sabato 29 luglio 2017

Dettagli e sguardi. Luci e ombre. Vivere, profondamente vivere, su un pezzo di terra.






Questo è quello che vedo dal letto di questa stanza in questa casa di pietra che una volta era un magazzino per le nocciole, e prima ancora residenza di Baroni. Vedo luce che irrompe forte, alle 6 e trenta - il sole appena apparso dall'altro versante delle montagne.

La luce invade la casa, entra nell'altra stanza, dove faccio colazione.





Ho deciso di tenere pochi mobili, in questa casa - e pochi oggetti. Le dimore di campagna devono essere leggere, senza ninnoli inutili - vasi, vasetti, orci, pentole di rame appese, soprammobili - tutte cose che accumulano polvere in breve tempo. Mi piace così.





Stamattina i gatti non premono da dietro la porta chiedendo da mangiare: sono ancora mezzi rimbambiti dal sonno. Sono le 7 e c'è ancora fresco - faccio un breve giro nell'orto. Rientro a casa per una doccia.
Più tardi ritirerò i panni stesi ieri ad asciugare sul retro dell'edificio, e forse mi siederò un'oretta a leggere narrativa sulla poltrona di rattan semidistrutta che ho collocato all'ombra del vecchio aranceto piantato più di un secolo fa. Da quel punto vedo uno scorcio di mare lontano.







 INCOMUNICABILITA', VOLENTE O NOLENTE.

Ogni anno è così. Finisco per fotografare dettagli. Non riesco a dare uno sguardo d'insieme, a ottenere immagini esplicative, chiare, di quanto sia grande questo posto - e meno che mai di quanta fatica ci voglia per metterlo bene in riga. Forse dovrei fare dei filmati, uno dei quali fatto con un drone.






Le tre foto sopra, ad esempio: sembra tutto "piccolo"; io che passeggio su un sentierino, un pezzo di noccioleto potato, il materiale di risulta ammucchiato. Sembra tutto "rimpicciolito", in fotografia.

C'è dell'altro, invece. Vicino a all'ulivo della prima foto indugio sempre, la sera - infatti sulla destra si vede un sedile: nessuno l'aveva notato, vero? - è uno spazio pieno di energia e dal quale torno a casa quando l'ultima luce del giorno svanisce. Il noccioleto ripulito nella seconda foto si trova nella zona alta del terreno, quella più difficile da falciare e potare; quest'anno l'ho anche rastrellata: come faccio a rendere l'idea di cosa significa rastrellare con un caldo a 38 gradi?
E il materiale di risulta, infine: come faccio a trasmettere la soddisfazione che dà, vederlo lì ogni giorno - testimonianza concreta delle cose che ho fatto ?


Ritorno ai dettagli, sempre loro:

La luce del pomeriggio che filtra dai rami e si proietta a lato di una vecchia finestra, alle 5 e 45 precise.





Un ulivo secolare che prima era circondato da erbaccia alta quanto me, e adesso è anche Lui elemento di questo parco naturale. Silenzioso e grato.





Due anni fa quest'albero mi ha dato un olio con cui ho condito due fette di pane casareccio ancora caldo e a cui ho aggiunto dell'origano di Sicilia.





Sul retro della casa è giunta l'ombra. Passo una mezz'ora a tagliare rami di nocciolo con la motosega. Accatasto i pezzi a lato; inizieranno ad essiccare al sole di Agosto. Un'altra foto.
Ma essa non rende l'odore di legna appena tagliata che sento anche a dieci metri di distanza, e alle volte, portata da un soffio di vento e attraverso la finestra, sin dentro la cucina di casa.

La campagna, la propria terra, va vissuta.







4 commenti:

  1. Bellissime quelle due stanze che hai fotografato; sono una sostenitrice dell' essenzialità, purtroppo non altrettanto mio marito. Questioniamo perché io non sopporto i soprammobili mentre lui riempirebbe la casa di #fesciate#.
    Per quanto riguarda i dettagli, penso che siano proprio essi a fare la differenza.
    Ci pensavo proprio oggi, rispetto a un incontro fatto ieri in montagna, pensavo addirittura di scriverci un post, ma con il telefono non mi garba.
    Mi chiedo come fai a lavorare con quelle temperature.
    Io sono in vacanza in Carnia e da due giorni soffro il caldo ma per fortuna la casa che abbiamo affittato è vecchia e freschissima.

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    1. Ciao, mi fa piacere sapere che siete in vacanza in Carnia. Lì si trova il mitico Pecoranera, precursore (vero, mica come me) della decrescita. Da anni però non scrive più nulla sul suo blog, peccato -

      La casa, in generale, per me dev'essere leggera. Non dico di arrivare al minimalismo assoluto che poi ficisce per sfiorare il ridicolo, ma meno roba uno ha, più è facile pulire. Se hai una libreria piena di ninnoli o una miriade di oggetti, sarai meno incoraggiato a spolverare perchè dovrai spostare da A a B e poi da B ad A un sacco di oggetti. Io inoltre sono allergico agli acari della polvere. Le case di campagna accumulano polvere ancora più velocemente. Se uno le ammorba di oggettistica, è la fine.

      Scrivi pure dell'incontro fatto in montagna, mi piacerebbe sapere la Tua teoria dei dettagli.

      Il caldo è opprimente. Detesto l'Estate, e questa in particolare. Si alternano 5,6 giorni di caldo a 38 gradi con 4 giorni scarsi a 25 gradi quando va bene. Il lavoro in campagna non è continuo; arriva a dei massimi poi c'è meno da fare. Come adesso. Fino al 18 Agosto c'è poco da fare, solo attendere la caduta delle nocciole.

      perchè proprio il 18 Agosto? perchè le nocciole per misteriosi meccanismi naturali iniziano a cadere significativamente solo da quella data, e indipendentemente dal clima presente o passato.

      Comunque sto caldo mi sta facendo andare in depressione. Ho zero voglia di fare escursioni, di esplorare. Mi sto avvitando in una spirale di accidia senza precedenti...

      Un caro saluto -

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  2. Fa quello scherzo anche a me, perciò invidio le persone che non soffrono il caldo. Tipo mio zio Giovanni, 78 anni, che stamattina ho trovato nell'orto di mia mamma a togliere l'erba. Era bello fresco, mentre io dopo 10 minuti già bagnavo -letteralmente - col mio sudore i cornetti che stavo cogliendo. Mi ha detto che di notte ha dormito quasi sempre con la coperta!
    Interessante questo Pecora nera, l'avessi saputo prima sarei andata a comprare qualche prodotto, sono passata da quelle parti proprio qualche giorno prima.
    Mi piace fare acquisti da piccoli produttori locali.
    A marzo sono andata in Trentino e ho fatto il diavolo a quattro per riuscire a trovare un produttore bio. Dopo lunghe ricerche ce l'ho fatta, ho riempito il baule della macchina di mele e sono tornata molto soddisfatta.
    Anzi ti dirò di più: la visita a quella piccola azienda agricola sulle rive del lago di cles è il ricordo più divertente e piacevole di quella mini vacanza.

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    1. Pecoranera è un ragazzotto che faceva l'informatico e un giorno ha deciso che non ne poteva più, si è licenziato, ha venduto l'auto e ha iniziato a coltivare un pezzo di terra in Carnia. Gli eventi legati all'inizio di questo cambio di rotta furono letteralmente epici. Un breve filmato diffuso per il canale MTV di quello che faceva, decretò l'inizio della sua "fama".

      Un po' più tardi, le incertezze e i nervosismi seguiti al governo d'emergenza Monti, nel 2012, fecerò sì che l'idea virtuosa di decrescita venisse equivocata dalla massa ignorante come un ritorno al medioevo da evitare a ogni costo.

      Il link alla pagina web è: http://www.progettopecoranera.it/
      La sua azienda si trova a Raveo.

      Per quanto riguarda la visita alla piccola azienda di Cles, direi che sì, spesso e volentieri i ricordi più belli sono quelli o legati a cose raggiunte con difficoltà, o a diversivi, imprevisti, che allorchè finiscono bene, aggiungono un tocco di "non programmato" alla vacanza.

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