La sinfonia d'autunno inizia a declinare. Il ripetuto maltempo a ondate ha spogliato le faggete e così bisogna affrettarsi a fotografare. Venerdì 25 novembre ho fatto una magnifica escursione sui Nebrodi in aree a me quasi del tutto note -
Ho lasciato l'auto nei pressi dell'abbeveratoio di Case Mangalaviti (m.1260; Longi, ME); tuttavia invece di procedere per la consueta pista che si inoltra nel bosco ho seguito una direzione meno nota che perde quota in direzione di Pizzo Mueli, di cui all'escursione dello scorso 20 novembre.
sopra: a pochi passi dalla partenza presso C. Mangalaviti
sotto: il complesso delle Rocche del Crasto ripreso da P.zo Mueli, m.1200
Proseguendo verso est sugli stessi passi della scorsa volta ho a un certo punto imboccato una pista forestale che da tempo contavo di esplorare: una sterrata che in poco più di 4 chilometri si collega alla Dorsale dei Nebrodi superando un dislivello di 450 metri.
Superata una casermetta forestale molto ben tenuta la pista guadagna quota dolcemente inoltrandosi in fitte faggete pochissimo frequentate e caratterizzate da un silenzio assoluto.
sopra: la casermetta forestale a 1330 m.
sotto: la solitudine della pista che conduce alla Dorsale
Intorno alle 11 e trenta ho raggiunto la ben nota Dorsale in località Serra Pignataro (m.1640), la quota più alta di questo percorso. Occorre sottolineare che il punto di collegamento non è di facile reperibilità soprattutto se si vorrebbe fare l'operazione opposta cioè dalla Dorsale imboccare la pista in discesa. Di enorme utilità l'applicazione di orientamento gps.
in alto: in cammino lungo la leggendaria Dorsale dei Nebrodi lasciata Serra Pignataro.
Prima delle 13 ho fatto una meritata sosta-pranzo in località Portella Balestra (m.1560). A un certo punto ho sentito rombo di motori e pensavo fossero dei fuoristrada. Invece si trattava di due motociclisti bardati come se stessero percorrendo la Parigi-Dakar.
A onor del vero, dopo le recenti rovinose piogge, la pista è piena di colossali pozzanghere e attraversata da innumerevoli torrenti.
Lasciata Portella Scafi ho camminato sulla bellissima pista che ri-conduce a Case Mangalaviti. E' questo un tratto dei più belli sui Nebrodi e che mai mi stanco di attraversare. Le faggete sono in qualche modo più riparate e offrono sempre uno spettacolo incredibile.
Per qualche minuto è poi giunta una nuvola che ha generato foschìa. Non aspettavo altro: la luce è diventata soffusa al punto giusto per fotografare con atmosfera "nordica" uno dei numerosi torrenti:
Nel tratto finale del percorso il sole è sceso ancora illuminando faggi, querce e piccoli specchi d'acqua. Come se non bastasse, anche il cielo ha fatto la sua parte:
Alle 16 ho raggiunto Case Mangalaviti dove avevo lasciato l'auto. Complessivamente ho percorso una quindicina di chilometri. Un giro bellissimo che mi ha fatto conoscere una nuova pista. Un appuntamento, in queste specifiche contrade, che non mi delude mai e che ormai costituisce una tradizione. Che belli i miei Nebrodi.
in basso: le Rocche d.Crasto e il Pizzo Mueli (m.1207) al tramonto
Sono come al solito foto bellissime!
RispondiEliminaLa luce, i colori sono splendidi....
Qui ormai è buio. La mattina alle 8 non è ancora sorto il sole.
È bello vedere foto di autunno/inverno luminoso e pieno di colori! Qui magari i colori ci sarebbero ma senza luce...
Mi ha fatto sorridere la foto con "atmosfera nordica". In realtà, è un'atmosfera nordica estiva :D :D
D'inverno è molto più grigio, ma è perché manca la luce del sole e l'intensità media è bassa... Anche nei giorni di cielo limpido si passa dall'alba al tramonto senza la sensazione di "mezzogiorno".
Un abbraccio,
Nei luoghi davvero nordici, in effetti, la mancanza invernale di luce è compensata dal calore degli interni. Adoro l'arredamento country svedese. Che finezza, che gran buon gusto -
EliminaUn saluto.
Noto la ricchezza di acqua, nelle foto.
RispondiEliminaChe meraviglia!
Anch'io prediligo atmosfere nordiche, boreali. Mi affascinano le giornate corte e lunghe. Quelle che racconta Nuvola qui sopra.
Buondì
I Nebrodi da novembre in poi sono stracolmi d'acqua. Piogge e pozzanghere e fango - e quelle atmosfere che piacciono a noi.
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