mercoledì 3 marzo 2021

Su e giù per i Nebrodi. In bici da montagna sulla dorsale tra Castell'Umberto e Ucrìa (ME).

 

 


 

 

Riporto il resoconto di un'impegnativa escursione in bici sulle propaggini orientali dei Nebrodi. Questo percorso di quasi 40 Km e notevole dislivello costituisce l'estensione del mio consueto giro di allenamento.

 

 

Ore 8. Lasciata l'auto a Castell'Umberto (ME, 650 m.) percorro poco più di 11 Km sulla Statale 116 sino a Ucrìa (700 m.); il traffico è quasi inesistente e il dislivello irrisorio. Questo tratto di riscaldamento procede tra noccioleti e boschi di querce. Ampi panorami sulla valle del Sinagra.

 



 sopra: l'abitato di Ucrìa (ME, m.700)



Lasciata Ucrìa si sale decisamente. La strada è tutta esposta al sole; si oltrepassa la sorgente di Contrada Piano Muto e si guadagnano i 1000 metri, dove i noccioli lasciano il posto a boschetti di conifere e l'aria si fa più fresca. Al bivio per Floresta/Portella Rinazzo si procede a sinistra rimanendo sulla SS 116.





in alto: la Statale a sud di Ucrìa sino al bivio per P.lla Rinazzo, dove si trova la trattoria 'Du Rizzu'


 

Dal bivio seguono altri tre impegnativi chilometri sino a guadagnare il punto più alto del giro: Portella San Marco a 1200 m. d'altezza. Appena alle spalle dell'omonima trattoria si può visitare il sito preistorico della Rocca di S.Marco, una rupe di arenaria scolpita dall'erosione.




sopra: la Rocca S.Marco

 

sotto: il paesaggio di pascoli a Portella S.Marco, punto più elevato del giro





A questo punto inizia la parte "selvaggia" del percorso: duecento metri dopo la trattoria S.Marco si imbocca sulla destra una pista in terra battuta che procede in direzione nord. A breve il fondo diventa disagevole, scavato dall'acqua e fangoso sino ai piedi del versante ovest del Monte Cucullo ( = del cùculo).




 

Dopo aver superato un colossale pantano di fango si pedala su una strada lastricata stile "antica Roma". Difficile stabilire l'epoca in cui essa fu realizzata. Questo scenografico tratto dura per circa un chilometro in forte discesa - a tratti molto impervia. Se necessario occorre scendere dalla bici senza intestardirsi a rimanere in sella rischiando l'osso del collo.





 

Finito il lastricato, si arriva a Portella Rinazzo (m.1050) tra fitti boschetti di conifere. E' possibile fare una breve sosta in prossimità della terza e ultima trattoria del percorso, a destra della quale una sterrata riprende a salire in direzione della dorsale di Castell'Umberto.






 

1,2 Km dopo la trattoria di P.lla Rinazzo si imbocca una pista sulla destra che scende verso Ucrìa senza raggiungere il paese, mantenendosi poi a mezza costa. Si continua tra noccioleti e infine si affronta l'ultima fatica del percorso: la salita al valico di Quattro Finàite, sulla dorsale prima citata:



sopra: spettacolare vista di Ucrìa dal M.Castello (m.950)


sotto: il paesaggio spoglio e malinconico al valico di Quattro Finàite (m.1080)





A questo punto è fatta: venti minuti di brutale discesa (attenzione!) riportano a Castell'Umberto. Prima di giungere al paese ho fatto una breve visita al bel parco extraurbano. Al tempo in cui scrivo pare che esso sia fruibile, anche se i lunghi mesi di chiusura a causa della peste venuta dalla Cina hanno apportato una diffusa incuria, laddove in passato il posto in questione era pulito e mantenuto in stile-Trentino.

I giochi per i bambini giacciono inutilizzati - in giro non c'è anima viva; il laghetto è sempre lì, con gli alberi che vi si specchiano e le oche che fanno avanti e indietro chiedendosi, forse, che fine hanno fatto gli umani.


sopra: l'arrivo a Castell'Umberto e la conclusione del percorso con la visita al parco



Mappa del percorso (mapy.cz)



NOTE

- lasciata P.lla S.Marco, tratti estremamente fangosi sino alla base di M.Cucullo;

- percorso impegnativo che richiede un certo livello di allenamento e propensione alla salita;





3 commenti:

  1. Qui la musica è sempre la stessa: quando sono libero siamo arancioni/rossi.
    Meno male che ciclisti solitari non sono mai stati fermati, anche se non c'è totale chiarezza sulla regola che "si può uscire dal comune mentre si fa attività fisica con partenza da casa e rientro in giornata".
    Mi sa che questo we mi metterò i panini nello zaino e pedalerò dalla mattina alla sera.

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    1. La vicenda del ciclista solitario in zona rossa/arancione è stata chiarita dalla faq ministeriali. Me ne sono interessato a fondo e ho fatto degli snapshot sullo smartphone in caso di necessità (cmq mai serviti).
      In pratica puoi partire dal tuo comune e ATTRAVERSARNE altri (tutti quelli che vuoi) purché NON ti fermi a comprare una pizza al taglio, NON entri in un alimentari a comprare un panino o in un bar a bere un caffè eccetera. Fai sport e basta. (ovvio, ti puoi fermare per una pausa da solo e all'aperto!).
      Alla fine del giro devi rientrare da dove eri partito- cosa che tra l'altro si fa già nel 90% dei casi.
      Se ci pensi, è una deroga ragionevole e di buon senso, anche se di tempo per arrivarci ce ne hanno messo.

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    2. Sì, ho visto anch'io le faq ufficiali.
      Bene. Meglio che niente.
      Peccato sia tutto chiuso e non si possa incontrare nessuno, ma almeno mi faccio qualche bella sfacchinata.
      Per ora pioggia non è prevista.

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