mercoledì 10 marzo 2021

Da Portella S.Marco alla masseria S.Francesco sui Nebrodi, tra querce secolari e boschi di conifere.

 

 


 

Un percorso andata e ritorno di 32 Km e 655 metri di dislivello da Portella S.Marco alla masseria di montagna di Case S.Francesco, nel settore orientale dei Nebrodi.

 

 

 

Parto alle 8 del mattino dai 1200 metri di Portella S.Marco, dove ho lasciato l'auto. Inizio la salita verso il primo tratto della Dorsale dei Nebrodi e il bivio di Portella Castagnera. Da qui inizia una discesa su pista sconnessa e irta di pietre che in 8 Km porta alla Caserma Forestale di Zarbata costeggiando il torrente Grassetta.

 



 sopra: paesaggio di montagna a Portella Castagnera, m.1351

 

sotto: al bivio per C.Zarbata, m.1091; sullo sfondo il grandioso Bosco del Flascio

 


 


Lasciata la Caserma Forestale mi dirigo verso la mèta di questa uscita: la masserìa di Case S.Francesco, isolata a 1270 m. di quota -

Il grande edificio si erge solitario su un altopiano esposto a sud. Attualmente utilizzata da allevatori, la masseria doveva esistere già cent'anni fa dato che viene topograficamente riportata su una guida che possiedo èdita nel 1919.

In giro non c'è anima viva - neanche gli allevatori i quali stanziano a valle essendo stagione invernale. Per me è una fortuna - mi risparmio di essere assalito dai soliti cani. I possenti muri dell'edificio recano ancora infisse le pietre per legarvi muli e cavalli; svettano due grandi canne fumarie e le finestre sono dotate di robuste inferriate. Chissà com'era l'aspetto di questo posto un secolo fa: la gente che lo animava, le coltivazioni...





in alto e in basso: la masseria S.Francesco, sul versante meridionale di M.Colla nei Nebrodi

 





Scattata qualche foto ritorno sui miei passi ripercorrendo la stessa strada fatta all'andata. Devo risalire la lunga pista pietrosa con pazienza e determinazione. L'aria fresca di montagna mi aiuta a non sudare e in qualche modo diminuisce la fatica -

Alle 13 riguadagno finalmente il valico di Castagnera e mi fermo a mangiare qualcosa nella bella pineta di Monte dell'Orso.




sopra: la risalita della valle del T.Grassetta, punteggiata da colossali querce secolari


sotto: in vista del valico di Castagnera e M.dell'Orso






So bene che quete immagini non corrispondono affatto al clichè della Sicilia: campi aridi, sole, mare ecc. - questa è la Sicilia montuosa, che adoro. La Sicilia di (relativamente) alte quote, dove il paesaggio assume un aspetto nord europeo e il freddo non manca.

Mi fermo a mangiare in una radura del bosco di conifere. Il profumo di resina di pino mi inebria mentre mi scaldo una tazza di caffè solubile. Questa pausa qui è meravigliosa - mi ricorda innumerevoli altri momenti come questo mentre ero in viaggio. 




 

sopra e sotto: la bellissima pausa-pranzo nel bosco di M.dell'Orso, m.1430

 





 

Finito di bearmi dell quiete profumata del bosco riprendo la strada: mancano solo cinque chilometri all'arrivo - e tutti meravigliosamente in discesa. Scendo a ruotalibera verso Portella S.Marco, salutando il vecchio lama nel suo recinto e concludendo questo bel giro sui "miei" Nebrodi. Complessivamente ho percorso 32 chilometri.



sopra: a Portella S.Marco, m.1200




Mappa del percorso (mapy.cz)


NOTE

- la pista che costeggia il Torrente Grasseta/fiume Flascio ha un fondo piuttosto pietroso;

- scarse possibilità di rifornimento, ad eccezione della Caserma Zarbata;

- ampio parcheggio libero a fianco della trattoria S.Marco, dove anche per mangiare mi sono sempre trovato bene.

 

 


3 commenti:

  1. Sto notando il tuo portapacchi anteriore.
    Io sono ancora molto fuori allenamento, ma i miei sogni sono orientati sempre al viaggio. E già sto cercando di farmi una cultura su portapacchi e borse per bici.
    Purtroppo io ho scelto una bici con forcella ammortizzata e questo riduce moltissimo le scelte. La mountain bike in generale è poco predisposta.

    Poi mi pare di capire che nel mondo delle bici non è come per le auto/moto dove esistono accessori garantiti compatibili con certi ben precisi modelli di veicoli: nelle bici i modelli (soprattutto di fascia bassa) nascono e passano ogni anno come i golfini sulle bancarelle dei mercati. E quindi gli accessori sono universali, ma che spesso richiedono adattamenti.

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    1. Occorre prima capire cosa intendi per "viaggio". Con tenda o senza? Di due giorni o di tre settimane?
      Nel caso di brevi viaggi di pochi giorni è sufficiente un portabagagli posteriore. Le borse migliori al mondo sono le Ortlieb fabbricate in Germania.

      Recentemente si è sviluppato il bikepacking che consiste, è vero, nel predisporre la maggior parte del carico davanti. C'è un mio post dello scorso giugno dove l'ho messo in pratica.
      Di grandissimo supporto è anche la borsa al manubrio, dove riporre materiale di uso continuativo senza rimestare dentro zaini vari.
      Se vai sul sito della Ortlieb trovi tutto.

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  2. Penso che ,per quel che devo fare io e per la sicurezza di continuare a farlo più volte, andranno bene quelle del decathlon (se le trovo compatibili).

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