mercoledì 12 aprile 2023

Adriatica 2023, consigli di viaggio.

 

 


 
 
 

 PERIODO DELL'ANNO IN CUI (NON) VIAGGIARE

Premetto che personalmente non farei questo viaggio in piena estate = luglio e agosto. Tutto l'Adriatico è un immenso susseguirsi di campeggi, stabilimenti balneari, locali di ogni genere, alberghi di ogni tipo. Quando questo numero incalcolabile di strutture apre a pieno regime, un fiume umano si riversa per ogni dove.

Nel corso del viaggio ho già visto molti più turisti di quanto pensassi in città come Parma, Modena, Bologna e più generalmente in Puglia. In estate non oso immaginare cosa ci sia.

Quindi io mi tolgo tanto di cappello ha chi ha avuto l'animo di percorrere in bici l'adriatica in estate - francamente, ripeto, non è un periodo dell'anno che prenderei minimamente in considerazione. Non foss'altro anche per il caldo, che io detesto.

 

 

 ALLENAMENTO, CONDIZIONE DELLE STRADE

Adriatica 2023 è stato essenzialmente un viaggio con tantissima pianura. Sono arrivato alla partenza con un allenamento di circa 1200 chilometri in bici da corsa. Per testare il nuovo assetto da bikepacking, di cui parlero più avanti, avevo anche fatto una 'due giorni con tenda' sulle prealpi varesine ad inizio febbraio -

Le uniche parti in salita degne di nota sono: a nord di Pesaro, dove si hanno due opzioni: scegliere la strada poco trafficata e panoramica del parco regionale del Monte San Bartolo, o tirare dritto lungo la statale Adriatica, la SS16. Ho scelto la seconda opportunità. Ci tengo anche a precisare che la stessa statale, nel mese in cui ho viaggiato io, è infinitamente più rassicurante di quanto pensassi in termini di traffico; presenta sempre un largo margine e un asfalto perfetto. Ovviamente nei mesi estivi il volume di traffico come minimo decuplicherà.

 

Altra salita degna di nota può essere quella del Gargano. Se il promontorio non interessa lo si può saltare a piè pari mediante la provinciale 28 'Pedegarganica', liscia e perfetta, che proietta velocemente e con basso traffico verso est in prossimità del Golfo di Manfredonia.

Può risultare un po' impegnativa la salita che porta da Monopoli ad Alberobello, che giace su un altopiano a oltre 400 metri - Ma a quel punto sia l'allenamento sviluppato giorno dopo giorno su strada sia la bellezza del paesaggio dei trulli saranno da balsamo alla fatica.

Il tratto tra Falconara Marittina e Ancona, trafficato e pieno di svincoli disumani, si può evitare con pochi euro di treno regionale per Porto Recanati: un cambio (di soli 5 minuti) ad Ancona ed è fatta. Stazioni di F. e Ancona prive di ascensori.

 

 


 sopra: meraviglioso tratto solitario e "desertico" lungo la costa orientale pugliese


Le strade che ho trovato in condizioni peggiori sono: in Puglia tra Lesina e Poggio Imperiale-Apricena (cave di marmo, camion, asfalto dissestato e degrado); il tratto costiero tra Porto Cesareo e Santa Maria di Leuca (innumerevoli cantieri e interruzioni, asfalto fortemente dissestato). Attenzione anche al tratto Manfredonia-S.Margherita di Savoia (margine inesistente e strada stretta, rettilineo che incoraggia gli automobilisti a correre).



CICLABILITA'

Questo viaggio è stato pianificato a tavolino proprio per massimizzare la ciclabilità = percorrere più piste ciclabili possibile. A questo scopo mai saranno abbastanza i miei elogi per il software e relativa applicazione che permette questo: Mapy.cz

A differenza di altre applicazioni, Mapy segna con diverso colore (il rosa) qualsiasi percorso  destinato in tutto o in parte alla bici. Dalla porta di casa all'arrivo il tracciamento trova automaticamente la strada migliore in quel senso. Sul manubrio ho installato un supporto per smartphone che è stato la Vita, la Verità, la Via dal primo all'ultimo chilometro:

 



 

Navigare in questo modo ha sancito l'addio definitivo a cartine, dubbi, fermate, richieste di spiegazioni; per non parlare dei percorsi già pianificati nei centri storici: "tra 20 metri gira a destra", "tra 150 metri alla rotonda vai dritto"... Una favola.

Per il resto: nel tratto padano esistono innumerevoli ciclabili che permettono di entrare e uscire (vivi) dalle grandi città. Menzione speciale alle ciclabili di Treviglio e soprattutto Modena. L'asse adriatico fa capitolo a sè. Io l'ho percorso da Cervia in giù ed è stato un paradiso sino al Molise a meno di sporadici "blitz" sulla statale, che non mi hanno mai impensierito.



 

Le ciclabili sono larghe, perfette - spesso e volentieri separate dalla strada da robusti cordoli di calcestruzzo. Si fanno largo tra lungomari interminabili e costeggiano stabilimenti balneari, piazzee panoramiche, giardini e bar di ogni ordine e grado dove è piacevole fermarsi. A sua volta, la larghezza dei marciapiedi/lungomare fa sì che i pedoni non invadano la ciclabile stessa come succede di solito.

Mantenete sempre LA DESTRA per evitare collisioni con chi viaggia con monopattini o rollerblade. Fatevi rispettare da chi provenendo in senso opposto invade la vostra carreggiata. Dotate la bici di un campanello per avvertire chi si ostina a procedere (chissà perchè) esattamente al centro oppure ondeggia rischiosamente di quà e di là.






Il non plus ultra si raggiunge in Abruzzo. Sono stati realizzati ponti specifici per pedoni e ciclisti che attraversano vari fiumi - sino allo spettacolare Ponte del Mare che scavalca il porto-canale marittimo di Pescara. Scopo di tutti questi ponti, che saranno costati non poco, è quello di evitare al ciclista di usare la statale tanto temuta. Inoltre proprio il tratto abruzzese è ricchissimo di palme, che danno un look piacevole, californiano, all'ambiente.

 

 





sopra: ponti specifici per soli ciclisti e pedoni


 

Menzione speciale per la Ciclabile Verde dei Trabocchi, che inizia poco a nord di Ortona e va avanti per decine di chilometri a breve distanza dal mare. Ricavata da ex ferrovia, larga e asfaltata color verde. Un paradiso di sicurezza e natura in cui come se non bastasse si resta affascinati dai numerosi Trabocchi, antiche macchine per la pesca che si protendono sul mare e sono sottoposte a tutela.





 

La ciclabile adriatica vera e propria finisce più o meno a Termoli. Da qui in poi diventa una "ciclovia" = si procede verso sud su strade normali. Per fortuna il traffico pugliese non è mai stato preoccupante e ho notato una elevata educazione verso il ciclista - molto più che in Sicilia.

Quanto detto però si riferisce al mese in cui ho viaggiato io, ossia marzo.

 

Un'ultima nota sulle strade riguarda le cosiddette 'complanari', come quella a sud di Bari. Si tratta di  arterie adiacenti alla statale 16, che in quel tratto è una vera e propria superstrada vietata alle bici. Nei fatti, queste 'complanari' si sono rivelate vere e proprie strade a traffico quasi nullo e dal fondo perfetto. La complanare est permette a chi sta viaggiando verso sud di raggiungere le vicine spiagge mediante le innumerevoli deviazioni laterali (quando esse non siano strade private).

 

 

PERNOTTAMENTI E ACCAMPAMENTI

Ho usato la tradizionale formula: due notti in tenda, una notte in albergo o B&B. Viaggiando a marzo, la sera fa freddo e la gente si ritira a casa = le spiagge rimangono deserte e si trasformano in un territorio infinito per il campeggio libero.

 


 

 



 

 

Svegliarsi la mattina e godersi l'alba sul mare dall'abside della tenda ascoltando musica all'i-pod è stato meraviglioso.

 

La necessità di ricaricare i vari dispositivi impone però di fermarsi anche in alloggi convenzionali. Per le prenotazioni (anche in giornata) ho sempre usato la piattaforma Booking.com

Nel periodo di bassa stagione moltissimi alberghi e B&B sono chiusi, ma il numero di quelli aperti resta comunque molto alto. Ho pernottato anche con 40 euro in alberghi bellissimi con colazione inclusa e cene a prezzo "politico". Qui riporto una lista di posti in cui mi sono trovato bene se non benissimo.

Lesina e Lecce sono invece località in cui mi sono fermato in strutture che NON mi hanno soddisfatto. Non ne citerò qui i nomi ma chi vuole dettagli può chiedermeli via email.


Strutture da me raccomandate:

- Albergo Ligabue a Gualtieri (RE), magnifico e restaurato di recente; pulizia assoluta e colazione ricca a buffet;

- Albergo Dea della Salute a Bellària-Igea Marina (Rimini), accoglienza calorosa "romagnola"; pulizia e stanza ampia, ricca colazione;

- Albergo Miramare a Pesaro, pochi Km a sud della città. Bellissimo, a poca distanza da un'immensa spiaggia, camera con vista mare, cena e colazione ottime. Mi raccomando i tappi per le orecchie data la vicinanza della ferrovia;

 


 

 

- Birilli B&B a Civitanova Marche, vicinanza al mare, colazione ricchissima;

- Albergo Terminal a Santa Maria di Leuca, il più bello del viaggio. Stanza da sogno con vista mare stile-Palm Beach. Colazione memorabile, accoglienza ottima, pulizia impeccabile.

 



 

una nota riguardo la colazione: se negli alberghi essa è ovunque di tipo "continentale" quindi abbondante - a partire dal Molise in giù i B&B usano spesso la formula del buono per far colazione a un bar. Significa: un cornetto e un cappuccino - con i quali noi cicloviaggiatori ci facciamo una pippa. Tenete conto di questo aspetto quando su Booking o altri siti viene sbandierato 'colazione inclusa'.

 

 

ASSETTO DELLA BICI, IMPRESSIONI

Bikepacking è un termine intraducibile. Potremmo dire: impacchettare ben pigiato il bagaglio per la bici. 

E' il primo anno che sperimento questa modalità e devo dire che sono soddisfatto. Ho risparmiato quasi cinque chili di tara e viaggiato molto più leggero e agile. 

 


 

Alla fine non ho mai staccato dalla bici due borse: quella alla sella - dove mettevo i vestiti; e quella al manubrio dove mettevo il cibo, il fornello la pentola ecc. - poichè risultano nei fatti (solo un po') più complicate da staccare e rimontare rispetto alle borse laterali tradizionali.

E' stato fondamentale portarsi la borsa cilindrica Ortlieb da 20 litri per avere capacità di stiva supplementare; in caso contrario non si saprebbe davvero dove mettere pacchi di biscotti, lattine, panini, frutta eventualmente acquistati. Anche la borsa al telaio è stata utilissima: vi ho riposto tutta una serie di piccoli oggetti e non mi ha dato nessun fastidio in termini di sfregamento alle gambe.

Nel corso di un viaggio in bikepacking si acquisisce via via l'arte di riporre, ripiegare, risparmiare spazio - tanto che quando si sarà raggiunta la perfezione... il viaggio è ormai finito.

 

 

sopra: l'assetto da bikepacking, con quasi tutto il carico davanti e nessuna borsa tradizionale

 

 

 COME RIENTRARE

Ultimo ma non ultimo, il rientro. Tema spesso taciuto invece importantissimo. Premessa importante: i treni veloci Frecciarossa, Frecciabianca ecc. accettano malvolentieri biciclette. Dovrebbero essere smontate e messe in una teorica "apposita sacca" (che costa l'ira di dio e uno dovrebbe portare con sè tutto il tempo oppure acquistare all'arrivo, sempre ammesso che la si trovi). Il motivo è che su questi costosi treni non vogliono sottrarre preziosi posti a sedere per fare spazio a inutili bici.

D'altro canto rientrare per tutta l'Italia su treni regionali si trasformerebbe in un incubo soprattutto se si è da soli - e francamente anche stanchi: innumerevoli trasbordi ansiogeni di materiale e cambi di treno nelle regioni più disparate. Si partirebbe la mattina e si arriverebbe chissà quando -


Il sistema che ho usato già a Trieste nel 2015 è: liberarsi di bici e bagagli inutili affidandoli a uno spedizioniere: GLS, UPS, MailBoxes o privati, così da rientrare in treno con uno zainetto e poco altro.

Attenzione a scegliere DOVE si trova lo spedizioniere: va scelto in città, non fuori - in zone industriali periferiche "a casa di Cristo" dalle quali sarà difficile rientrare, una volta rimasti a piedi. Parlo per esperienza! Per localizzare lo spedizioniere bisogna andare su googlemaps, centrare la città e scrivere: "spedizioniere". Una telefonata un paio di settimane prima di partire non guasta.


Per il rientro da Lecce ho scelto il privato Handboxes, che mi ha spedito la bici e i bagagli a casa già il giorno successivo !

Per il treno: ho preso il Frecciarossa Lecce-Milano Centrale, costo 109euro. Parte alle 8 e arriva alle 17 accelerando sino a 300 Km/h. Se si prenota qualche giorno prima, l'algoritmo vi "premia" trovando tariffe anche di 80 euro, il che è un vero lusso.

 

 

 

 

 



11 commenti:

  1. Leggo sempre con piacere... per ora, non sono nelle condizioni di programmare avventure simili, ma spero che un giorno comincerò a girare per la Svezia in tenda... e poi si vedrà :)

    Bellissime le foto, come sempre. Mi è piaciuta tantissimo quella del tratto solitario e desertico... mi ricorda certi posti della Turchia che quando ci passi per caso dici "fermiamoci qui" perché l'atmosfera è semplicemente magica, non vorresti andare da nessun'altra parte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Superato il tratto "desertico" insieme a Porto Badisco dove c'era un bar sulla strada. Tutto bianco con la possibilità di mangiare sotto un porticato. Era un tuffo negli anni 80 quel bar. Sono certo che ti sarebbe piaciuto. Ne sono del tutto certo.

      Elimina
  2. Aspettavo con trepidazione la relazione del tuo magnifico viaggio, dal momento che in autunno vorrei percorrere la Ciclovia dell'acquedotto pugliese. Parto quasi da zero e avrei mille domande da farti..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio. La ciclovia da Te citata io l'ho incrociata subito dopo il borgo abbandonato, ma non l'ho percorsa. È un' interminabile pista sterrata e spesso malandata, a quanto so, che rischia di diventare alla lunga noiosa perché procede sempre all'interno senza mai vedere il mare. Alla fine il bello della Puglia, a parte i centri storici e gli ulivi secolari, restano le scogliere calcaree dall'acqua polinesiana, spesso inaccessibili alle auto. Che in autunno, con certi cieli scuri, sono ancora più suggestive.

      Elimina
  3. Hai avuto problemi a trasportare l'attrezzatura fotografica ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho messo la reflex in una borsa supplementare presa al decathlon e attaccata al manubrio, un obiettivo 35mm dentro la borsa al telaio e il prezioso e costoso supergrandangolo sempre nello zaino giallo da ciclismo, sulla schiena. Treppiede trattenuto da corde elastiche, portabagagli anteriore.

      Elimina
  4. Molto positivo il fatto che in centro e in meridione abbiano costruito delle ciclabili di buona qualita'.
    La fonte la considero... autorevole! :)
    Invece non ci siamo ancora con bici e ferrovie: mi risulta che in Germania da tempo anche i convogli AV (ICE) possano trasportare biciclette.
    Le colazioni (con buono) al barre son penose.
    Muoversi in bassa (bassa? direi quasi nulla!) stagione fantastico.
    Grazie per il bel resoconto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai perfettamente capito cos'è stato più bello: muoversi in bassa stagione, con gli alberghi vuoti e a basso prezzo - e il mare ancora "invernale"

      Elimina
  5. molto interessante il tuo resoconto di viaggio e molto utili le mille notizie che fornisci.
    mi lascia perplesso la disposizione del bagaglio tutto sbilanciato sull'anteriore, non ti crea problemi di guidabilità?
    massimolegnani
    (orearovescio.wp)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È stato il primo anno che ho viaggiato con quell'aspetto. Ero perplesso anch'io- invece ho constatato che la guidabilita' era ottimale, nessun problema. Grazie, buon viaggio.

      Elimina