mercoledì 13 giugno 2012

Pasti e bevande



Spingere una bici di oltre quaranta chili per migliaia di chilometri richiede energia, e tanta. In merito alla questione dell'alimentazione io prima di partire non ho fatto calcoli sulle calorie necessarie, anche se avrei dovuto - semplicemente mangiavo il più possibile dove e quando potevo. L'Europa centrale, es. Austria e Germania, non pone nessun problema: cibo ottimo e a basso prezzo dappertutto. Nella totalità degli ostelli della gioventù vige la regola "All you can eat", altrimenti conosciuta come buffet. Musica per le mie orecchie: ho messo da parte la colazioncina all'italiana rapida e inutile e mi sono immerso in faraoniche colazioni interminabili e abbondanti che mi consentivano ore e ore di autonomia sulla strada; in genere mangiavo:

2 panini con prosciutto e formaggio
da 4 ai 6 panini con burro e marmellata
Musli con latte
doppia o tripla razione di yogurt con cereali
1 o 2 uova sode
2 tazze abbondanti di caffè solubile
2 bicchieri di succo d'arancia

La linda  e pulita cucina di un ostello svedese

Durante la marcia mangiavo panini (spesso trafugati a colazione), arance o banane, pane e cioccolata. Quest'ultima tiene svegli e contiene sostanze che tirano su il morale, ne ho consumata a chili. La sera in ostello partecipavo con gioia al rituale della cena a buffet, e coglievo l'occasione per incamerare proteine da carni bianche o rosse, soprattutto carne di maiale, che in Germania è particolarmente buona.

Pausa alimentare al riparo dalla pioggia

Dalla Danimarca in poi gli ostelli non sempre offrono da mangiare, e nell'estremo nord d'Europa non lo offrono affatto. Occorre essere autosufficienti, soprattutto se si dorme in tenda. In questo caso la colazione la preparavo la me, con fornelletto e pentola d'alluminio. Iniziavo la giornata con:

Musli molto abbondante con latte tiepido
una decina di biscotti Digestive
Cioccolata e caffè solubile

L'autonomia era ridotta, dopo due ore dovevo mangiare ancora rispettando la regola d'oro: mangiare prima di aver fame. Nei supermercati di tutta la Scandinavia vendono dei pacchi di pane a forma di focaccia soffice del diametro di circa 10 centimetri; si chiama Polarbrod, esiste anche nella versione integrale e quando l'ho scoperto l'ho eletto a carboidrato ufficiale del viaggio. Ne ho comprato a tonnellate, consumandolo con marmellata o miele o cioccolata o formaggio. Non disdegnavo nemmeno i dolci svedesi, in cui imperano cannella e vaniglia.

Il sacro Musli, motore del viaggio e della vita


Il leggendario Polarbrod

A pranzo spesso e volentieri mi fermavo presso le onnipresenti pizzerie gestite da iraniani o iracheni. Svezia, Norvegia e Finlandia sono state colonizzate da questi locali anche nelle zone più sperdute. Per circa 8 euro potevo avere una pizza o calzone degne di tutto rispetto, gradevoli e mai untuose, una coca-cola, insalata e caffè a volontà. Sconsiglio le analoghe pizzerie turche o greche, che utilizzano olio nelle preparazioni, che risultano indigeste.



La sera se cucinavo io mi preparavo spaghetti integrali al tonno o al ketchup, oppure wurstel o fette di petto di pollo sottile in padella. Il bonus del viaggiare nel corso della fredda primavera scandinava era il poter trasportare alimenti senza pericolo di deterioramento: le borse della bici erano un frigorifero naturale, dato che spesso la temperatura se andava bene arrivava a 5 gradi durante il giorno.






Complessivamente non ho mai sofferto la fame nè mangiato male, neanche nell'estremo nord. Una sola raccomandazione: non rimanere indietro con la carne, le proteine. Questa tipologia di viaggi le richiede, e cercare di risparmiare non comprando la (relativamente) costosa carne può portare a stanchezza e affaticamento anche notevoli. Qualcuno bontà sua afferma che si può cicloviaggiare anche da vegetariani: io ho i miei dubbi !

Per quanto rigurda il bere: acqua di rubinetto durante il giorno, circa due litri. Fiumi di birra in Germania e Austria. In Scandinavia gli alcolici sono costosi, ma una lattina di birra nazionale ogni tanto non me la facevo mancare. In Finlandia una sera ho bevuto un'intera lattina da un litro di birra Karhu III, e ricordo che malgrado piovesse e tirasse un vento gelido dell'accidenti, la tenda l'ho montata allegramente, con un bel sorriso stampato sulla faccia. Come rinunciare a queste gioie ?


2 commenti:

  1. Sei un grande! Il tuo racconto di questo viaggio mi ha messo gioia, grazie.

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    Risposte
    1. Mi ero quesi dimenticato di questo "vecchio" post sull'alimentazione. diavolo come passa il tempo - sette anni fa e pare ieri.
      Ma stai pianificando forse un tour in Scandinavia?

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