venerdì 7 dicembre 2018

L'Etna dà spettacolo. Serata fotografica al crinale di Serra delle Concazze.





Il versante nord dell'Etna ripreso da Floresta (ME), m.1280




Ormai siamo agli sgoccioli: quelle di questi giorni sono le ultime escursioni prima del mio temporaneo rientro al nord Italia. Già da mesi uno dei crateri sommitali dell'Etna, il Nuovo Cratere di Sud-Est, è interessato da una debole attività di tipo stromboliano.

Nel pomeriggio di ieri io e Luigi ci siamo recati ad assistere allo spettacolo offerto dal grande vulcano. Partiti dal rifugio Citelli (versante est, m.1740) ci siamo incamminati per 400 metri di dislivello sino alla posizione privilegiata di Serra delle Concazze, un crinale affacciato sulla valle del Bove a quota 2150 metri.




In cammino nel fitto bosco di Betulla Aetnensis,
specie endemica dell'Etna.





Sosta con foto a quota più alta,
dove le betulle hanno lasciato il posto
alla radente vegetazione pioniera.





L'ultima luce del giorno sul versante orientale
dell'Etna. Sullo sfondo, la costa ionica.
All'incirca al centro dell'immagine, l'edificio
del rif. Citelli da cui siamo partiti.





Cuscini di Spinosanto (astragalus siculus)
a quota 2000 metri.




Siamo giunti al crinale panoramico esattamente quando l'ultima luce della giornata tingeva di rosso le nuvole.




La Valle del Bove e la cima dell'Etna
ripresi da Serra delle Concazze, m.2150



La luce ha lasciato il posto a una penombra e poi all'oscurità, rivelando via-via ciò per cui siamo giunti sino a questo punto:









sopra: attività stromboliana dal N.Cratere di sud-est.

200mm, f/5,6 4sec ISO160
Per effettuare queste foto è necessario avere un treppiede
e soprattutto mettere a fuoco manualmente quando c'è
ancora abbastanza luce per farlo.
La foto è scattata in modalità M = manuale.



Vorrei descrivere i boati che accompagnavano questo spettacolo della natura, ma non posso. Vorrei descrivere il rumore dei nostri passi sulla cenere vulcanica, durante il rientro tutto in discesa e tutto al buio sino alle auto.
Vorrei infine descrivere il nostro ritorno a Randazzo e la cena in una favolosa trattoria di tipica cucina locale - i piatti meravigliosi innaffiati da un vino rosso, a chiusura di questa splendida esperienza.

Vorrei dire insomma che: ci siamo goduti ancora una volta la nostra terra, la nostra Etna, il nostro cibo, la nostra vita.
Meraviglioso.



5 commenti:

  1. Spettacolo!

    Comunque, il ritorno al buio non è pericoloso? Anche avendo le torce, s'intende!

    Un saluto :)

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    1. No, il ritorno non è pericoloso più di tanto: torcia efficiente, passo tranquillo, ma anche il conforto delle applicazioni di orientamento per smartphone. Una manna dal cielo (anche in assenza di rete internet).

      Che spettacolo L'Etna...

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    2. Comunque questa in corso si può considerare come una mini-eruzione. Uno spettacolino di varietà.

      Nelle eruzioni serie ci sono proiezioni di lava a centinaia e centinaia di metri di altezza - massi grandi quanto un pullman scagliati nel cielo come niente fosse.

      Dal punto di vista "vulcanologico" è un bene che il vulcano si sfoghi, anche in modo notevole.
      Quelli da temere di più sono i vulcani silenti. Non estinti ma apparentemente innocui. Come il Vesuvio.
      Quando si decidono a sfogarsi, l'energia si libera in un colpo solo. E li c'è da correre molto rapidamente....
      (ammesso se ne abbia il tempo).

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  2. Io ascoltai il boati dello Stromboli.
    Ilrespiro della terra, come lo indicano i ginostresi.
    Lascia attonito.
    Ha lo stesso effetto di un firmamento.
    Al cospetto di ciò che è immenso, infinito.

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    1. In genere non si fa caso al fatto che le isole Eolie sono solo la sommità conica di colossali vulcani sommersi alti quanto l'Etna se non di più.
      A Stromboli dovrò andare, tanto più che sono a conoscenza di un bed and breakfast impeccabile e di miti pretese.
      Naturalmente a ottobre/novembre, che sono i mesi migliori.

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