[...] "La quinta mina italiana brillò alle 17 e 30 del 5 marzo, mentre all’aperto infuriava una tormenta di neve. La quarta e decisiva mina austriaca esplose alle 4 e 30 del 13 marzo: 50 mila chili d’esplosivo suddiviso in due cariche distanti 26 metri l’una dall’altra. Il Dente Italiano venne sommerso da un mare di fuoco ‐ con fiammate lunghe anche 30 metri ‐ e le urla dei soldati intrappolati tra i massi si udirono per i due giorni successivi".
Dobbiamo, a un certo punto, assegnare delle priorità. Per quei luoghi da visitare almeno una volta nella vita.
La Piramide di Cheope, forse.
La torre Eiffel, forse.
Il Grand Canyon, forse.
O forse, come Italiani, il Pasubio.
Sì, il Pasubio va visto almeno una volta nella vita.
Tutto il resto, almeno per me, va in secondo piano;
si parte domani.
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