sabato 3 agosto 2019

Si può viaggiare "semplicemente" ? Senza strombettare l'ideologia di cui si è schiavi ?








E' possibile viaggiare, SEMPLICEMENTE, godendo e fotografando la Bellezza ?

E' possibile farlo senza il bagaglio ideologico del politicamente corretto ? Senza recitare il mantra del "mondo denza frontiere", dell'accoglienza, del sacro-migrante, delle colpe eterne da espiare - noi cattivi ricchi privilegiati ex colonialisti ?
E' possibile viaggiare senza ogni volta fare l'apologia del terzo mondo, narrando la sua innocenza in contrasto a quanto noi della "White Supremacy" siamo corrotti e cinici ?

E' possibile smetterla di farsi la foto accanto al murale sull'ex muro di Berlino con la bici carica di bagagli e approfittare del soggetto per la solita eterna sviolinata sulle meraviglie di una presunta "società aperta e multietnica" ?

E' possibile fotografare la Bellezza e basta, e finirla una buona volta con le altrettanto ossessive considerazioni sull'impatto dell'uomo, sul cambiamento climatico, sulla CO2 e i CFC e lo scioglimento dei fottuti ghiacciai e bearsi nel contempo degli altri due orsi avvistati sulle montagne della Bergamasca, dei lupi che ripopolano l'Appennino (che tanto poi chi se ne frega - mica siamo noi gli allevatori), degli squali bianchi che stanno ripopolando il mare del Canale di Sicilia pensando che ogni avvistamento serva a redimerci in merito al debito nei confronti dell'ambiente ?

E' possibile viaggiare, SEMPLICEMENTE, senza postare foto e testo in cui si proclama la propria natura bisessuale, la teoria no-gender, la propria sessualità "fluida", il proprio credo femminista, riuscendo chissà come a metterci dentro anche una strizzata d'occhio alla Resistenza partigiana (che male non fa...) e posando accanto a un furgone Wolkswagen con il simbolo Peace&Love in abito a fiori da finti hippie del terzo millennio ? Riesci a farlo, cara: di evitare queste buffonate ?

E' possibile finirla di sbandierare vegetarianesimo e veganesimo a 360 gradi, come se ogni germoglio di soia che si mangia al posto del petto di pollo costituisca un mattone in più sulla radiosa strada della redenzione dell'uomo inquinatore-consumatore-assassino-cancro del pianeta ? (l'uomo bianco e occidentale, beninteso).

E SMETTERLA DI SMERDARE PERSINO UNA BELLA COSA COME IL CICLOTURISMO CON QUESTE PAGLIACCIATE ANTIUMANISTE ?

Ecco, io penso che quando ci si libera del fardello ideologico sessantottino, incancrenitosi poi negli anni 70 e giunto a maturazione sino a noi con la sua costellazione di metaboliti, e SEMPLICEMENTE si gode il mondo senza tutti questi proclami da decenni preconfezionati da una certa "kultura", FORSE a quel punto si è veramente liberi - e veramente "se stessi".








10 commenti:

  1. Mi hai tolto le parole di bocca, l'altro giorno pensavo a quanto sarebbe bello leggere di viaggi in bici, pensavo le stesse cose, quando leggi di viaggi in bici se scrive una donna ti devi sorbire il femminismo ma non solo, ti devi sorbire anche il peso della sua femminilità per esempio se ti parla di fare la spesa all'estero essa in quanto donna non potrà fare a meno di parlare di cosmetici e altri stupidi prodotti che in viaggio che sia in bici, a piedi in macchina o in treno sono un peso in più sempre e comunque, anche i mezzi a motore hanno autonomie diverse a seconda del peso.
    Pubblico sul blog per me stesso e pochi eletti perchè molti dei miei lettori sono come hai scritto sopra, alle volte mi arrivano i mi piace sugli articoli, vedo chi l'ha messo, frugo sul profilo e ci resto male, ci resto male che anche solo per un attimo questa gente si possa mettere in parallelo con me. Non perchè io mi creda chissà chi, ma perchè io sono io e basta. Alle volte quando dici che vai in bici vieni accomunato a sti elementi. Alle volte penso che non solo nel viaggiare ma nella vita la maggior parte della gente non abbia carattere e debba seguire battaglie altrui create da altri, quando dicevo alla gente che stavo viaggiando per trovare casa e capire dove volevo abitare rimanevano scombussolate, non riuscivano a inquadrarmi, quando racconto del viaggio in Sicilia molti mi vogliono inquadrare nel riquadro dello sportivo, quando dico che non l'ho fatto per sport ma gli spiego che l'ho fatto per festeggiare l'acquisto di una casa rimangono altrettanto scombussolati e spiazzati, magari pensano "questo è scemo per festeggiare si va al ristorante con gli amici e si apre una bottiglia per brindare." Forse da sempre ma specialmente nell'epoca che stiamo vivendo avere un carattere proprio è una malattia, oggi che abbiamo mille strumenti che ci indicano la linea da seguire, crearne una propria è una malattia. Però alla fine...chi se ne frega? Ma chi se ne frega davvero, abbiamo la fortuna di poterci voltare dall'altra parte senza dover incontrare per forza gente di questo genere, abbiamo la fortuna di non dover incontrare per forza qualcuno se non per scelta... va tutta la comprensione del mondo e la vicinanza a chi tutte le mattine si deve sorbire la presenza di qualcuno che non ha scelto solo perchè non può fare altrimenti e magari la pensa allo stesso modo, io la ricordo ancora questa sofferenza e spero di non doverla provare più. A proposito di viaggi in bici, passavo da qui per leggere del tuo viaggio dall'Austria alla Slovenia, appunto perchè dai tuoi racconti non traspare alcuna ideologia ma solo un illustrazione di ciò che si è visto e apprezzato con impressioni del tutto personali e avevo voglia di rivedere quel racconto come quando rileggi un libro o riguardi un film..ora smetto di scrivere perchè al posto di un commento ne è venuto fuori un post nel post..Saluti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Decenni di lavaggio del cervello da parte dei media, della scuola, danno i loro frutti ormai. E vale per tutte le età.
      Quando ci vedremo ne parleremo in dettaglio.

      Elimina
  2. Purtroppo l'ipocrisia liberal-progressista, la dittatura della cacca del politicamente corretto, il conformismo per cretini appecoronati semicolti, il plasticame del progresso senza se e senza ma, sono in ascesa senza limiti, riguardano ogni aspetto del vivere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' stupefacente constatare quanto l'eredità del 68 ammorbi la società attuale.
      Ancora gente laureata, colta, con i capelli lunghi (femminilizzazione ante litteram), vegetariani (non faccio male al mondo), che fanno figli MA "mia figlia se ne andrà da questa Italia razzista e senza futuro (oikofobia, esterofilia, filosofia della fuga alla Gabriele Salvadores).
      Per non parlare della manfrina eterna del migrante, dell'accoglienza (sanare i sensi di colpa).
      Tutto materiale che negli anni si è fregiato del manto di "culturale", così che automaticamente chiunque la pensi diversamente è un "ignorante".

      Ogni occasione è buona per sbandierare queste stronzate - anche un semplice viaggio in bici diventa palcoscenico dinamico per esportare "kultura".

      ma per favore...

      Elimina
    2. Io non so perche' ci sia questo senso permanente di autoafflizione (che diventa, sul piano collettivo, l'autorazzismo, il razzismo anti italiano e anti europeo).
      Io osservavo, quando frequentavo quegli ambienti, frotte di persone che piu' avevano problemi e piu' erano moralisticheggianti, piu' non riuscivano a risolvere le proprie lacune e magagne e piu' volevano correggere il mondo. Frotte di grigiastri che mettevano politica, etica, impegno ovunque.
      Problematici e balordi che pensavano di essere la parte migliore della societa.
      Puoi immaginare...

      Elimina
    3. Credo che una persona colta come Te sappia da dove proviene la "autoafflizione". E' un metabolita della società occidentale avanzata. La società dell'Uomo Bianco evoluta, ex colonizzatrice, complessa, prevaricatrice.
      La consapevolezza di ciò ha prodotto un senso di colpa latente e generalizzato.
      E' quel senso di disagio che si percepisce ad esempio durante le feste di Natale, quando si ha la casa piena di luci, regali, beni voluttuari, cibi raffinati, e ci si ritrova davanti allo spot televisivo del bambino africano con la pancia gonfia eccetera.
      Chiunque, per un attimo tace e si sente in colpa.

      Ora immagina che questo sentimento in molti sia CRONICO.
      Le parole dell'attivista Carola fanno testo: "sono nata ricca, col passaporto giusto, nella parte fortunata del mondo"...

      Io nel 2000 andavo in pausa pranzo con un ex collega che faceva esattamente questi discorsi qui, inserendoli lui nel quadro di una specie di filo-islamismo.
      I successivi fatti dell'11 settembre e gli atti terroristici gli ridimensionarono un po' questa visione "indulgente" nei confronti dei paesi emergenti.
      Nei confronti dei quali, lo ripeto, noi abbiamo la colpa di ex colonialisti.

      Questo è anche il motivo per cui ogni singolo africano in più che arriva costituisce per certuni un mattone in più sulla via di una "redenzione" da tale colpa.
      E facci caso: è anche il motivo per cui alla sinistra di casa nostra non importa una sega di aiutare l'italiano senza tetto.
      Non è solo perchè l'immigrato fa "trend" più dell'italiano - è perchè l'italiano pur povero è COMUNQUE un privilegiato nato in Europa, quindi meno meritevole di aiuto.

      Elimina
    4. Ho reperito tre film sul malessere dell'occidente europeo - una specie di trilogia del malessere:
      1) Il deserto rosso, uno strano film con Monica Vitti sul disagio causato dall'inquinamento, girato in un'atmosfera inquietante e nebbiosa del nord Italia;
      2) Arancia Meccanica, il famoso documento sull'incattivimento della società, la violenza gratuita, l'omicidio per futili motivi;
      3) Cannibal Holocaust, un orrendo trash movie di fine anni 70 che chiude il ciclo: il fascino esercitato dalle società "primitive" reputate innocenti e immacolate; violenza e sopraffazione da parte dell'uomo bianco. Un inno supremo al malessere dell'epoca.

      Ma se hai tempo puoi leggere il libro che ho letto a dicembre dell'anno scorso davanti la mia stufa a legna:

      Politicamente Corretto, di Eugenio Capozzi.

      C'è TUTTO. Proprio TUTTO e oltre. Facevo i salti sulla sedia a ogni pagina.
      Un caro saluto.

      Elimina
    5. Grazie per il suggerimento sul libro di Eugenio Capozzi.
      Il politicmaente scorretto mi attira come nettare per le api.
      Il politicamente corretto e' una nuova forma di koglioneria conformista di massa, la cacca ipocrita ricoperta di colori arcobalenici.

      Elimina
    6. Guarda - io ho letto altri libri sull'argomento. A dire la verità non ce ne sono molti. Alcuni sono noiosi, girano intorno al problema senza mai andare veramente a fondo.

      Questo libro di Capozzi è fondamentale. Schietto, profondo, tagliente, vero. Lo rileggerei altre volte.
      Alla fine l'autore avanza ipotesi nel terreno tutto nuovo delle neuroscienze. E io pensavo: che c'entrano?

      C'entrano invece...
      Eccome

      Elimina
  3. Mi viene in mente in film di Forrest Gump quando si è messo a correre senza un motivo e tutti cercavano di darne uno.

    RispondiElimina