L'ultimo Paese del viaggio, il più enigmatico. Un mondo a parte rispetto agli altri paesi scandinavi, non solo per la lingua ma anche per la gente. La Lapponia finlandese è ventosa e malinconica; ho pedalato per decine di chilometri attraverso boschi di betulle senza incontrare un'auto, una persona. Ho costeggiato il lago Kilpisjarvi gelato e dormito dentro una legnaia; il fuoco che ho acceso quella sera è stato uno dei più belli del viaggio. Poi ho costeggiato il fiume Muonio, che pazientemente mi ha portato verso sud, dove le betulle sono tornate verdi e i segni della primavera erano visibili.
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Sulle rive del lago Kilpisjarvi. E' la mia prima sera in Finlandia |
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Passo la notte dentro una piccola legnaia |
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Nella sconfinata Lapponia finlandese, i giorni del freddo e della solitudine |
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Renne |
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La mia eterna compagna: la Strada |
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25 maggio, 65^ tappa. Giungo a Karesuvanto, sul fiume Muonio |
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Un bosco di betulle |
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Sculture di legno |
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Piro Piro sul fiume Muonio |
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Indicazioni chilometriche |
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Un altro traguardo è stato raggiunto |
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Mi fermo al riparo dal vento, 66^ tappa |
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Acqua per lavare le stoviglie |
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Lappea. Sulle rive del fiume |
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Juoksenki. Barca in secca |
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La casa a metà |
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Una casa di legno sul lago. Tappa 69 Juoksenki-Vojakkala di km 100,6 |
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Verso Oulu, con infinita pazienza |
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Oulu. La statua che si fa beffe della Polizia locale |
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