venerdì 23 settembre 2016

La via della nocciola. In cammino tra le frazioni agricole di Tortorici, Nebrodi.






Il territorio del comune di Tortorici, città di 6500 abitanti nell'entroterra dei Nebrodi orientali in provincia di Messina, è caratterizzato da numerose frazioni sparse, molte delle quali in passato vivevano della redditizia economia della coltivazione della nocciola. Questo percorso da me ideato attraversa otto di queste frazioni e copre una distanza di circa 17 chilometri. Lo abbiamo testato ieri, camminando per più di 4 ore.



     Abbiamo lasciato l'auto presso la frazione Colla, poco più avanti di un agriturismo, e iniziato a percorrere la strada che scavalca l'alveo del torrente San Pietro e si dirige tra noccioleti e boschi di castagni per lo più in disuso verso la frazione di Masugna, particolarmente bella perchè costituita da vecchie case d'epoca.

In cammino, all'inizio del giro.

il nucleo di case antiche di Masugna, m.900

Scemenze di epoca passata.



sopra: fraz.Masugna, un architrave con la data del 1907.
sotto: in cammino tra vecchie abitazioni e cataste di legna da ardere.





Lasciata Masugna, abbiamo incontrato subito un'altra frazione: Lembo, m.850, tutta costruita su un ripidissimo pendìo. La strada è molto scivolosa e in cattive condizioni. Incontriamo solo un paio di irriducibili anziani che vivono ancora qui in una grande casa di pietra ristrutturata.

Da qui è perfettamente visibile il brullo monte San Pietro, teatro della mia Microavventura #1.


In posa a Lembo, m.850 - sullo sfondo il Monte San Pietro.




sopra e sotto: curiosando tra le poche case semidistrutte
di Lembo, frazione agricola legata all'economia dei noccioleti.







La strada sale decisamente tra i boschi invasi dai rovi, poi passa da un ultimo noccioleto, quello più in alto e forse il più curato in assoluto: meritava davvero una foto.


sopra: "se tutta questa zona fosse così...": è la considerazione
che inevitabilmente facciamo - e fa - chiunque visiti la Sicilia.


    Siamo arrivati sul versante sud del monte San Pietro, a oltre 900 metri di quota. I noccioleti hanno lasciato il posto ai pascoli; fatta una sosta presso un grande abbeveratoio abbiamo attraversato un tratto molto isolato e selvaggio sino alla frazione di Pagliara Li Ceusi ( = pagliai 'i gelsi' ), sorprendentemente abitata da tante persone lusingate del fatto che qualcuno apprezzi questi posti e ci venga a piedi. Qualcuno ci ha chiesto se eravamo dei giornalisti.


Sosta con biscotti locali presso un grande abbeveratoio nella valle del torrente Batana.

La frazione di Marù, sull'altro versante della vallata a sud di Tortorici.
Pioverà o non pioverà ?

sopra: tra le case di Pagliara Li Ceusi, l'ultima frazione
prima delle montagne, a 905 metri d'altezza.

sotto: archeologia di un tempo con meno smartphones per le mani
e (forse) più felice.




     Alle 12, attraversate le altre due frazioni di Batana e S.Nagra e ormai in vista di Tortorici, si è scatenato un diluvio che in pochi minuti ha trasformato queste ripide strade in torrenti. Un uomo ci ha offerto di consumare il nostro panino sotto la tettoia di casa sua, al riparo dalla pioggia. Altri ci hanno gentilmente fornito conferma della strada del ritorno, in parte sterrata e disastrata, che risalendo faticosamente il corso del torrente San Pietro ritorna al punto di partenza. Non ho foto di quest'ultima parte del percorso; avevo accennato a una ripresa panoramica di Tortorici dall'alto sommersa dal diluvio, ma... sarei stato fucilato sul posto !

Mi accontento di chiudere con un'immagine delle montagne che fanno da sfondo a questi nuclei abitati, forse economicamente "poveri", ma di certo ricchi di memorie del passato e di persone gentili e ospitali che non hanno mai mancato di accennare un saluto e un sorriso ai camminatori.





AVVERTENZE E CONSIGLI.
Il giro è lungo circa 17 chilometri; la quota minima è di 500 metri (Tortorici), quella massima di 905 metri (frazione di Pagliara). Per il 90% il percorso è su strade asfaltate. Chi fosse interessato ai dettagli, scriva un commento e io replicherò in via privata o con un post scritto apposta -

Attenzione ai cani. I siciliani hanno la pessima abitudine di lasciare i cani liberi di vagare ovunque. I proprietari hanno lo stesso atteggiamento dei genitori di bambini piccoli: sono convinti che il resto del mondo ami alla follìa i bambini piccoli. Così, se il loro cane sbuca fuori di casa abbaiando e saltandovi addosso, essi si limiteranno ad assicurarvi che "non vi fa niente", con uno sguardo amorevole e sorridente. E va bè !
Il pericolo sono i cani da pastore, soprattutto se in due o in tre, allorchè subentra in queste bestie la legge del branco. In media si ha un incontro ogni 5 chilometri, quindi preparatevi a mostrare deterrenti vari: bastoni o pietre. Procuratevi una scacciacani e sperate di uscirne indenni. Se scrivo questo post è perchè finora mi è andata bene... (purtroppo è così !).


procuratevi una pistola scacciacani e tenetela a portata di mano !

2 commenti:

  1. Sempre a spasso! E io lavoro!
    Ma la pistola è per i padroni dei cani?

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    Risposte
    1. Io da buon ciclista e camminatore i cani li ho sempre detestati. Sempre agitati, spesso puzzolenti, sempre aggressivi e sovraeccitati, quanto non li sopporto !

      Ma quello che mi dà più fastidio è l'atteggiamento di certi padroni: il loro cane del caz...o mi salta addosso, mi lecca e quasi quasi vorrebbe abusare di me sul posto, e loro con quella faccia sorridente e benevola da idioti a guardare la scena senza intervenire, convinti che per me sia un momento di divertimento...

      (la scacciacani è per i cani e basta, ahimè) !

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