sabato 17 settembre 2016

A piedi nelle terre alte di Ucrìa, Nebrodi orientali, tra remote contrade dove il tempo si è fermato.



L'uva di quest'anno è davvero magnifica.


Verso la fine dell'estate effettuo sempre lunghe escursioni nel territorio dei Nebrodi. Da tempo avevo in programma questa lunga camminata nelle 'terre alte di Ucrìa (ME)', seguendo uno dei quattro itinerari messi a punto dalla ProLoco. Questa gita della durata di sei ore mi ha portato a scoprire strade nascoste e poco battute attraverso contrade dove il tempo sembra essersi fermato. Le foto non sono un granchè, solo documentative.



ESCURSIONE 4. LE TERRE ALTE DI UCRIA DA CONTRADA MARZANA A ROCCA GRILLA, m.1120



Marzana è una contrada immersa, anzi soffocata, nel verde dei noccioleti e dei boschi di castagni a pochi chilometri da Ucrìa, nei Nebrodi orientali. Quattro case abbandonate e nulla di più; l'unica strada asfaltata si inerpica stretta e tortuosa verso le quote più alte. Lascio l'auto e inizio a camminare nel fresco della mattina, allietato dal silenzio e dagli odori del bosco. 


Veduta di Ucrìa, m.700

In giro non c'è praticamente nessuno, solo qualche cercatore di funghi. Uno di loro, una specie di orso sudatissimo, mi mostra con orgoglio il minuscolo Porcino che ha trovato, annusandolo e carezzandolo come fosse un immenso tesoro -

Il sudato frutto della fatica: un mega-Porcino !



Procedo in salita sino alle 10, allorchè la fame inizia a farsi sentire. Raccolgo more dagli innumerevoli cespugli di rovi e faccio una sosta a base di biscotti locali e lattina di Coca Cola, una combinazione efficacissima per riprendere energie alla svelta.





Proseguo per chilometri su strade affatto deserte e dalla scarsa manutenzione. Incontro una sola auto: una vecchia Mercedes bianca lucida come nuova, targata Catania e guidata da un anziano in compagnia di altre tre donne pure loro anziane. La ultraottantenne che siede dietro mi guarda con una faccia come se avesse visto un Ufo. Da queste parti nessuno concepisce la camminata a piedi come sport o svago, e quando incontro gente del posto la domanda è sempre la stessa: "a piedi ? ma perchè ?"...


Intorno a mezzogiorno raggiungo il punto più alto del percorso, circa 1100 metri di quota, in una valle destinata a pascolo e seminativo poco a nord del centro di Floresta, che è il comune più alto della Sicilia. Parlo a lungo con un allevatore di vacche che mi narra episodi ripetuti di furti di bestiame.




Per un breve tratto rientro sulla strada nazionale 116, ed è come uscire da un mondo e tornare in un altro. Mi fermo a mangiare un semplice panino nei pressi della Baracca Du Rizzu, una delle tante trattorie rustiche disseminate su queste montagne.

Un'ora di pausa e inizio la lunga discesa verso il punto di partenza. Serro Bellino è un bosco fittissimo di castagni, pini e noccioli in cui la strada entra come in un tunnel. Molti noccioleti sono sorprendentemente curati da squadre di operai che potano e ripuliscono delle proprietà in modo meticoloso.
Scendo di quota bruscamente e il caldo aumenta. Finalmente riguadagno la strada provinciale che mi riporterà al punto dove ho lasciato la macchina. Le gambe ormai vanno avanti da sole.

Noccioleti in contrada Serro Bellino, m.900



Alle 15 sono di nuovo a Marzana, di cui esploro le case dalle finestre sprangate da chissà quanto tempo. Un cartello arruginito sulla destra segnala la vecchia fermata di un bus: 'Marzana scuola'. Si vede che uno degli edifici era una scuola: immagino il rumoreggiare dei ragazzi, in una mattina di settembre di tanti decenni fa. La vita che c'era qui. Le scale, le porte, i muri, la gente che viveva in questa contrada ora soffocata dai rovi e silenziosa. Il tempo che fu.

Ho camminato per più di sei ore in un angolo di Sicilia che più verde di così non si può.
Ho camminato in un altro tempo.




in alto: il piccolo nucleo di case in disuso di Marzana.
L'edificio con pietra a vista sulla destra doveva essere la scuola.



CURIOSITA'.
La minuscola frazione di Marzana fu teatro di una vicenda di grave errore giudiziario risalente al 1945 e riportata in questa pagina.



COME E DOVE.
Il lungo percorso che ho fatto si svolge per il 95% su strade asfaltate a scarsissimo traffico; forse è più adatto alla bici da montagna o ibrida più che al puro camminatore, ma è solo una mia opinione. Esso è il quarto degli itinerari proposti (intelligentemente) dalla ProLoco di Ucrìa (ME) e reperibili a questo indirizzo internet.

4 commenti:

  1. Tutto bello, a parte il fungiàt😨

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    1. bè,dai... il suo fungo se l'era guadagnato, è il caso di dire: con tanto sudore!

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  2. però la lattina di cocacola... da te non me la aspettavo...! GONFIA!!!!

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    1. Dai, un po' di indulgenza...! Una piccola lattina non ha mai fatto male a nessuno. Lo zucchero che contiene entra in circolo subito, è quello che ci vuole.
      In genere anzi prediligo il Chinotto sanpellegrino, lo trovo ancora più buono.

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