sabato 26 novembre 2022

Sinfonia d'autunno. Le ultime foglie dei faggi?


 

 

La sinfonia d'autunno inizia a declinare. Il ripetuto maltempo a ondate ha spogliato le faggete e così bisogna affrettarsi a fotografare. Venerdì 25 novembre ho fatto una magnifica escursione sui Nebrodi in aree a me quasi del tutto note -

Ho lasciato l'auto nei pressi dell'abbeveratoio di Case Mangalaviti (m.1260; Longi, ME); tuttavia invece di procedere per la consueta pista che si inoltra nel bosco ho seguito una direzione meno nota che perde quota in direzione di Pizzo Mueli, di cui all'escursione dello scorso 20 novembre.

 

 



 

sopra: a pochi passi dalla partenza presso C. Mangalaviti


sotto: il complesso delle Rocche del Crasto ripreso da P.zo Mueli, m.1200




 

Proseguendo verso est sugli stessi passi della scorsa volta ho a un certo punto imboccato una pista forestale che da tempo contavo di esplorare: una sterrata che in poco più di 4 chilometri si collega alla Dorsale dei Nebrodi superando un dislivello di 450 metri.

Superata una casermetta forestale molto ben tenuta la pista guadagna quota dolcemente inoltrandosi in fitte faggete pochissimo frequentate e caratterizzate da un silenzio assoluto.

 


 

sopra: la casermetta forestale a 1330 m.


sotto: la solitudine della pista che conduce alla Dorsale





 

Intorno alle 11 e trenta ho raggiunto la ben nota Dorsale in località Serra Pignataro (m.1640), la quota più alta di questo percorso. Occorre sottolineare che il punto di collegamento non è di facile reperibilità soprattutto se si vorrebbe fare l'operazione opposta  cioè dalla Dorsale imboccare la pista in discesa. Di enorme utilità l'applicazione di orientamento gps.




 

in alto: in cammino lungo la leggendaria Dorsale dei Nebrodi lasciata Serra Pignataro.

 

 




 

Prima delle 13 ho fatto una meritata sosta-pranzo in località Portella Balestra (m.1560). A un certo punto ho sentito rombo di motori e pensavo fossero dei fuoristrada. Invece si trattava di due motociclisti bardati come se stessero percorrendo la Parigi-Dakar. 

A onor del vero, dopo le recenti rovinose piogge, la pista è piena di colossali pozzanghere e attraversata da innumerevoli torrenti.




 

Lasciata Portella Scafi ho camminato sulla bellissima pista che ri-conduce a Case Mangalaviti. E' questo un tratto dei più belli sui Nebrodi e che mai mi stanco di attraversare. Le faggete sono in qualche modo più riparate e offrono sempre uno spettacolo incredibile.





 

Per qualche minuto è poi giunta una nuvola che ha generato foschìa. Non aspettavo altro: la luce è diventata soffusa al punto giusto per fotografare con atmosfera "nordica" uno dei numerosi torrenti:





 

Nel tratto finale del percorso il sole è sceso ancora illuminando faggi, querce e piccoli specchi d'acqua. Come se non bastasse, anche il cielo ha fatto la sua parte:






 

Alle 16 ho raggiunto Case Mangalaviti dove avevo lasciato l'auto. Complessivamente ho percorso una quindicina di chilometri. Un giro bellissimo che mi ha fatto conoscere una nuova pista. Un appuntamento, in queste specifiche contrade, che non mi delude mai e che ormai costituisce una tradizione. Che belli i miei Nebrodi.

 

 

in basso: le Rocche d.Crasto e il Pizzo Mueli (m.1207) al tramonto







domenica 20 novembre 2022

Magico autunno: a piedi sui Nebrodi da Portella Gazzana al vecchio Passo Quarti.

 

 


 

 

Venerdì 18 novembre ho fatto una magnifica escursione in solitaria sui Nebrodi. Avevo scoperto questa carrareccia alcuni anni fa. Inizia poco più in alto di Portella Gazzana nel comune di Longi (ME) e si svolge a mezzacosta sino a un passo di montagna ormai in disuso.

All'inizio del percorso è visibile la cima appiattita del monte Sori (m.1835), la cima più alta dei Nebrodi. Procedendo verso est si passa a sud del pizzo Mueli in direzione di Portella Lastrà.

 



 

in alto: una delle frazioni montane di Longi e il Monte Sori


sotto: paesaggi boscati lungo il cammino





 

Questo percorso mi sorprende ogni volta. Paradossalmente riesce a essere anche più bello della classica Dorsale dei Nebrodi, la quale offre poche vedute aperte snodandosi quasi sempre entro fitte faggete. Qui l'occhio spazia verso il mare - ma non mancano bellissimi boschi i cui alberi, essendo a quota più bassa, hanno perduto meno foglie. In autunno lo spettacolo è semplicemente mozzafiato.





 

Lasciata Portella Lastrà (m.1172) ho proseguito verso un bivacco in pietra di mia conoscenza a quota più alta e discosto dalla strada principale. Trattasi di un posto che avevo visitato in bici anni fa e che mi era piaciuto. L'intenzione era di passare lì la notte - tuttavia data la mancanza di un caminetto o stufa ho optato diversamente.




in alto: il paesaggio brullo presso P.lla Lastrà e il bivacco in pietra


in basso: veduta dal bivacco




 

Finito di pranzare frugalmente sono quindi ridisceso e ho camminato sino al Passo Quarti (m.1240), dove in prossimità di un faggio solitario ci si immette verso l'area del monte Formisia e il territorio di Floresta. Questo passo risulta ormai in disuso. Ci sono molte ginestre a occultare il vecchio sentiero che scende verso un torrente. E' questo un posto che mi ha sempre attirato e in cui vorrei piantare prima o poi la mia tenda.




sopra: il faggio solitario al Passo Quarti e la vecchia strada che mena ancora più a est




La luce fa presto a svanire, a Novembre. Ritornato sui passi dell'andata mi sono diretto verso un primo bivacco in pietra dove pernottare più agevolmente. L'area è recintata, dotata di comodi tavoli e a brevissima distanza da una sorgente d'acqua.







Dopo una tisana con rosmarino del posto ho scattato qualche foto nelle vicinanze e ho acceso il camino.







 

Sorprendentemente all'interno della stanza c'era un segnale Internet sufficiente a permettere di vedere video su youtube. Per una rara volta ho così potuto cucinare il risotto con i funghi secchi guardando allo stesso tempo un film di viaggio e godendo del caldo del camino appena a lato: più lusso di così non si poteva.








SECONDO GIORNO


La notte non è stata per niente fredda. Ci hanno pensato i venti da sud a mantenere relativamente alta la temperatura. Venti che sono aumentati parecchio di forza dal sorgere del sole in poi, con raffiche oltre i 30 Km/h. 

 


 

 

Terminata l'abbondante colazione ho lasciato il bivacco intorno alle 7. Il vento molto forte faceva perdere foglie ai faggi in un turbinìo giallo tremendamente autunnale. Sperando di non ricevere qualche ramo rotto in testa ho riattraversato i torrenti incontrati all'andata e ho sostato presso un'altra area attrezzata di recente realizzazione.






 

I cieli sempre più scuri hanno offerto ottimi spunti fotografici. Bella la zona a sud di Pizzo Mueli, di grande vastità e bellezza cromatica:





Giunto ormai a poca distanza da Portella Gazzana dove avevo lasciato l'auto ho scattato le ultime foto al pizzo roccioso e alle montagne in lontananza. Il monte Sori era immerso in nubi scure e minacciose, foriere del maltempo di domenica e lunedì: è stata una scelta saggia quella di non proseguire in alto sulla Dorsale, dove probabilmente stava già piovendo. Complessivamente ho camminato per 18 chilometri.

 

 

sotto: sprazzi di luce sulla via del ritorno, e il pizzo Mueli a sud del quale si è svolta l'escursione







mercoledì 16 novembre 2022

Nebrodi: una breve escursione al lago Cartolari e alla sua area attrezzata.

 

 


 

 

 

Questo è l'anno delle escursioni a piedi: il caldo di ottobre non mi ha invogliato ad allenarmi in bici e così le due ruote hanno lasciato il posto alle camminate con zaino in spalla più o meno pesante. 

Martedì 15 novembre ho fatto una semplice camminata in solitaria nel territorio di Floresta (ME) con l'intento di fermarmi all'area attrezzata del laghetto Cartolari.

 


 


Quella di martedì era una giornata di brutta luce per la fotografia. Quella luce livida causata dalle velature alte dei venti da sud. Tuttavia il paesaggio ampio e suggestivo mi ha offerto qualche spunto:





sopra e sotto: in cammino nella valle del torrente Grassetta






 

Procedendo in salita su carrarecce a me note ho raggiunto la quota dei faggi a 1400 m. - qui ho incontrato due escursionisti tedeschi con pesanti zaini diretti oltre il lago Trearie, poco più in alto.





in alto e in basso: faggete in località lago Trearie, m.1430

 




 

Da qui al lago Cartolari il passo è breve. Vi sono giunto proprio a mezzogiorno dopo un tratto in discesa in una zona molto popolata da mucche e asini.




 

sopra e sotto: dalle Case Faranda al lago Cartolari

 

 


 


 

Che ci sia sole o nebbia, l'area attrezzata di Cartolari mi è sempre piaciuta tantissimo. L'essenziale è che sia deserta - non ci sia nessuno. Per questo vado sempre infasettimana - mai di sabato o domenica quando è più probabile trovare gente che arrostisce salsicce o fa casino.

L'area è recintata, dotata di vecchi tavoli all'aperto e di un edificio forestale. All'ingresso c'è un bellissimo acero tutto giallo e due enormi pioppi che prosperano grazie all'acqua di un torrente. Fare sosta qui è davvero bellissimo -




 

in alto e in basso: la sosta-pranzo all'area di Cartolari, m.1411

 




 

Terminato il breve pranzo mi sono diretto sulla Dorsale. Soffiava un vento da sud relativamente freddo a questa quota. La luce del sole si è addolcita mentre col passo lento della camminata raggiungevo l'ovile di Case Filippelli dove avevo lasciato l'auto.

 

 

in basso: le Isole Eolie viste da Portella Dagara (m.1427) e il tratto di rientro