Luglio esente almeno fino adesso dal malefico anticiclone africano. Clima favoloso, a volte umido ma mai insopportabile qui in campagna a 500 metri d'altezza.
Sveglia sempre all'alba alle 6 o anche un po' prima; decespugliato e rimosso crescite a metà dell'impianto di noccioli. Arance e limoni tutti venduti - gran cosa, questa. Mi ripago di qualche spesa e non mi affliggo a vedere i frutti in terra, perduti.
sopra e sotto:
settori di noccioleto ripuliti a dovere
Si mangia alla grande. L'uomo con il furgone sgangherato del pesce arriva fino a casa e compriamo alici - le nostre adorate freschissime alici da friggere e accompagnare con i limoni appena raccolti.
Abbiamo preparato piatti semplici con fiori di zucca e piselli:
E non ci siamo fatti mancare la fetta di pecorino locale acquistato nella tradizionalissima bottega-mescita di vini:
Ogni anno c'è qualcosa in meno (quest'anno gli agrumi) e qualcosa in più (noccioli carichi stracolmi), o qualche sorpresa. La sorpresa questa volta sono le pere antiche.
Generalmente gli alberi di pere o mele non sono una gran bellezza, e a dire il vero non lo è neppure questo colosso nerastro che si trova piantato da tempo immemorabile nella parte inferiore della proprietà:
Da indagini che ho fatto l'albero deve avere più di cent'anni e quello che ha prodotto da quando siamo qui è sempre caduto in terra o è stato attaccato da vespe ancora sui rami.
Questa volta la frutta è in massima parte intatta; basta usare una pertica per far cadere decine di piccole gustosissime pere che localmente sono chiamate 'Giardina' ma che abbiamo più ufficialmente identificato come 'pere Moscatello' - una varietà antica e ormai scomparsa dal mercato di massa.
Queste pere hanno un sapore ineguagliabile. Sembra di mangiare un succo di frutta concentrato con retrogusto vagamente alcolico. Sono anche velocemente deperibili - molto più delle pere tradizionali.
Recentemente il vecchio albero ha prodotto un getto laterale che dimostra vigore ma non credo fruttificherà perchè emerge a livello terra e non dall'innesto.
Il vecchio pero. A sinistra il nuovo getto; a destra il tronco
originario
Ieri pomeriggio dopo una giornata di intenso lavoro sulla terra ho raccolto diverse decine di pere. Eravamo io e l'albero da soli, mentre il sole scompariva dietro la collina.
Se solo potesse immaginare - chi 100 e più anni fa - piantò questo grande Pero, la mia soddisfazione oggi nel 2020 nel raccogliere e mangiare i suoi frutti.
E fotografarli con una Nikon, ottimizzare le immagini con il software Lightroom 3.0 e inviarle via Internet.
Che salto nel futuro per queste piccole pere.
Chi lo avrebbe detto?
Le pere antiche raccolte ieri.
100 anni e più di vita - e 100 altri ancora
ne auguro alla vecchia pianta
Le alici da friggere... bontà :D
RispondiEliminaCon limoni e pomodori freschi...
E il pecorino locale!!!
Foto splendide, splendido tutto, bravi :)
Mai avuto un luglio così mite. Oggi pomeriggio bicicletta.
EliminaGRAZIE, ciao!
qui si ingrassa solo a guardar le foto :D
RispondiEliminaBuongustaio anche tu, eh?
EliminaMeraviglioso il pane color oro.
RispondiEliminaOro locale nel vero senso della parola!
EliminaSenti...mi taliu li foto e ho l'acquolina in bocca.non ti posso dire....le alici fresche, fritte e innaffiate da lumie colte all'albero. Irresistibili. Minchia pitittu!
RispondiEliminaPiatti semplicissimi. Ma che sfruttano sempre risorse locali. Ogni giorno mangiare qui è una favola.
EliminaMinchiuni campassi cent'anni ca'!
> Sono anche velocemente deperibili
RispondiEliminaQuesto è il motivo per cui nella GDO semplicemente molte delizie non ci sono e non ci possono essere.
Se volessimo adottare il motto "Sei ciò che mangi" questa potrebbe essere una spiegazione per il peggioramento, in media, della qualità delle persone.
Probabilmente il gusto più intenso di queste pere è dovuto anche a prodotti di deperimento alcolico.
EliminaChe frutta. Mai vista roba così.
Alici freschissime fritte, con la fragranza, i profumi del limone appena colto. Da andar fuori di melone!
RispondiEliminaLupaccio, è un piacere il solo leggere tutto ciò!
Buondì
Ah se qui potessimo condurre insieme le terre - e gioire ogni giorno della Bellezza. Una comunità agricola ci vorrebbe. In cui ognuno ha il suo spazio e non disturba gli altri componenti.
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