Abbiamo raccolto dell'origano selvatico e l'ho messo ad essiccare nel locale della legnaia, dove la luce dell'alba entra da una vecchia finestra che funge da meridiana del passare delle stagioni. Quante ne avrà viste questa stanza, e questa casa ? Innumerevoli - e io sono solo di passaggio, qui. "Proprietario" è un concetto burocratico, da codice civile - in realtà la terra è solo in prestito.
Com'ero "in prestito" io nella mia vita di prima, d'altronde. Chè presso le alte sfere sentivo sempre parlare di "nostro dipendente" e di "senso di appartenenza", concetti a me alieni. Io non sono mai appartenuto a nessuno, miei cari.
L'odore dell'origano selvatico - quello forte, siciliano, è inebriante. Io ho un olfatto molto sviluppato; vivo di odori e associo ad essi episodi o intere fasi della vita.
Le pere promettono bene, quest'anno. L'albero è strapieno e credo che a Luglio avremo un ottimo raccolto.
Mentre il sole è ancora basso all'orizzonte, mi reco alla sorgente a riempire sei bottiglie d'acqua. La radio parla di siccità in tutt'Italia, di bassi livelli dei fiumi. Fortunatamente questa fonte da cui mi rifornisco non pare averne affatto risentito: sempre acqua fresca e abbondante che fluisce h24 nell'antica vasca circolare di pietra scolpita da chissà chi.
La notte scorsa diverse piantine di pomodoro sono state danneggiate. Qualcuno ha mangiato le cime. Deve trattarsi del porcospino, è successa la stessa cosa tre anni fa. Vado a comprare nove metri di rete e la sistemo a perimetro sperando che blocchi l'incursione notturna.
"costruite ponti, non barriere", esorta qualcuno. Certo, certo... E io poi la prendo nel...
sopra: una delle sette piantine di pomodoro
danneggiate: il malefico animaletto
ha mangiato le cime
La rete appena collocata.
Ho trovato il tempo, ieri, di fare una nuotata a mare - l'unica in tutto il mese di Giugno. Non sono un grande amante del mare, ma ieri era davvero magnifico. Pace, silenzio, pochi avventori, acqua già calda e cristallina. Hanno avuto il buon senso di piazzare delle docce gratuite sulla spiaggia - gran comodità, questa.
E' ancora presto per continuare a falciare l'area del noccioleto. Avrei voglia di farlo, ma rischierei di vedere ricrescere troppa erba da qui ad Agosto. Quindi passeggio, innaffio, faccio sporadici piccoli lavori e leggo.
Mi sono seduto vicino ai grandi ulivi che due anni fa ci hanno dato un olio speciale. Lo scorso dicembre li ho fatti potare da T.
T. è un 47enne sempre sorridente e scattante; mai lamentoso e di una gran simpatia e di signorilità. Ben diverso da tanti altri che sono passati da qui, spesso importuni e indisponenti, o profittatori e furbastri.
T. ha fatto un ottimo lavoro con i miei ulivi. Ma non ne farà altri, nè da mè nè da nessun'altra parte. Ho saputo che ha avuto un ictus lo scorso inverno. Giace semiparalizzato in un letto d'ospedale, incapace persino di parlare. E io, libero dalla sovrastruttura del quotidiano che spesso impedisce di vedere chiaramente le cose, ho intuito subito che: sono state le sigarette a distruggerlo.
T. lavorava da quando aveva 14 anni, e presumibilmente fumava (e tanto) da quell'epoca = 33 anni di fumo accanito.
Mettici la predisposizione alla pressione alta, mettici le sigarette, ed ecco che arriva il colpo.
- che io questo non lo sto dicendo per vantarmi: 'oh, come sono stato bravo a smettere di fumare 15 anni fa' - ma è solo per ricordarci che:
- i polmoni umani non sono fatti per aspirare fumo
- non è vero, sebbene ci piaccia crederlo, che le malattie vengono sempre agli altri
- che la salute è un bene prezioso, e questo io l'ho scritto nella prima pagina di questo blog
- che quando stiamo bene dovremmo apprezzarlo e baciare per terra, invece di crogiolarci in lamentele gratuite
Brutta cosa fumare. Brutta cosa davvero.
Il gruppo di vecchi ulivi potati da T. lo scorso dicembre.