci che ombreggiano l'orto.
Quanto sono belli i noci.
Mi piace stare qui.
Che invidia. Quando quella meraviglia sarà pronta ci andiamo insieme in bici.
RispondiEliminaMi viene da ridere pensando che a poche centinaia di metri dalla mia campagna c'è una bottega dove una specie di bue sudato e peloso in canottiera ti incarta il miglior pecorino sul pianeta Terra in una carta color paglia come negli anni Cinquanta, mentre nella stanza accanto imbiancata a calce indugiano tre o quattro ultraottantenni con i bicchieri di vino rosso in mano a 50 centesimi l'uno rievocando i tempi che furono -
RispondiEliminaRitornando al mega centro: occorrerebbe verificare se una struttura del genere ha funzionato e funziona altrove dove ne è stata realizzata una simile, che so: in Inghilterra ad esempio, dove individualismo e consumismo sono esasperati.
Su al nord dove abito c'è il centro commerciale di Rescaldina, e francamente non ho mai visto "sofferenza", anzi da quando è stato costruito c'è sempre una marea di gente a ogni ora del giorno. Sabato e domenica un delirio.
C'è un passaggio dell'articolo in cui si dice che quasi-quasi le botteghe vicine ci guadagnano dall'apertura dei mega-centri: mi pare una scemenza. Il piccolo negoziante viene normalmente polverizzato da queste iniziative, a meno che (forse) non trasferisca il suo negozio PROPRIO all'interno del polo commerciale.
Tanto per fare un esempio, una volta reperivi l'abbigliamento da ciclista nel negozio di biciclette che ora invece non ti vende più neanche un paio di guanti dato che il punto di riferimento fondamentale è il Decathlon.
L'acquisto su internet, è vero, stimola il consumatore in quella direzione - ma ci sono articoli come le scarpe o le giacche o le camicie che devi per forza provare fisicamente in negozio.
L'idea di divertimento punterà credo alle fascie di età di giovani e giovanissimi. Le famiglie troveranno un posto dove "stancare" i figli facendoli divertire al chiuso, sotto luci artificiali. E sarà perfetto, dato che così usciranno tutti fuori dai "cessi di case". Tra l'altro i centri commerciali sono progettati apposta per:
- alterare il senso del tempo che passa
- far credere all'adulto che si trova in un posto privilegiato, pur appartenendo alla massa
Come se questo non bastasse, occorre mettere sul piatto anche l'afflusso degli svizzeri che sabato e domenica mattina calano a migliaia per fare "affari" dal Ticino, fenomeno in costante aumento a quanto pare.
Non oso immaginare un centro come Segrate quale flusso di traffico potrà generare in questo senso, soprattutto nei primi anni quando il fattore novità sarà determinante.
Ma come dici tu: vedremo.
Sempre belle le foto!
RispondiEliminaE chissà che buoni i pomodori... Proprio bravo a far funzionare il tutto!
Discorso centri commerciali: io ci vado a comprare le cose quando sono costretta (qui, in effetti, non ci sono "botteghe" o mercati rionali, in questa parte della città...)
Cerco di andarci il meno possibile perché, quando vado, significa "spendere soldi".
Per "divertirmi" non ci andrei di certo, non è il mio tipo di divertimento.
Un saluto,
ciao grazie, sei sempre gentile.
Eliminaspero che la tua salute stia risalendo la china.
Grazie, sì, va molto meglio adesso!
EliminaPraticamente guarita :)
(ho cancellato il commento per errore, lo rimetto)
RispondiEliminaRicordo di un post in cui tu lamentavi il fatto che le foto non rendano giustizia alla realtà in quanto tutto sembra piccolo e striminzito e facevi l'esempio con il tuo terreno. Io non ho visto la tua campagna dal vivo ma la foto in cui sei vicino al muretto con i cetrioli rende l'idea della grandezza.
P.S. A volte basta "poco" per essere felici ;)
Infatti questo posto dove mi trovo non riesco a renderlo in fotografia. Non so come spiegare. Ho fotografato cascate, montagne, laghi fiumi in tutte le condizioni tecniche possibili. Qui invece ho sempre l'impressione di non riuscire a "rendere l'idea".
EliminaCi vorrebbe in realtà un filmato - qulacosa di ben montato di almeno venti minuti. Operazione lunga e complessa che mi sono sempre ripromesso di fare e non ho iniziato mai.
magari in autunno che ci sono meno lavori da fare ;). Inizialmente non ci avevo capito molto dalle foto pensavo per esempio che casa e stalla fossero la stessa cosa, solo dopo aver letto qualche post ho capito che si tratta di due edifici diversi, ogni tanto questo blog me lo sono letto tipo libro :D e così ho capito un po di cose che non capivo dei post recenti :D Adesso tocca a me e Sabrina cercare una casetta di campagna anche mezza diroccata in Sicilia, a Settembre ritorniamo ;)
EliminaScrivo il commento qui perchè sul vostro blog a causa del codice captcha subentra il solito errore e la stringa di testo è irrecuperabile.
EliminaIn sicilia io darei un'occhiata in primis dalle parti di Petralia Sottana dove la pulizia pubblica è a livelli da nord europa, l'aria fine, le montagne vicino e uno sconfinato territorio agricolo.
Altra località simile in cui mi sono imbattuto è Troina.
Sui Nebrodi case e terreni in disuso ce ne sono a milioni, e il costo della terra è di circa 1 euro al metro quadro. In pratica si paga la sola casa, se eventualmente c'è.
La sola agricoltura non rende tanto (come una volta, ossia 40 anni fa); l'allevamento degli animali da carne sembra invece funzionare.
Occorre valutare sempre con attenzione: le condizioni del tetto dell'ipotetica casa prima di tutto - e subito dopo quelle dei muri. Se la fornitura idrica è regolare e affidabile ( ad esempio i messinesi in questo campo sono un disastro ). In ogni caso non comprare più terra di quanta ne serva.
ogni plug in che mettiamo ne risolve una e ne sfascia un altra..tra qualche giorno faremo uno stop di 10 giorni e vedrò di mettermi a sistemare un pó di cose tecniche nel blog.
RispondiEliminaCi siamo già messi in moto da qualche mese con ricerche di terreni agricoli su internet, per la precisione su subito. Qualcosa si trova ma non tantissimo. Per esempio a Petralia ho trovato solo un terreno con un edificio apparentemente ridicolo ma che voglio comunque andare a vedere se mi ci trovo a passare. Sono invece già in contatto con un tizio sui Peloritani, a San Pierniceto e questo è uno dei primi che andró a vedere. Sui Nebrodi ho visto qualcosa a S.Angelo di Brolo e Montalbano Elicona e sul versante nord dell'Etna a Linguaglossa. Altro non ho trovato. Sembra una domanda stupida ma a parte su internet come si può trovare un terreno venduto da privati? Mi viene in mente solo il cartello vendesi attacato alle recinzioni ma mi sembra un po' un utopia girare in vano alla ricerca di terreni con un cartello ma può darsi sia questa la soluzione. Su internet prevalgono i terreni delle province a sud ce ne sono tantissimi e a prezzi stracciati, solo non fanno per noi. Ad ogni modo non compreremo certamente più terreno di quanto ne serve perché i risparmi non sono infiniti.
L' idea è quella di allevare galline ovaiole e vendere uova. In Uk ci hanno lasciato la fattoria per un paio di giorni e ci siamo trovati bene a gestire 120 galline.Ovviamente si parte con cifre piccole, una 40 di galline, mal che vada...frittata tutti i giorni :D
a parte su internet come si può trovare un terreno venduto da privati?
RispondiEliminaI sistemi sono tre:
1) l'agenzia immobiliare, che però vorrà la sua percentuale
2) il sensale del posto; nei paesi basta chiedere in giro e ti viene indicato un uomo che risulta al corrente dei terreni in vendita; vorrà anche lui una percentuale ma di solito è più bassa
3) la domanda diretta: sempre nei paesi basta recarsi nei posti dove tutti sanno tutto di ognuno, nella fattispecie il bar centrale e/o il barbiere. Meglio il bar, comunque.
Si compra un caffè e semplicemente si chiede al titolare se è al corrente di terreni in vendita. L'attivazione genera istantaneamente una catena umana informativa nel 90% dei casi rapida ed efficace.
ora che ci penso...mio nonno era un sensale avevo rimosso questo ruolo. Su subito.it chiunque può mettere un annuncio privato o agenzia. Questo è un esempio di quanto internet non sia ancora in grado di competere del tutto con i sistemi del passato che poi tanto del passato non sono.
EliminaNon c'entra niente col discorso dei terreni, cosa ci metti nel pesto al basilico oltre al basilico?
Elimina- sempre per il discorso-terreni: Internet NON è la rsiposta assoluta a tutte le istanze. Noi siamo di una generazione che lo conosce e lo usa. Ma tenete presente che c'è una quantità incalcolabile di terreni ancora posseduti da anziani i quali non sono più in grado di gestirli. E che non sono neanche lontanamente in grado di mettere alcun annuncio sulla rete nè i figli glielo mettono anche se inteoria potrebbero, dato che magari sono emigrati altrove o hanno altro da fare.
Elimina- nel pesto io metto oltre al basilico a foglia larga: olio di oliva di ns.produzione, pinoli e un po' di sale. Va conservato in freezer e va aggiunto sempre un filo d'olio a coprire, per evitare la formazione di muffe. Sottolineo freezer.
-lo presumevo che ci fossero molti più terreni in vendita solo mi sfugiva il modo di accedervi, siamo novellini in questo campo...abbiamo vissuto per conto nostro soltanto in Germania in case affittate trovate su internet. Non vedo l'ora di iniziare alla ricerca ��
Elimina- Una ricetta molto semplice e autoprodotta al 100% la tua. In Liguria mi hanno insegnato a ad aggiungere il pecorino sardo oltre anche al parmigiano che non era nuovo per me. Qualcuno lo fa col peperoncino e l'aglio e qualcun'altro con le mandorle.
A proposito di freezer per conservare il basilico, a casa mia, a fine stagione prendavamo tutte le foglie rimaste ancora sulle piante le tritavamo e il macinato lo mettevamo all'interno del contenitore per i cubetti di ghiaccio. Quando era il momento di preparare una pasta al pomodoro ,in inverno , si tirava fuori una conserva di pomodoro artigianale e un cubetto di basilico... SPETTACOLO
Sei artefice e custode del tuo piccolo, grande paradiso in terra.
RispondiEliminaIn effetti lo è, soprattutto da ottobre in poi...
EliminaSpero di conservare a lungo la gagliardìa fisica, perchè qui è MOLTO richiesta.
Molto.
> 'è una bottega dove una specie di bue sudato e peloso in canottiera ti incarta il miglior pecorino sul pianeta Terra
RispondiEliminaEcco l'eccellenza minimale, locale, noglobal, la maestria di mastri casari e contadini burberi, il Davide che batte il Golia della Grande-grandissima Distribuzione di ciarpame industria-massificato - omologato.
Il Paradiso in Terra è per pochi e bisogna andare a cercarselo, custodirlo con amore, non è un Mammuth dell'Orribile.
>Il Paradiso in Terra è per pochi e bisogna andare a cercarselo, custodirlo con amore
RispondiEliminaSono d'accordo in assoluto. Per questo cito sempre E.Patti, un raro esteta che ebbe la fortuna di vivere (tra l'altro da benestante) un mondo agricolo ancora non corrotto dalle brutture che esplosero da circa la metà degli anni Settanta in poi, perlomeno in Sicilia.
Ogni evento di questo tipo va esaminato caso per caso. Il progettista dell'epoca R.Morandi era una specie di santone del calcestruzzo precompresso, e nello scoprirne la versatilità e la solidità si diede alla pazza gioia facendo realizzare questa e altre strutture simili.
RispondiEliminaNella foga e nell'entusiasmo egli sottovalutò l'aspetto del degrado del calcestruzzo nel tempo, aspetto che invero all'epoca era poco conosciuto.
Pertanto, non sono sicuro che nel caso di Genova sia intervenuto un problema di mancanza di manutenzione, quanto di crollo strutturale. Voglio dire: a causa della MATERIA in quanto tale.
E' come quando fai una torre con la sabbia del mare: la lisci, la compatti, ci fai le finestrelle con le dita e ti sembra perfetta e solida finchè a un certo punto essa si incrina e collassa sbriciolandosi da sè.
A mio avviso su questo ponte potevi fare tutta la (costosissima) manutenzione che volevi, ma doveva crollare proprio per la sua natura.
Lo stesso è avvenuto anni e anni fa per un ponte mi pare in provincia di Agrigento in cui l'impasto di cemento e sabbia conteneva più sabbia di quanto ne doveva contenere. In quel caso c'era malafede di base e non sottovalutazione, ma sempre lì siamo: la manutenzione poteva sanare ben poco.
> L'eremitaggio non è una soluzione perché rinvia o sposta il problema, non lo risolve e nemmeno te ne esclude.
RispondiEliminaNon ho capito in cosa consiste lo "eremitaggio" e chi sia l'eremita.
E cosa c'entri in un contesto come quello del crollo del ponte.
> "L'eremitaggio è la filosofia di vita che propone UCoso, che vive in collina e va nella bolgia metropolitana solo per lavoro e diletto"
RispondiEliminaLorenzo, io non sono addentro ai dettagli del blogger UnUomoincammino, ma santo dio: cosa c'è di male ad abitare in collina ? E' una semplice scelta abitativa.
Tra l'altro meritoria - non foss'altro per il fatto che così facendo accudisci e curi un appezzamento di suolo patrio più o meno vasto.
Poi da qui a invocare la "decrescita" ce ne passa.
Un mio zio ex docente universitario di alto livello si è ritirato al 100% del suo tempo a vivere in campagna. Malgrado lo vedi sporco e sudato a potare qua e là, NON si può parlare di decrescita perchè possiede mille e mille comodità confortate finchè campa da una pensione sbalorditiva e da risparmi altrettanto congrui.
Decrescita comincia ad essere quando invece l'ex manager aziendale ne ha abbastanza e dà le dimissioni sotto lo stupore generale ritirandosi a fare TUTT'ALTRA VITA altrove.
E in questa vita-altra riesce a campare, che so: scrivendo libri o allevando animali e cibandosi di prodotti ortofrutticoli propri, anche/forse confortato da qualche risparmio della precedente vita.
Malgrado non condivido affatto la sua posizione politica, puoi reperire un esempio abbastanza celebre qui:
https://www.simoneperotti.com/
(l'ultimo post suo è sul ponte di Genova - lui è genovese infatti)
Oppure c'è l'ex ragazzo giovane informatico che ha venduto la (unica) auto che aveva, ha comprato una bici, un pezzo di terra in Friuli e cambiato vita dedicandosi esclusivamente all'ortofrutta SENZA il conforto di risparmi.
Qui mi tolgo tanto di cappello.
http://www.progettopecoranera.it/
(non scrive da tempo, ma certi suoi post antichi sono rimasti leggendari)
Infine ci sono i veri "ritirati" dal mondo, come la comunità degli Elfi. Con lavatrici a pedali e bambini allevati dal gineceo collettivo eccetera.
Contenti loro... Ma mi pare che in questo caso si esagera.
Detto questo, se l'utente UnUomoincammino vive in campagna ha tutta la mia approvazione;
il SILENZIO è una gran bella cosa, e la natura pure.
Lui la chiama "decrescita" ? Non lo so.
Mi pare che egli ora stia andando in pensione e stia costruendo una cucina in muratura.
L'ho fatto anch'io nell'estate torrida del 2013, e ancora oggi quando me la riguardo godo fino al profondo dell'anima.
La "decrescita", ricorda, è un concetto fortemente soggettivo.
Conosco chi dice di "decrescere" perchè è riuscito a recarsi a Gardaland "solo" cinque volte e non dieci come faceva prima.