I Nebrodi te li devi conquistare: non tanto per la fatica quanto per l
'orientamento. La segnaletica in questa parte del Parco è nebulosa, insufficiente, assente. L'importantissimo bivio di Portella Mitta, da cui iniziano la dorsale dei Nebrodi e il sentiero Italia, non è affatto segnalato. Capita spesso di finire su strade sbagliate, come è successo a me nel corso di questa gita - in compagnia di Littoria, questa volta.
Ho dedicato questa giornata fotografica a seguire l'alta via dei Nebrodi da Floresta al lago Cartolari, muovendomi in media a 1300-1400 metri di quota. I panorami, i paesaggi sono stati straordinari - complici i colori autunnali e l'atmosfera a volte nebbiosa e offuscata, di sapore scozzese.
Lasciata l'auto a Floresta ho iniziato a pedalare e ho raggiunto P.lla Mitta, dove l'inizio del percorso è chiaramente indicato:
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catafalco a tre posti destinato in epoca passata a ospitare cartelli indicatori |
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altro mirabile esempio pochi chilometri dopo, di indicazioni per l'escursionista |
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all'inizio del percorso - alba sulle montagne |
Dopo qualche chilometro, a causa dell'ennesimo segnale mancante, sbaglio clamorosamente strada. Scendo per una serie di tornanti tipo Stelvio, perdendo parecchia preziosa quota. Quasi in fondo all'imbuto mi accorgo di avere sbagliato; impiego oltre tre quarti d'ora a risalire, sudando, maledicendo e recitando giaculatorie.
Incontro un vaccaro su un fuoristrada che mi conferma che la strada che dovevo seguire era un'altra, quella a sinistra, semioccultata da un boschetto di pioppi e dissestata.
L'uomo mi snocciola la solita lagna sicula: "
lo Stato ci ha abbandonati, le strade non le ripara nessuno" - già, penso io: però i generosi contributi UE per il bestiame ve li siete presi; e il grosso fuoristrada su cui siedi te lo ha comprato la Regione...lasciamo perdere.
Procedo in salita verso Portella Dagara, poi dopo chilometri di sterrato e altri bivi non segnalati incontro il primo cartello del sentiero Italia, che mi sembra un'apparizione mistica; lo tocco per accertarmi che sia reale.
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i resti del cartello in prossimità del quale ho sbagliato strada |
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finalmente si degnano di indicare qualcosa |
Dopo un altro bivio reso incerto dalla mancanza di segnali, scendo di quota fino al Lago Cartolari, dove esistono un rifugio (chiuso) e un'area attrezzata. Mi fermo a mangiare e ad ascoltare musica, beandomi dell'atmosfera autunnale del posto. Incontro solo dei cacciatori che provengono a piedi dalla zona A, quella di massima protezione. Sembrano scocciati di avermi visto - forse cacciavano in zona dove è proibito. Già, forse.
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il lago Cartolari nella sua livrea autunnale |
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colori d'autunno nei pressi del lago |
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pranzo frugale |
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ora di ripartire |
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questa, insieme alle altre, la manderò a chi gestisce la segnaletica del Parco |
Nel primo pomeriggio le nuvole si fanno basse, la visibilità diminuisce drasticamente. La luce però c'è ancora, e mi regala fotografie dalle atmosfere rarefatte.
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procedo nella nebbia |
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vallate sconfinate ancora da colonizzare |
Nell'ultimo tratto inizia a piovere. Non penso più alla fatica, la pioggia gelida mi mette le ali ai piedi. Rientro a Floresta concludendo una giornata avventurosa, comunque bellissima. Un altra monetina nel salvadanaio dei bei ricordi. Il mio è quasi pieno.
E il vostro ?
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soluzione all'indovinello: "città della PROVOLA" |
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