mercoledì 7 settembre 2016

Raccolta delle nocciole 2016 a conclusione.




Annuncio all'Italia e al mondo che la raccolta delle nocciole 2016 a Lupolibero è terminata. Annuncio altresì all'interminabile schiera di quelli che "non ne vale la pena-chi ve lo fa fare-lasciate perdere" che:

quest'anno la raccolta è stata deludente, e lo stesso dicasi per il prezzo di vendita.

Soddisfatti ? Contenti ?

La maturazione delle nocciole è stata rovinata da un caldo malefico di Scirocco intervenuto a Luglio; innumerevoli frutti sono stati abortiti anzitempo, e quello che è maturato è andato a terra in anticipo. Anche le foglie sono cadute prima, quest'anno: ciò significa che la raccolta manuale ha/avrà una resa più bassa in quanto molte nocciole rimangono occultate dallo spesso strato di fogliame. Noi abbiamo raccolto appena in tempo, ma nelle campagne vicine, dove non hanno neanche iniziato ( forse perchè aspettano il passaggio del Santo di turno ), la raccolta 2016 sarà certamente disastrosa.





Vendere a un intermediario è ovviamente penalizzante. Ma lo è anche il prezzo, quest'anno. L'intermediario ha dalla sua parte tre carte da giocare, tutti assi:

1) possiede i mezzi per trasportare e spedire al nord Italia ed Europa
2) l'anno scorso ( un anno ricco ) ha fatto scorte ingenti
3) se avesse poche scorte, fa comunque il prezzo che vuole, tanto con uno schiocco di dita fa arrivare un paio di Tir dalla Turchia e ai siciliani fa una pernacchia

Il 70% del mercato mondiale della nocciola è infatti in mano ai turchi. Non a caso quando nel 2007, se non ricordo male, il ministro Alemanno bloccò le importazioni da quel Paese, le quotazioni in Italia salirono a livelli record e da queste parti si videro anche gli ultraottantenni chinati a raccogliere noccioline per ogni dove.

...ma bloccare le importazioni è una cosa ingiusta ! Noi dobbiamo aiutare i Paesi in via di sviluppo, i Paesi che soffrono ! Dobbiamo fare i loro interessi, non i nostri - egoistici, di occidentali ricchi e benestanti, perdio!

SE NO FINISCE CHE NON CI DANNO LA MEDAGLIETTA DEL PREMIO BONTA' !!!

 Mica dobbiamo fare come quei fascisti degli ungheresi, che hanno un Governo con il pugno di ferro che fa gli interssi nazionali e viaggia con un PIL del 3% !!!

Che schifo il PIL del 3% !!! Noi vogliamo lo 0,3%... suona meglio con quello zero davanti...!





Io per quello che mi riguarda sono comunque soddisfatto. A raccogliere nocciole mi diverto, e udite-udite: quest'anno la schiena è come se nulla fosse stato. Neanche il minimo fastidio. Meglio così, no ? Si vede che "invecchiando miglioro" -

Con il ricavato finanzierò le prossime escursioni fotografiche, ce n'è d'avanzo -

E abbiamo iniziato a tostare le nostre nocciole. 
Il profumo che esce da quei barattoli non ha prezzo; le nocciole siciliane sono le migliori al mondo, altro che Turchia !

Alla prossima -




6 commenti:

  1. Non conosco la situazione e posso farmi un'idea solo leggendo le tue righe. Ebbene ,leggendoti, mi pare di capire che coltivare nocciole in Italia non sia una gran super-idea: gli sforzi (la pena) superano il guadagno (il valore), quindi viene fatto solo da qualche irriducibile che lo fa ,tra una bestemmia e l'altra, solo per arrotondare un po'. Non come vera e unica forma di investimento e sostentamento.
    Tu lo fai in parte per arrotondare e in parte per il piacere di avere le tue nocciole, ma se si dovesse guardare la cosa da un punto di vista imprenditoriale... le nocciole farebbero la stessa fine che i limoni hanno fatto nella conca d'oro di Palermo.

    Non sono certo felice nel dire una cosa del genere, perchè lo stesso discorso vale purtroppo per molte altre cose in Italia e quindi le aziende chiudono uno dopo l'altra.
    Al nord è impressionante la quantità di capannoni sfitti, con ormai le erbacce che crescono nei piazzali e i cartelli "affittasi" marci e crollati.

    Se le nocciole venissero sempre vendute a buon prezzo, anche la Nutella finirebbe per costare di più. Quindi a prima vista ci rimetterei io che compro la nutella.
    Però io penso che dovremmo smettere di basarci sul consumismo sfranato dove tutto deve costare pochissimo e deve rompersi alla svelta! Dovremmo tornare ai tempi dei nostri genitori, quando non si vendevano cinesate da cambiare ogni mese, bensì prodotti che costavano un occhio ma duravano tutta la vita.
    Ma cosa ci vuoi fare.....in un mondo dove ogni 6 mesi un qualche ricchione di stilista decide che va di moda un colore diverso e tutti si catapultano nei negozi per rifarsi (di nuovo) il guardaroba......

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    1. In linea generale fino a 10, 15anni fa la coltivazione delle nocciole era davvero redditizia in Italia e pure in Sicilia, seppur qui la vetustà degli impianti penalizzava già da tempo quest'attività. Andando indietro nel tempo, cioè 40 anni fa, chi aveva 20mila metri di noccioleto possedeva un tesoro, letteralmente.

      (La nocciola, attenzione, non serve solo a fare la Nutella, ma anche gelati, pasticcini, torroni, aromi ecc...)

      Quello che ha rovinato tutto, in questo come in altri settori, sono stati:
      1) l'ingresso della Turchia nel mercato internazionale
      2) la politica italiana che lo ha incoraggiato

      Perchè il punto 2)? ...risposta in breve: perchè in cambio dell'importazione di nocciole dalla Turchia, sacrificando e affondando questa fetta di agricoltura italiana, l'Italia vende alla Turchia macchine agricole per favorire Marchionne e la sua Fiat-Iveco.

      Si è passati da sporadiche, rare, politiche virtuose di difesa del prodotto nazionale ( come lo stop all'importazione di frutta secca dalla Turchia; Alemanno 2006 ), a politiche di "do ut des", non ultima la geniale trovata della Mogherini sul permesso all'importazione di olio d'oliva dalla Tunisia, che tradotto significa:
      noi italiani compriamo il vostro olio, voi magari non ci mandate qui qualche migliaio di vs. giovani immigrati disoccupati, come avete già fatto a febbraio del 2011.

      Nel 2006, per l'appunto, con lo stop alle nocciole dalla Turchia, il prezzo della nocciola siciliana salì di 4 volte. Qui si videro noccioleti ripuliti, decespugliati, liberati da rovi decennali; il territorio rivide per breve tempo la cura di un tempo - e questo significa anche: bellezza, pulizia e salvaguardia ambientale.
      Il prezzo della Nutella - quell'anno almeno - non subì variazioni al rialzo, perchè su larga scala intervengono fattori economici di livellamento dei prezzi del prodotto finale.

      Che costi di più o di meno, di Nutella se ne dovrebbe comunque mangiare poca, data l'introduzione, in essa, di grandi quantità di olio di palma.
      Forse, pertanto, un aumento consideravole del prezzo sarebbe fruttuoso in termini di salute.



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  2. Se la nutella costasse di più se ne mangerebbe di meno e questo sarebbe un vantaggio per la salute dei consumatori e del s.s.n.

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    1. L'aumento del prezzo di un prodotto di largo consumo ne scoraggia l'acquisto solo all'inizio e per breve tempo. Paradossalmente, l'aumento viene visto dal consumatore come un segno di pregio, di "prodotto di nicchia".

      Non a caso, tantissimi italiani a dicembre acquistano i Datteroni di Israele pagandoli a peso d'oro, e lasciano sul banco i classici Datteri tunisini, molto più a buon mercato.

      Il consumatore italiano è un gran viziato, e anche se spesso e volentieri lamenta "difficoltà e miseria" gli piace spendere, eccome -

      Sono d'accordo per il consumo di Nutella; se ne dovrebbe consumare poca (indipendentemente dal prezzo): contiene ingenti quantità di olio di palma.

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  3. Cmq il ragionamento di s.f. Non fa una grinza.

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  4. Ah mi sono dimenticata di dirti che se avessi un noccioleto non venderei neanche una nocciolina

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