Una domenica a Helsinki. La pioggia dell`ultima notte e`terminata; e`rimasto un cielo ventoso e nuvoloso attraverso il quale il sole fatica a farsi vedere. A bici scarica ho visitato la capitale della Finlandia. Possedere una bici con la quale visitare grandi centri urbani e`una carta vincente; in poco piu`di due ore ho divorato Helsinki, mentre i turisti appiedati o inscatolati nei pullman arrancavano faticosamente.
Ho seguito il percorso consigliato da quella bibbia del viaggiatore che e` la guida Loneny Planet, mai avesse fornito un`informazione sbagliata, sempre sia lodata.
Dalla piazza del mercato, affacciata sul mare, ho notato subito l`influenza russa nell`architettura della citta`, visibile nel celeste Palazzo presidenziale e nella Cattedrale ortodossa Uspenski, che sorge su una collina sopra al porto, con le sue cupole d`oro e i mattoni rossi.
In breve ho raggiunto la piazza del Senato, dove si trova la statua dello zar Alessandro II, che simboleggia bene l`influenza che la Russia esercito`su Helsinki nel diciannovesimo secolo. Sulla testa bronzea dello zar stava appollaiato un gabbiano libero di depositarvi escrementi. Sempre su questa piazza troneggia su un`immensa scalinata la Cattedrale luterana, bianca con le cupole verde rame, ultimata nel 1852.
Volando su Littoria sono arrivato successivamente al Kiasma - il museo d`arte contemporanea, al monolitico Parlamento fiancheggiato da enormi statue di statisti uno dei quali sembra il fratello di Lenin, al Teatro dell`opera, allo stadio che ospito`i giochi olimpici estivi nel 1952 e al famoso monumento a Sibelius, fotografato da orde di turisti in pullman.
Ho pedalato infine lungo la parte occidentale della citta`, concludendo la visita presso una piccola chiesa russo-ortodossa dalla cupola blu, immersa nel verde e circondata da un tranquillo giardino. In esso si trovava un cimitero con le tombe scritte in cirillico, quasi a voler sottolineare l`impronta russa che questa citta`possiede.
Helsinki non mi e`sembrata una citta`romantica; sembra una metropoli orientata al design, al tecnologico, una specie di Milano del nord. E´un posto per chi ama la modernita`, il mondo complesso e sofisticato, i mobili squadrati e l`illuminazione indiretta. Francamente non mi piacerebbe affatto viverci, ma e`solo questione di gusti.
Ho ringraziato Littoria per la rapidita`con la quale mi ha portato in giro e ho fatto ritorno all`ostello giusto prima che riiniziasse a cadere l`ennesima fredda e snervante pioggia scandinava.
in altri tempi la tua osservazione del gabbiano sulla testa dello zar, ti avrebbe portato dritto dritto alle miniere di Magadan nella Kolima!
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